Olon spa Rodano: vita spericolata e stress!? Per colpa di chi?

Comunicato Sial Cobas del 19 maggio 2021

Olon spa Rodano: vita spericolata e stress!? Per colpa di chi?

La vita dei lavoratori in Olon Rodano è sempre più sul filo del rasoio.

Dopo settimane si era riusciti a definire e concordare un piano ferie che comprende il godimento dei residui accumulati nel tempo dai lavoratori perché si doveva produrre (profitti e materiale utile alla salute).

Dopo aver faticato a concordare il piano ferie non si vedono le nuove assunzioni per sostituzioni, ma dei 34 tempi determinati ci sarebbe più di uno che rischiano il posto senza la conferma della assunzione??

Ad oggi la voce che conosciamo è generica sul totale dei 34 tempi determinati!

Ma quel che sappiamo (forse non è tutto, perciò si chiede un incontro con tutta la RSU) è che ad un lavoratore che ha vissuto e prodotto senza problemi in un’area e complicata da circa un anno e mezzo senza problemi gli viene proposto di poter stare a casa pagato fino a fine contratto (30 giugno 2021). A prescindere che è la legge che lo prevede. Cosa è questo buonismo? Da quando si paga qualcuno per stare a casa e ad altri si chiede di fare straordinari??

La direzione deve smetterla di creare tensioni ad arte.

Dovrebbe occuparsi di ripristinare al meglio il servizio mensa per tutti.

Dovrebbe sbloccare le trattative individuali e collettive e decidere di applicare il contratto sui livelli e declaratorie.

Sul sito e nella propaganda si vanta di produzioni e prodotti di qualità!

Bene a parole, ma nei fatti che figura ci farebbero di fronte ai clienti se sapessero che a produrre prodotti importanti e delicati ci sono lavoratori sottopagati e inquadrati poco più che manovali. Comunque non pagati come operai professionali. Perché dovremmo continuare a subire questo sotto inquadramento che comporta salari bassi e violazione del contratto? Solo per i Vostri margini di profitto??

E che fine ha fatto il cronoprogramma sulla sicurezza? È passato sulla carta come riduzione infortuni mentre nella realtà l’aumento dell’uso degli impianti comporta sempre maggiori rischi senza investimenti adeguati per sostituzione degli impianti obsoleti e/o di manutenzione preventiva.

Con questo andazzo lo stato di agitazione è già presente nei fatti, è palpabile nei mormorii e nelle insoddisfazioni che serpeggiano in diverse aree. Manca solo la scintilla per la protesta e lo sciopero.

La direzione invece di creare tensioni ad arte deve ripensare ad aprire un confronto sindacale con proposte concrete che risolvano i problemi dei lavoratori (e l’elenco sarebbe lungo ma forse sarebbe il caso di farlo e metterlo in bacheca?? Così i capi potrebbero raccontare ai piani alti quanta insoddisfazione c’è?).

A buon intenditor poche parole.