Regno Unito: riscontrata disparità salariale in più di 500 grandi aziende
di Caroline Mortimer, da l’Independent del 10 gennaio 2018
Nell’80% delle 527 aziende che hanno finora fornito i dati sul “gender pay gap” le donne ricevono una media di paga oraria inferiore a quella degli uomini
C’è ancora una grande disparità tra lo stipendio di un uomo e di una donna in più di 500 grandi aziende britanniche. Aziende con più di 250 lavoratori sono obbligate a pubblicare le informazioni riguardo le differenze salariali dei loro dipendenti uomini e donne e il Governo ha pubblicato i risultati delle prime 527 aziende a farlo. Migliaia di altre compagnie, settori del pubblico impiego e altre grandi aziende pubblicheranno i loro dati nei mesi a venire.
Circa la metà delle aziende paga gli uomini almeno un decimo in più all’ora.
Le cifre sono calcolate su base oraria per tenere conto del personale che lavora a tempo pieno o part-time.
I dati coprono il divario retributivo di genere, che è la discrepanza tra il salario medio guadagnato dagli uomini e dalle donne in un’azienda indipendentemente dalla loro posizione.
Si tratta di una cosa diversa dalla Equal pay, (parità di retribuzione), che è un requisito previsto dalla legge per il quale gli uomini e le donne devono essere pagati uguali per la stessa mansione o ruolo.
Al British Museum e nelle forze armate invece il divario retributivo di genere è pari a zero.
Invece, aziende come Sweet Dreams, che commercia materassi, e Yellow Dot pagano le donne rispettivamente il 46,4% e il 35,4% in più all’ora.
EasyJet, che ha reso spontaneamente i report sulla sua disparità salariale fin dal 2015, afferma che il motivo del gap è dovuto al fatto che la maggior parte dei suoi piloti, che sono le figure maggiormente pagate tra il proprio personale di volo, sono uomini, mentre la maggior parte del personale in cabina, che ha stipendi più bassi, sono donne.
Ha inoltre dichiarato di essere impegnata a portare un numero maggiore di donne in posizioni lavorative più alte e quindi meglio retribuite, con l’obiettivo “ che entro il 2020 più del 20% dei nuovi piloti siano donne”.
Dal sito di Phase Eight si legge invece che “le cifre sulla disparità salariale in azienda derivano dal fatto che, trattandosi di una catena di abbigliamento, il personale impiegato nei negozi è per lo più femminile, mentre lo staff della sede centrale, che è pagato maggiormente, è suddiviso in modo più uniforme tra uomini e donne.
“ Siamo sicuri che uomini e donne della nostra azienda ricevono la stessa paga per lo stesso lavoro”.
Un report della Cranfield School of Management dello scorso novembre mostra che la presenza di donne con ruoli decisionali è cambiata molto negli ultimi 10 anni.
L’analisi mostra che la proporzione di donne che detengono le più influenti posizioni non dirigenziali nei consigli di amministrazione delle prime aziende del Regno Unito, come presidente o direttore, sono passate dal 6% nel 2007 all’8% di oggi.