Olon: riprende l’attività e subito un incidente! Sciopero del gruppo mercoledì 16 settembre le ultime 2 ore per ogni turno

Olon: la ripresa dell’attività e subito un incidente! Che fare? Sciopero del gruppo Olon mercoledì 16-09-2020 le ultime 2 ore per ogni turno per protesta contro l’incidente alla Olon di Rodano

Il giorno 8 settembre per una, probabilmente futile, attività di risparmio (si dice: per ottenere un fusto per raccogliere la carta??) una catena di ordini da dipendenti Olon a Cooperativa Logistica a meccanici in appalto ha comportato che un lavoratore con poca esperienza del sito Olon e poca conoscenza dei rischi ha eseguito una operazione che lo ha coinvolto in un incendio.
Le voci, forse, non corrispondono totalmente alla realtà.
Ma quel che è evidente anche in questo caso è che nonostante la montagna di carta del DUVRI (documento sui rischi che prevede il coinvolgimento delle imprese esterne e del relativo personale) la fretta, l’inesperienza e la mancata formazione rendono comportano l’aumento dei rischi.
Le leggi sulla sicurezza imporrebbero la prevenzione e l’adozione dei migliori piani organizzativi e strumenti per evitare danni alla salute e all’ambiente.
Il responsabile di questi continui incidenti non può essere ricercato in basso, ma nelle scelte dei vertici della direzione e della proprietà che evidentemente, chiedendo ritmi alti, utilizzando appalti, precarietà e rotazione del turn over, precostituiscono di fatto le condizioni perché capitino incidenti.
Anni fa i meccanici erano dipendenti interni pagati con il contratto e i diritti dei chimici e l’azienda ha sempre fatto utili e profitti. Quei lavoratori con la loro esperienza non avrebbero probabilmente mai cominciato una operazione simile senza verificare se il bidone-cisterna fosse stato bonificato. Certamente non sarebbero sottopagati come i dipendenti delle imprese esterne che devono trottare senza avere avuto tutta la formazione e le informazione utili per prevenire ed evitare i pericoli.
Perciò se dobbiamo ragionare sul che fare dovremmo rimettere in discussione gli appalti, pagare regolarmente il personale e attuare una più approfondita formazione sia sulle attività oggi appaltate sia per le produzioni tradizionali. Le numerose nuove produzioni su cui si fanno molti profitti meriterebbero più attenzione, verifiche e l’uso di personale esperto.
Per gli interventi sugli impianti di una certa età e sulla manutenzione serve un piano concreto e tempestivo. Il miglioramento delle condizioni di lavoro non cadrà dal cielo o dall’intervento sulle emergenze degli enti preposti, ma da una costante iniziativa dei lavoratori e dei sindacati costruendo una piattaforma rivendicativa con al centro salute e sicurezza.
Un primo segnale di protesta con lo sciopero e l’assemblea davanti ai cancelli con la presenza della stampa, di cittadini solidali, di pensionati potrebbe essere un primo momento di ripresa delle iniziative sulla sicurezza e per la salute in fabbrica e sul territorio.

Un invito particolare a tutti i lavoratori e lavoratrici a partecipare allo sciopero.
In particolare alle impiegate e agli impiegati che certo corrono meno rischi degli operai, ma che con la loro partecipazione possono dimostrare solidarietà e far capire alla proprietà e alla dirigenza che devono mettersi a fare sul serio per prevenire incidenti e salvaguardare salute e sicurezza.
Chi vuole dire la sua e dare un contributo può rispondere rispondendo alle domande nel modulo google qui sotto:

https://forms.gle/dNYvqKMF2Y5ZSFPt5