Comune di Milano: difendiamo la libertà di critica e di espressione!

Comunicato unitario di ADL Cobas, Sial Cobas, Slai Cobas e USI del Comune di Milano del 12 aprile 2021

L’ articolo 16 deve essere cancellato!
Non vogliamo che anche al Comune di Milano accada ciò che è successo
all’ex-Ilva, dove un lavoratore è stato licenziato solo per aver invitato
dalla propria pagina Facebook a vedere una fiction televisiva in cui si
narra una vicenda vagamente ispirata a quella delle acciaierie di Taranto!
Oppure ciò che è successo nelle Ferrovie, dove dei lavoratori sono stati
licenziati per aver dichiarato alla stampa che la manutenzione e la
sicurezza degli impianti erano carenti.
O come è successo agli operatori sanitari che durante la pandemia
hanno denunciato la carenza di sicurezza nei luoghi di lavoro e sono stati
sospesi o licenziati
Non c’è poi nessuna valida ragione per introdurre norme sui rapporti con
la stampa e l’uso dei social network in un Codice che ha l’obiettivo di
prevenire la corruzione e la concussione. Infatti, nelle Linee guida per i
codici di comportamento diramate dall’ ANAC (Autorità nazionale
anticorruzione), a cui il Comune di Milano dice di ispirarsi, non ce n’é
traccia.
Infine non possiamo non mettere in evidenza come le modalità di
consultazione dei dipendenti messe in campo dall’Amministrazione
comunale rappresentino una grottesca parodia della democrazia. Si
hanno infatti due settimane di tempo per formulare osservazioni al testo
del nuovo Codice, accedendo ad un portale con il proprio SPID, senza
nessuna garanzia che la propria opinione venga effettivamente presa in
considerazione. Il Comune non ha infatti obbligo di risposta.


per comunicazioni: prendiamolaparola@yahoo.it

Chiediamo un confronto vero tra
l’amministrazione e le rappresentanze sindacali.
Queste norme autoritarie e liberticide
vanno cancellate!