Giornata di sciopero generale in tutto il Paese. Le manifestazioni territoriali del sindacalismo di base hanno coinvolto ventotto città, da Milano a Palermo: cortei e presidi con percorsi diversi da quelle di Cgil e Uil. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, dal palco di Bologna parla di “oltre 500mila persone in piazza in tutta Italia per difendere la libertà e diritti di tutte e tutti”. Secondo i dati dei confederali, l’adesione allo sciopero è stata del 70%, con la partecipazione di mezzo milione di persone alle quarantatré manifestazioni in tutto il Paese.
A Milano più di 1500 persone hanno risposto all’appello di Cub, Sgb, Adl Cobas, Sial Cobas, Adl Varese, Usi e Si Cobas e hanno sfilato insieme a rappresentanti delle associazioni palestinesi Udap, Api e Gpi chiedendo “diritto alla salute e allo studio, azzeramento della precarietà, adeguamento delle pensioni, tutela dell’ambiente e della genitorialità” e, all’unisono, “stop all’economia di guerra” e la fine dei bombardamenti a Gaza.
Il corteo, aperto dallo striscione “Salario, diritti, dignità. No alla guerra” è partito da piazza Fontana con la deposizione di una corona in ricordo di Pino e Licia Pinelli davanti alla lapide dedicata al ferroviere anarchico. Nel comizio finale, in piazza Scala davanti a Palazzo Marino, sede del Comune, è stato chiesto di far chiarezza sulla morte di Ramy Elgaml, il 19enne morto nella notte tra sabato e domenica scorsi durante un inseguimento dei carabinieri a Corvetto, quartiere a sud della città.
Un corteo, quello del capoluogo lombardo, con più prospettive e un contro condiviso: contro il DDL 1660 sulla sicurezza, che limita le libertà di tutte e tutti coloro che lottano e colpisce gli strati sociali più oppressi e sfruttati, a partire dalle e dai migranti privi di documenti. Partecipato non solo dal mondo del lavoro, ma anche della scuola: educatrici, insegnanti e personale scolastico. In corteo anche le nuove generazioni: le studentesse e gli studenti dell’Itsos Albe e Lica Steiner hanno chiesto interventi strutturali per rendere sicuri gli “ambienti degradati in cui si tengono le lezioni. Il cervello fa muffa con l’acqua in classe”.
“Non ci avrete mai come volete voi” è lo slogan dello striscione Sial Cobas retto da attiviste e attivisti. In piazza, assieme al sindacato, dipendenti della pubblica amministrazione, i metalmeccanici IMQ, dove recentemente si sono verificati tre licenziamenti tra cui quello di un delegato sindacale, e le operatrici e operatori sociali e sociosanitari contro i “tagli dei finanziamenti agli enti locali, basta lavoro povero e impoverimento della qualità dei servizi”.
Sempre nel capoluogo lombardo in serata lo sciopero degli orchestrali della Scala ha fatto saltare il concerto pucciniano previsto per celebrare i 100 anni dalla morte di Puccini.
A Inzago, alle porte di Milano, il collettivo Sial Cobas della Kcs Caregiver presso Rsa Fondazione Marchesi ha organizzato un presidio fuori dal municipio “per la disparità di trattamento del personale”. Tra le richieste, “trasparenza ed equità” dell’appalto in essere. A Pisa la Rsu Sial Cobas Piaggio – Ceva – Amex ha partecipato alla mobilitazione cittadina: “Scioperiamo, ma non deleghiamo! È necessario scioperare contro un Governo di destra che si propone di proseguire con ancora più accanimento le politiche contro i lavoratori e specificamente antioperaie”. Nella città toscana il corteo dei sindacati di base è confluito nel corteo studentesco di oltre duemila under 25 e terminato in piazza dei Cavalieri.
Le foto del corteo a Milano: