Assemblea Nazionale operatrici/tori sociali: Bologna 12 settembre

Sabato 12 Settembre

dalle ore 9:30

presso PORTA PRATELLO – via Pietralata, 58 Bologna

ASSEMBLEA NAZIONALE OPERATRICI

E OPERATORI SOCIALI

Programma:

9:30 – Accoglienza e registrazione

10:00 – Assemblea plenaria iniziale, interventi introduttivi e presentazione tavoli di discussione

11:00 – Tavoli di discussione:

1) Scuola. Educatori\trici, Asacom, AEC tra la precarietà del sistema degli appalti e la necessità dell’internalizzazione

2) Welfare e lavoro sociale. Ricomposizione dell’identità professionale per un unico ruolo sociale

3) CCNL. Pari dignità, diritti e salari ai lavoratori dei\nei servizi pubblici in appalto

13:00 – 14:00 Pausa pranzo

14:00 – Tavoli di discussione

16:00 – Pausa

16:15 – Assemblea plenaria. Restituzione lavoro dei tavoli di discussione, prospettive organizzative e di mobilitazione.

Per partecipare compila il modulo 

https://forms.gle/57Dg5MawRPtFRg6A6

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Nella seconda settimana di giugno, operatori e operatrici sociali del servizio scolastico, dell’assistenza domiciliare, dei centri diurni, dei tanti servizi alla persona, hanno riempito le piazze di molte città. Da Milano a Roma passando per Rimini, Bologna, Parma, siamo scesi in piazza in momenti diversi ma con rivendicazioni comuni: certezza di un reddito, dignità e sicurezza sul lavoro, qualità dei servizi. La mobilitazione è stata il frutto di un percorso di confronto avviato già prima dell’emergenza e che vogliamo estendere in ogni angolo del paese.

Abbiamo fatto sentire le nostre voci per denunciare lo stato di abbandono in cui versa il sistema di assistenza e cura sociale nelle mani del terzo settore e che già prima del lockdown aveva mostrato tutte le sue crepe. Da anni, infatti, denunciamo la sua inefficacia e iniquità nel silenzio assordante delle pubbliche amministrazioni e degli enti che lo gestiscono. Ci siamo rivolti agli enti locali sottolineando il fallimento dell’esternalizzazione dei servizi che con i bandi al massimo ribasso, le retribuzioni ridotte al limite della povertà, la mancanza di sicurezza producono soltanto servizi scadenti incapaci di farsi carico delle persone che necessitano sostegno.

In molti casi, la legge definisce i servizi in cui lavoriamo essenziali. Eppure il servizio scolastico, i centri diurni per anziani o per disabili sono stati chiusi per l’emergenza covid-19 e, nonostante l’intervento legislativo del governo (scritto male e non imperativo), dell’Anci e di alcune regioni, bambini e bambine, ragazzi e ragazze, anziani ed anziane sono stati lasciati soli, mentre gli educatori e le educatrici sono rimasti senza reddito o a ricevere ammortizzatori sociali scandalosi. In tutte le piazze abbiamo chiesto l’apertura di percorsi di internalizzazione dei servizi perché solo in questo modo si possono stabilizzare le nostre vite, dare dignità ai nostri redditi e fornire servizi adeguati.

Questi primi passi di risveglio dei lavoratori e delle lavoratrici del terzo settore sono importanti e non possono essere dispersi. Riteniamo necessario continuare a costruire momenti di confronto e coinvolgimento mettendoci al lavoro per realizzare, il 12 settembre a Bologna, un incontro nazionale aperto. Una giornata di confronto e di scambio per immaginare le mobilitazioni necessarie nel prossimo futuro. Per il nostro reddito, la nostra dignità professionale e un sistema di presa in cura reale.

RETE INTERSINDACALE E RETE NAZIONALE OPERATRICI OPERATORI SOCIALI

Per informazioni scrivi a: intersindacale.operatorisociali@gmail.com

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3 TAVOLI DI DISCUSSIONE

Scuola. Educatori\trici, Asacom, AEC tra la precarietà del sistema degli appalti e la necessità dell’internalizzazione

I servizi di assistenza educativa scolastica, come tutto il lavoro sociale, da diversi anni sono colpiti da processi di esternalizzazione che comportano la precarizzazione del lavoro e delle nostre vite attraverso gare d’appalto a ribasso. Questo tavolo di lavoro avrà come obiettivi la costruzione di un percorso di lotta per l’internalizzazione del servizio e di una piattaforma per contrastare gli appalti condividendo esperienze, percorsi organizzativi e mettendo in comune strategie.

Per aprire il dibattito abbiamo elaborato questo testo  

https://drive.google.com/file/d/1bPcZGmliqCrqMUxxfKeF5JltpZSDA-2D/view?usp=sharing

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Welfare e lavoro sociale. Ricomposizione dell’identità professionale per un unico ruolo sociale

Solitamente siamo considerate “le brave persone” che si occupano degli ultimi: anziani, disabili, senza fissa dimora. Una percezione “non professionale” diffusa anche tra molti operatori ed operatrici sociali perché, probabilmente, non abbiamo un inquadramento omogeneo sul territorio nazionale. Il tavolo di lavoro avrà l’obiettivo di realizzare una nuova narrazione del nostro essere costruttori di relazioni, ricercatori di nuove abilità, scovatori di bisogni e megafoni di diritti negati. Proveremo a confrontarci sulle origini del nostro lavoro e sul ruolo che occupiamo nel welfare italiano. Proveremo a delineare ciò che siamo oggi ma, soprattutto, cosa vorremmo essere domani: protagonisti di un welfare pubblico e non mercificato.

Per aprire il dibattito abbiamo elaborato questo testo  

https://drive.google.com/file/d/18Syfs8kYLDxgAl00Gp-SGuhC_LBSbjZh/view?usp=sharing

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CCNL. Pari dignità, diritti e salari ai lavoratori dei\nei servizi pubblici in appalto

In un percorso che ci vedrà impegnati sulla battaglia per l’Internalizzazione dei servizi pubblici e dei lavoratori, crediamo che la discussione sul contratto nazionale assuma un’importanza centrale perché la critica e il miglioramento dei contratti esistenti può misurarsi con contratti che sarebbero previsti se i servizi non fossero esternalizzati, come quello degli Enti Locali, utilizzato da noi per redigere la proposta di piattaforma del Contratto Cooperative Sociali.

Per aprire il dibattito abbiamo elaborato questo testo  

https://drive.google.com/file/d/1gcJhyrHE_AwmsWkXE6BuPKsfGgVTsyP9/view?usp=sharing