Contratto metalmeccanici: sciopero 15.01, presidio in Assolombarda

Contratto metalmeccanici, completare le 8 ore di sciopero entro il 15 gennaio: è la data in cui a Milano i sindacati dalla appuntamento, dalle 14 alle 17, davanti ad Assolombarda per contestare il Ccnl del settore.

Federmeccanica un po’ piange per la crisi e un po’ con la controproposta tenta di ottenere il consenso sulla riduzione dei salari reali nel tempo e con le proposte sul welfare crea confusione. Non solo nel settore metalmeccanico la crisi si fa sentire: da oltre 20 mesi è in corso il calo della produzione industriale con aumento dei licenziamenti, cassa integrazione e contratti di solidarietà. L’accusa di Federmeccanica che molti lavoratori non utilizzano le ore di PAR/ROL nasconde due problemi da risolvere: la carenza di organici e la fame di soldi per chi se le fa pagare anche per la perdita di valore reale dei salari.

La crisi occupazionale può solo peggiorare con le ricette di Federmeccanica: lavorare di più e aumentare la produttività. Quindi, al di là di riprendere ad utilizzare (collettivamente con accordi sindacali votati dai lavoratori) quelli che oggi si chiamano PAR (permessi annui retribuiti) come ROL (riduzione dell’orario di lavoro: 72-80 ore), si tratta di: evitare la flessibilità che sfora le 8 ore non pagate e di adottare una certa rigidità sugli orari. Ma, soprattutto, ridurre gli orari di lavoro a parità di paga.

Le proposte di Federmeccanica sui salari vanno respinte perché allungano a 4 anni la durata il contratto, se l’inflazione è più alta del previsto (+1%) si posticipa di sei mesi parte dell’aumento; sugli scatti ci ingolosiscono con la erogazione una tantum anticipata (per migliorare i bilanci verso le banche??) con l’obiettivo la prossima volta di cancellare gli scatti di anzianità (??). Resta necessaria la cancellazione della clausola degli assorbimenti individuali e degli aumenti fissi della contrattazione aziendale.

La proposta per chi non ha il contratto integrativo aziendale è quella di passare da 485 a 700 (fisse non indicizzate!!) solo se gli indicatori crescono del 10% (guarda caso questo indicizzato!? E bravi a prenderci in giro). E’ un obiettivo irraggiungibile e una evidente provocazione il + 10% ogni anno verso chi vive del solo contratto nazionale e/o (forse?) un invito alla sindacalizzazione e a contratti aziendali con aumenti fissi (dovremmo lavorare comunque sulla seconda). In mancanza del +10% da 485 si scende a 350 euro?? 

La disponibilità a intervenire sul gap uomo donna è solo a parole. Il governo censisce le aziende che hanno un differenziale oltre il 25% tra uomo e donna. Ma nel contratto per tutte le aziende si può introdurre il criterio che il differenziale si riduce e si azzera in 1, 2 o 3 rinnovi contrattuali (ci aspetteremmo una proposta che non li faccia sfigurare).

Sui precari non ci siamo ma occhio che il governo consente entro fine 2025 di definire le causali e quindi nella definizione del contratto si dovrà evitare di allargare le maglie delle causali come stanno facendo in troppi contratti. Welfare Sì, Welfare No, Welfare… una fregatura!

I 200 euro di Welfare e le erogazioni incerte e variabili dei PDR (Premi di Risultato) che in parte si possono trasformare anche loro in Welfare sono contro i tuoi, i nostri interessi? Vero che nel caso dell’Welfare ti danno 100 e spendi 100 (dove dicono loro e al prezzo che stabiliscono loro anche tenendo conto dei loro profitti e dello sconto che le aziende ottengono da chi fa questi servizi). Mentre 100 euro in busta paga diventano circa 70 con le tasse e contributi (che però tornano come servizi pubblici su cui varrebbe la pena di lottare perché restino o ritornino tali). La quota di contributi del lavoratore e azienda è circa il 30% quindi il vantaggio (sulla pensione ecc.) a pensarci bene resta quello degli aumenti salariali e non welfare, fondi o altro.

Cosa: sciopero contro il Ccnl Metalmeccanici

Quando: 15 gennaio 2025, dalle 14 alle 17

Dove: davanti la sede di Assolombarda, via Larga angolo via Pantano

In allegato la locandina dello sciopero: