L’assemblea nazionale tenutasi a A S. Mommè (PT) il 25 maggio ha portato alla costituzione del CLNpu (Comitato di Lotta Nazionale pensionati uniti), un “coordinamento nazionale di lotta” di pensionati, ma aperto a tutte le forze sociali.
La battaglia dei macchinisti è contro l’innalzamento dell’età pensionabile previsto dalla riforma Fornero: dai 57 ai 66 anni in un botto solo. Ci sono poi le associazioni degli esodati, i pensionati dei sindacati di base e l’ala dissidente della Cgil “Il sindacato è un’altra cosa”; il professor Giovanni Mazzetti, autore de “Il pensionato furioso”, le donne beffate dalle norme ad esempio sulla legge 104 o alle prese con la famosa «opzione donna» — la possibilità di andare in pensione a 57 anni, bloccata da Inps e governo.
La prima iniziativa sarà una manifestazione a Roma il 16 guigno 2015. La richiesta è quella di bloccare le riforme ipotizzate dal neo presidente dell’Insp Tito Boeri e del governo e tornare al sistema retributivo, separando dall’Inps la parte assistenziale.
Segue il comunicato dell’Assemblea Costitutiva del CLNpu (Comitato di Lotta Nazionale pensionati uniti):
Il dibattito ha fortemente ribadito la necessità di respingere l’elemosina del decreto Renzi in sostituzione dell’applicazione integrale della sentenza della Corte Costituzionale.
Ha inoltre evidenziato come il sistema attuale non rispetti la Costituzione e concluda il processo di rottura del principio solidaristico tra le generazioni iniziato con le riforme Amato e Dini, apre ad una prospettiva di pensioni da fame e spiana la strada alla loro cessione in mano di assicurazioni e banche, per fini e speculazioni che esulano dal garantire a tutti una vecchiaia serena con una pensione pubblica e dignitosa.
A questo scopo si è deciso :
· la formalizzazione del CoNPU (Coordinamento Nazionale Pensionati Uniti di oggi e di domani) con approvazione di un proprio statuto e regolamento organizzativo;
· la costruzione di Coordinamenti nei territori che raccolgano in un fronte unitario tutti gli individui, le associazioni di pensionati, di lavoratori attivi, di esodati e precari, di cittadini e sindacati che sono d’accordo a contrastare lo smantellamento del sistema pensionistico pubblico;
· la raccolta delle domande con invio per raccomandata all’INPS per la restituzione integrale da parte dello Stato di quanto dovuto in applicazione della sentenza 70/2015 della Corte Costituzionale;
· di dare vita a una campagna di mobilitazione unitaria nei vari territori;
· di promuovere una prima iniziativa di mobilitazione nazionale Il 16 giugno a Roma (con corteo e presidio dalla Stazione Termini al Ministero del Lavoro) che ci veda uniti nella lotta contro il decreto-elemosina di Renzi, contro l’ingiustizia subita dagli esodati, contro l’anacronistico e ingiustificato innalzamento dell’età pensionabile (come ad es. per i macchinisti FS);
· di avviare una battaglia di giustizia ed equità contro l’avvenuto stravolgimento del sistema pensionistico che ha rotto la solidarietà tra le generazioni, per smascherare le bugie e le falsità, per costruire insieme una proposta per un sistema pensionistico che assicuri una pensione pubblica e dignitosa a tutte le generazioni di lavoratori. A tale fine si terrà nel mese di ottobre un convegno per la definizione della proposta.
S.Mommè, 25 maggio 2015