Maggio, 2021
Comunicato del Coordinamento dei lavoratori e delle lavoratrici degli alberghi di Milano
FB: lavoratori e lavoratrici del turismo
Nel pomeriggio di venerdì 30 aprile, abbiamo incontrato Don Walter Magnoni responsabile della Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi Ambrosiana, per esporgli come l’emergenza Covid-19 abbia messo in
ginocchio circa 30.000 dipendenti del settore alberghiero nella sola città di Milano.
Parliamo di lavoratrici e lavoratori sospesi dal lavoro da oltre un anno, con redditi dimezzati da una cassa integrazione iniqua e inefficiente; molti sono stati anche licenziati o si sono visti tagliare orari e salari a seguito di operazioni di cessazioni di impresa e cambi d’appalto truffaldini, finalizzati ad aggirare le normative sul blocco dei licenziamenti. Questa tragica situazione ha costretto i lavoratori, per poter sopravvivere, ad accettare lavoretti saltuari al limite dello sfruttamento mentre i pochissimi, ancora in forza agli hotel, di fatto vivono come lavoratori “a chiamata”.
Gli operatori del settore indicano per l’autunno, con la ripartenza degli eventi, la ripresa lavorativa. Come verrà gestita quest’ultima, visto che sarà inevitabilmente parziale? Temiamo che vi sarà una maggiore riduzione dei pochi diritti rimasti: licenziamenti, rapporti di lavoro ancora e sempre più precari, abbassamento dei salari modificando i contratti nazionali applicati ecc…
Da circa un anno chiediamo a tutte le istituzioni di farsi promotrici della convocazione di un tavolo di crisi fra le parti sociali, per un monitoraggio della situazione del settore. Riteniamo che sia fondamentale intervenire
qualora vengano realizzate operazioni aziendali finalizzate a produrre un peggioramento delle condizioni di lavoro e forme di elusione del sistema contributivo e fiscale, generando un danno alla collettività tutta.
Purtroppo, nonostante le vaghe promesse, abbiamo registrato un forte disinteresse e una grave sottovalutazione del problema.
Don Walter ci ha informato di come la Diocesi stessa abbia registrato un aumento della povertà e delle richieste di sostegno da parte di quelle categorie di lavoratori più deboli, spesso oggetto di esternalizzazioni
e rapporti di lavoro precari, in settori come quello della ristorazione e del turismo.
Ciò che abbiamo chiesto a Don Walter e alla Diocesi è stato di sollecitare le istituzioni a promuovere due tavoli di confronto cittadino.
Il primo, di monitoraggio dell’andamento lavorativo del settore; il secondo, per discutere della possibilità di un’integrazione al reddito che aiuti ad aumentare gli importi miseri della cassa integrazione.
Ringraziamo Don Walter, con la speranza di poter finalmente dare, anche grazie al suo impegno, risposte concrete a tutti i lavoratori del settore.