Sarà festa o sarà rabbia: domenica 17 in Piazza Bongi a Firenze si terrà l’assemblea dei lavoratori ex GKN. Una giornata per rivivere tre anni di lotta, l’assemblea permanente operaia più lunga della storia, un evento di gioia e rabbia. Gli operai dello stabilimento di Campi Bisenzio hanno un piano industriale ecologicamente avanzato e una proposta chiara: proprietà pubblica dell’area attraverso un consorzio regionale, fabbrica socialmente integrata collegata alle esigenze del territorio, conversione ecologica, polo delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile. Il tutto in un territorio alluvionato. E’ arrivato il momento decisivo: rinascita o rinuncia.
Speculazione, delocalizzazione, diritti e contratti stracciati, 400 posti di lavoro bruciati, stipendi non pagati per mesi, media intasati di falsità. Il tutto sotto i riflettori e partecipando ai tavoli istituzionali. Attorno alla vicenda della ex GKN si consuma lo stress test del capitalismo italiano. Da più di tre anni i lavoratori sono in assemblea permanente nello stabilimento in cui hanno lavorato fino al 9 luglio 2021.
Un presidio fisico, per evitare che la proprietà porti via i macchinari trasformando la fabbrica toscana nell’ennesimo esempio di speculazione immobiliare. Un danno non solo a carico di oltre quattrocento famiglie, ma anche di un intero territorio. La storia è paradigma dell’inerzia delle istituzioni: sulla carta i lavoratori, licenziati con una mail, godono dell’appoggio di tutti; nei fatti sono abbandonati a se stessi o, addirittura, raggirati. Gli 80mila metri quadrati dove dal 1995 si producevano semiasse per i veicoli Fiat/Stellantis, infatti, sono stati venduti e l’azienda è sparita dentro un sistema di scatole cinesi.
Da tre anni, ciò che fa la differenza, è la lotta, i corpi degli operai in assemblea permanente e il movimento sindacale, solidale, climatico.
“In questa partita grossa parte della politica si auto-condanna alla lentezza, all’impotenza, alla chiacchiera, per non essere dichiarata complice. Ma l’impotenza è complicità. Ci hanno lasciato nel vuoto, ci hanno logorato, fatto perdere tempo, cercato di farci crollare psicologicamente, ci hanno affamato – scrive il collettivo -. Ad oggi, stanchi e decimati, però noi siamo in piedi. E ogni giorno ribadiamo che: sì, si può. L’alternativa c’è”.
Il piano industriale studiato dai lavoratori ha attirato l’attenzione di migliaia di persone, anche a livello internazionale, tanto da raccogliere 1 milione e 300.000 euro di azionariato popolare.
Domenica 17 novembre si farà il punto sul progetto. “Se nessuna reale novità sarà emersa, valuteremo se abbandonare o meno il nostro progetto industriale. Dopo di che, avremo da fare una cosa sola: dedicarci a curare e fare crescere la nostra rabbia”.
Info pratiche:
L’assemblea sarà in Piazza Poggi a Firenze sotto la Torre di San Niccolò. In caso di pioggia sarà comunicato un luogo alternativo su insorgiamo.org
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