Tagli, salari e tasse: scioperiamo!

Braccia incrociate venerdì 29 novembre nei settori pubblici e privati. La giornata di sciopero generale è indetta da diverse sigle; tra queste, oltre ai confederali Cgil e Uil, anche il Sial Cobas, che lo promuove assieme ad altri sindacati di base e invita a partecipare alle mobilitazioni territoriali. A Milano l’appuntamento è alle 9.30 in piazza Fontana, da cui partirà un corteo per le vie del centro cittadino.

Tra le motivazioni della protesta, sul piano generale, il contratto nazionale e aziendale. Il Governo prosegue la linea di favorire le aziende con sgravi fiscali e finanziamenti; al contrario, per i lavoratori a reddito basso, medio e ”alto”, continua con il gioco delle “tre tavolette” e sposta con bonus e interventi temporanei la linea dei tagli, mancando di fatto anche un recupero indicizzato dei salari e delle tasse.

Per i lavoratori metalmeccanici siamo di fronte ad una proposta di Federmeccanica che non solo si tiene la possibilità di continuare con l’assorbibilità dei superminimi, uno spostamento da una casella all’altra della busta paga alta e nulla di più in tasca a fine mese; ma intende, con una manovra fumosa, aggiungere anche uno scatto di anzianità, per poi farli sparire per sempre. Smascheriamo il risparmio contrattuale: riduce nel tempo il costo del lavoro e i salari medi. 

Ma non basta. Nel caso l’inflazione fosse oltre l’1% di quella prevista, vogliono inserire una clausola di risparmio per loro, posticipando l’adeguamento all’indice IPCA NEI alla fine dell’anno invece che a giugno (attualmente è ex post, ovvero 6 mesi dopo). Consideriamo inoltre che la rivalutazione con indice IPCA NEI esclude i prezzi dei beni energetici, quindi, casomai, si tratterebbe di migliorare l’indice utilizzando quello integrale e pagare puntualmente e/o con arretrati.

Che il padronato sappia bene quali sono i suoi interessi lo vediamo tutti i giorni. Noi dovremmo saper rispondere per le rime, scioperando e partecipando a tutte le iniziative che verranno organizzate. 

Altri rinnovi contrattuali non vanno meglio di quello dei metalmeccanici e molti sono arenati senza vedere via di uscita, per ora. 

A livello aziendale le crisi, la mancanza di ordini e il tentativo di ottenere sempre più produttività redistribuendo il lavoro esistente fra quelli che restano, meritano una risposta che salvaguardi salute, sicurezza, ambiente ed occupazione.

L’appello del Sial Cobas: “Per queste e per altre ragioni, che ognuno può avere nella propria realtà, organizzati con i colleghi per lo sciopero di venerdì 29 novembre e dai continuità con assemblee per valutare come promuovere iniziative per evitare peggioramenti e ottenere miglioramenti”. 

Trovi i sindacati proclamanti e aderenti allo sciopero generale QUI

Testo di RSU SIAL COBAS IMQ