IMQ Group e Spa in sciopero venerdì 25 ottobre 2024
DALLE 11 ALLE 12 CON ASSEMBLEA AI CANCELLI DI VIA QUINTILIANO, 43 – MILANO
Protestiamo contro tre licenziamenti e l’appalto di una parte delle attività per le buste paga e solidarizziamo con le due lavoratrici e il lavoratore (anche delegato sindacale) colpiti.
La legge Fornero colpisce ancora: ai lavoratori è stata consegnata la lettera di licenziamento per GMO (giustificato motivo oggettivo) indirizzata anche al collegio di conciliazione presso la ITL (Ispettorato del lavoro) di Milano che convocherà le parti.
La società che prende l’appalto, con sede a Salerno, apre appositamente in centro a Milano una sede per tre lavoratori. Quanto costa, e cosa risparmia il gruppo IMQ? È un’ingiustizia per le persone direttamente coinvolte e un segnale negativo per tutte e tutti gli altri. Dal punto di vista dell’efficienza e del risparmio è una scelta a dir poco irrazionale: a quali criteri risponde, allora? Non alla riduzione immediata dei costi, perché la società appaltatrice scaricherà i suoi costi su IMQ, non all’efficienza perché l’ufficio sarà isolato. E se alcuni non accetteranno il passaggio ci sarà personale inesperto delle problematiche del gruppo IMQ (oltre 700 dipendenti, 7 società in Italia e una dozzina di sedi con diversi contratti e trattamenti aziendali), si moltiplicheranno i passaggi e tutto per svolgere le stesse attività che già svolgevano le lavoratrici e i lavoratori ingiustamente espulsi. Cosa è nei fatti? Un “investimento” che mira a sostituire progressivamente personale che costa il giusto con altro precario e malpagato, senza diritti sindacali perché formalmente dipendente da piccole imprese??
Non può passare sotto silenzio, perciò l’assemblea dei lavoratori IMQ Spa del 22 ottobre ha deciso un’ora di sciopero.
Il sindacato SIAL-Cobas sostiene le ragioni dello sciopero e invita tutte/i a far sentire la propria voce contro la scelta aziendale.
La fase discendente dei salari in Italia passa anche attraverso scelte come queste: fuori lavoratrici e lavoratori stabili, dentro i precari. E pian piano peggiorano le condizioni di tutti e di tutte. Non è una società che migliora.
Migliorano solo i profitti, e naturalmente i premi destinati a dirigenti e manager che studiano queste riduzioni dei costi sulla pelle altrui. Una ragione in più per scioperare, in difesa del nostro futuro.
La direzione può ancora tornare indietro ed evitare i tre licenziamenti? Potrebbe, e sarebbe un gesto apprezzato. Se non lo farà sarà perché vuole creare divisioni e paure tra gli altri dipendenti. Rispondere con lo sciopero e con una più larga sindacalizzazione è utile e necessario.
Diciamo NO ai licenziamenti!
il comunicato della RSU e dei sindacati: