Mettiamo fine al sistema dei brevetti privati! Per un’industria farmaceutica sotto controllo pubblico e un sistema di vaccinazioni pubblico, universale e gratuito

Dal sito della Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta

traduzione a cura del Sial Cobas, 18 maggio 2021

Grazie ad un enorme sforzo scientifico basato su una collaborazione internazionale finanziata con ingentissimi fondi pubblici, l’umanità ha potuto sviluppare diversi vaccini efficaci contro il COVID-19 in meno di un anno.

Tuttavia, questo grande risultato rischia di essere oscurato dall’avidità dell’industria farmaceutica.

In una situazione così critica come quella che viviamo, il carattere eccezionale delle misure imposte alla popolazione deve applicarsi anche all’industria farmaceutica privata e alla sua perenne fame di profitto.

La sospensione dei brevetti inerenti al Covid-19 deve essere una priorità e il primo passo.

Ma non possiamo fermarci là. Iniziative come COVAX o C-TAP hanno fallito miseramente, non solo a causa della loro inadeguatezza, ma soprattutto perché esse rispondono al fallimento del sistema attuale di governance mondiale attraverso iniziative dove i paesi ricchi e le multinazionali – spesso sotto la forma di Fondazioni – cercano di rimodellare l’ordine mondiale a loro piacimento. La filantropia e le iniziative pubblico-private in piena espansione non sono la soluzione. Lo sono ancor meno di fronte alle sfide planetarie attuali, in un mondo dominato da Stati ed industrie guidate dalla sola legge del mercato e del massimo profitto.

La crisi sanitaria è lontana da una sua risoluzione. Il sistema capitalistico e le politiche neoliberiste hanno giocato un ruolo fondamentale in tutte le fasi.

All’origine di questo virus, c’è la trasformazione sfrenata della relazione tra lo spazio umano e la natura. La crisi ecologica e la crisi sanitaria sono intimamente legate. E la stessa logica neoliberista predatrice ha esacerbato le conseguenze di entrambe, ricorrendo ad una gestione privata e concorrenziale della crisi. Il risultato sono più disuguaglianze , più sofferenze e più morti in nome degli interessi di una minoranza privilegiata.

La pandemia ha accelerato e acuito delle tendenze pericolose, delle disparità sociali e dei fenomeni multidimensionali che osserviamo da decenni e di cui soffrono principalmente le classi popolari, il particolare le donne e le persone razializzate. Le donne sono la maggioranza tra il personale sanitario che è stato in prima linea nella lotta contro la pandemia, ma anche quelle che hanno garantito la riproduzione sociale, viste le riduzioni o chiusure dei servizi pubblici essenziali e dei diritti sociali di cui esse sono le prime vittime.

La salute e l’accesso al sistema sanitario e alla vaccinazione sono un diritto umano universale. Di conseguenza, i vaccini devono essere considerati come un bene pubblico mondiale. Per assicurare la loro accessibilità universale, la sospensione necessaria ed urgente dei brevetti deve accompagnarsi a misure di nazionalizzazione delle industrie farmaceutiche private e a un forte investimento nello sviluppo di industrie farmaceutiche pubbliche in tutti i paesi. Serve un’azione decisiva che permetta una pianificazione pubblica della produzione e della distribuzione dei vaccini, sviluppando le capacità di produzione locale – laddove è possibile – e completandoli con una solidarietà internazionale vincolante, nei casi ove non fosse possibile.

Se i virus non hanno frontiere, anche la lotta contro queste ultime non deve averne. Lo sciovinismo sanitario è un’altra faccia della deriva reazionaria dell’esclusione che colpisce gli abitanti del pianeta. I popoli del sud del mondo devono avere accesso ai vaccini come tutti gli altri. Ammiriamo gli sforzi di Cuba per sviluppare dei vaccini e delle cure per affrontare la pandemia e per mettere a disposizione dell’umanità i risultati delle ricerche. Le sfide planetarie come una pandemia necessitano risposte planetarie che siano adeguate. L’economia privata, la fede cieca nel mercato e la ricerca del profitto si sono rivelati incompatibili con la vita. La salute non può essere una merce. La riattivazione dell’attività economica non può avvenire a scapito della salute della maggioranza. Occorre scegliere: il capitale o la vita. Noi dobbiamo agire rapidamente con forza, pensando ad una strategia globale di uguaglianza nell’accesso alle cure e di garanzia universale del diritto alla salute.

Per tutti questi motivi noi chiediamo:

  • la sospensione dei brevetti privati su tutte le tecnologie, conoscenze, cure e vaccini legati al COVID-19
  • L’eliminazione del segreto commerciale e la pubblicazione di informazioni sui costi di produzione e gli investimenti pubblici utilizzati, in modo chiaro e accessibile all’intera popolazione.
  • La trasparenza e il controllo pubblico di tutte le fasi di sviluppo del vaccino
  • L’accesso universale, libero e gratuito alla vaccinazione e alle cure
  • L’esproprio e la socializzazione sotto controllo sociale dell’industria farmaceutica private come base di un sistema pubblico e universale di sanità che favorisce la produzione di cure e medicinali generici.
  • L’aumento degli investimenti e bilanci pubblici assegnati alle politiche pubbliche della sanità e di cure di prossimità, compresi un aumento delle assunzioni, dei salari e un miglioramento delle condizioni di lavoro del personale di questi settori.
  • L’introduzione di una tassazione sulla ricchezza ( patrimonio e redditi dell’1 % della popolazione più ricca)
  • La sospensione del pagamento del debito durante la pandemia e l’annullamento del debito illegittimo e di quello contratto per finanziare la lotta contro il virus.