IL MAGAZZINO FEDEX DI PIACENZA DEVE RIAPRIRE!
LE AGGRESSIONI SQUADRISTE CONTRO I LAVORATORI DEVONO FINIRE!
I MAFIOSI INFILTRATI NELLA LOGISTICA CONTINUANO A FARE PROFITTI
MENTRE CHI LOTTA PER I PROPRI DIRITTI VIENE CRIMINALIZZATO…
VENERDI 18 GIUGNO
SCIOPERO NAZIONALE DELLA LOGISTICA
I signori della logistica, forti dell’appoggio del governo Draghi espressione del grande capitale nazionale e internazionale, dei banchieri e della UE, stanno tentando di imporre una vera e propria dittatura dei mercati.
Fedex/TNT si permette di buttare in mezzo ad una strada con un semplice “pizzino” affisso in bacheca la domenica per il lunedi, senza alcun preavviso e senza alcuna plausibile ragione, 285 lavoratori del magazzino di Piacenza.
Non viene usata neppure la retorica della crisi, non ci si inventa neppure la finta scusa del calo dei volumi di lavoro, no! Chiudono e basta perchè vogliono ristrutturare, perchè vogliono licenziare lavoratori che hanno lottato per anni contro il caporalato e il supersfruttamento delle finte cooperative, con una certa anzianità di servizio, per riaprire successivamente assumendo figure precarie ad un costo aziendale molto più basso.
Di fronte ad un atto cinico ed arrogante come questo, l’unica risposta possibile è quella del conflitto e dello sciopero, della difesa del diritto ad un lavoro degno, all’organizzazione di classe, alla libertà di poter scegliere il sindacato a cui aderire e da cui farsi rappresentare.
In questo caso lo sciopero afferma il principio di una legittima difesa che è l’unico strumento per riconquistare e affermare una vera democrazia sui luoghi di lavoro.
Mentre le multinazionali pagano le tasse in qualche paradiso fiscale, ai facchini ed alla loro sacrosanta resistenza lo stato risponde con la repressione, con gli arresti di sindacalisti, con multe e fogli di via, con il silenzio dinanzi allo squadrismo fuori ai cancelli.
Legittimati da un tale comportamento, ora stanno scendendo in campo anche i picchiatori privati che davanti ai cancelli dei magazzini sprangano gli scioperanti con i padroni che fomentano altri lavoratori disperati e sottopagati, per lo più interinali, usandoli come carne da macello per farli
scontrare, dietro il ricatto del licenziamento, con i lavoratori in lotta.
Quanto accaduto il giorno 9 giugno a Tavazzano di Lodi (ed ancor prima a San Giuliano Milanese) ove squadracce di mazzieri prezzolati hanno assalito i lavoratori in lotta ferendone 9, di cui uno in modo grave, è significativo del clima politico che il padronato vuole instaurare.
La situazione esistente nei magazzini della filiera Fedex/TNT non è dissimile da quella presente in Amazon e negli altri siti logistici: i lavoratori devono subire in silenzio, gli scioperi non devono essere fatti, i sindacati conflittuali vanno annientati; o così o botte. L’altra faccia della medaglia è il ruolo di assoluta complicità assunto da CGIL, CISL e UIL i quali si sono prestati spudoratamente a sottoscrivere in Fedex a Padova e Bologna accordi di internalizzazione che hanno il chiaro intento di contenere il costo del lavoro da un lato, e cancellare i diritti sindacali conquistati in tanti anni di
lotte dall’altro, visto che, sia a Padova che a Bologna, dal primo maggio e dal primo giugno, non vi è più il riconoscimento delle RSA e del diritto alle assemblee retribuite. Il ruolo di subalternità e di complicità è stato riconfermato con la firma del recente CCNL sulla parte economica.
I padroni della logistica si stanno preparando in questo modo ad uscire dalla “crisi pandemica”, e per massimizzare i profitti che si prevedono belli robusti la ricetta che propongono è quella di avere libertà di licenziamento, aumento della precarietà, aumento dell’orario di lavoro, aumento del dominio di classe a suon di bastonate, di ricatti, di paura.
Per facilitare questo disegno è necessario colpire prioritariamente quelle avanguardie di lotta che in questi anni non solo non hanno abbassato la testa, ma sono stati capaci di portare a casa numerose vittorie in termini di miglioramenti salariali e nelle condizioni di lavoro: la chiusura del sito TntFedex di Piacenza non ha nulla di casuale, se si pensa che proprio in qual magazzino, nel 2011, ha preso avvio quel movimento di riscossa dei lavoratori della logistica che nel giro di pochi anni ha portato prima all’applicazione integrale del CCNL di categoria per i lavoratori delle cooperative di appalto, poi a una serie di miglioramenti rispetto allo stesso contratto nazionale, ottenuti in particolar modo con gli accordi nazionali “Fedit”.
Ma i lavoratori della logistica non ci stanno e non accetteranno che i padroni impongano il ripristino in tutti i magazzini delle condizioni di semischiavitù di 10 anni fa. I lavoratori e le lavoratrici del nostro paese non devono starci perchè colpire i diritti in un settore significa creare le condizioni per colpirli ovunque.
Lanciamo un appello affinchè si sviluppi la più ampia ed articolata mobilitazione di classe contro l’utilizzo della crisi sanitaria per scaricare i costi sui lavoratori, contro l’escalation repressiva e squadrista contro chi sciopera e lotta nei luoghi di lavoro, contro il Governo Draghi e la complicità dimostrata dall’assenza di risposte sulla vicenda FedEx Tnt.
VENERDI 18 GIUGNO
SCIOPERO NAZIONALE DI 24 ORE DELLA LOGISTICA
• CONTRO I LICENZIAMENTI NEL MAGAZZINO FEDEX DI PIACENZA,
• CONTRO L’USO PADRONALE DI SQUADRACCE ARMATE PER FERMARE GLI SCIOPERI
• CONTRO IL SISTEMA DEGLI APPALTI
CONTRO LO SBLOCCO DEI LICENZIAMENTI.
• PER IL RICONOSCIMENTO DI PIENI DIRITTI SINDACALI
ALLA STRADA, ALLA LOTTA!
SI COBAS
ADL COBAS
USB LOGISTICA