137,52 euro di incremento al C3 (ex 5° livello). In ritardo di sei mesi.
METALMECCANICI: Il contratto nazionale paga? Sarà vero aumento? Ai posteri l’ardua sentenza.
La cifra vi sembra significativa? È un adeguamento, un incremento nominale o un aumento vero?
La risposta è semplice. Se…
- … l’indice IPCA NEI è calcolato escludendo i beni energetici importati (cioè, gli aumenti di gas e luce non sono calcolati né recuperati come aumento dei costi della vita)
- … la variazione dei salari arriva in ritardo e non è retroattiva (si perdono quindi i soldi dovuti tra la scadenza del contratto e la firma di quello successivo)
- … non c’è nessuna quota in aggiunta per la produttività e la crescita del settore…
… il salario di lavoratrici e lavoratori metalmeccanici continuerà a svalutarsi, ovvero nonostante l’apparente aumento si continuerà a perdere potere d’acquisto e a far sempre più fatica ad arrivare a fine mese.
Non solo: chi ha in busta paga dei superminimi individuali dal 2017 potrebbe vederli “riassorbiti” dall’aumento, cioè non percepirà dei soldi in più, ma li vedrà travasati da una voce all’altra.
E per noi la risposta è:
a riduzione del salario reale
riduzione dell’impegno reale e via alla protesta!
Il contratto nazionale è uno strumento fondamentale e il suo rinnovo dev’essere garantito. Opponiamoci ai tentativi di Federmeccanica, che ha già messo le mani avanti scrivendo che «il contratto dei metalmeccanici […] ha “gambe” per camminare da solo anche senza il rinnovo» (https://www.federmeccanica.it/relazioni-industriali/il-rinnovamento-continua-30-maggio-2024.html, pag. 19).
Come si vede dall’importo dell’incremento l’indicizzazione, seppur parziale e in ritardo, è un elemento di autodifesa significativo. Ma è necessario migliorarla adottando un nuovo sistema di scala mobile per tutte le categorie, basato su un paniere adeguato, una cadenza più frequente degli scatti e la retroattività. E dovrebbe servire solo a consentire ai salari di tenere il passo con l’inflazione.
La contrattazione nazionale invece deve servire ad aumentare il valore dei salari in ogni settore e la contrattazione aziendale (senza lacci e lacciuoli come i premi variabili) a pagare il cosiddetto valore di mercato anche ai salari. E occorre una clausola che adegui i salari anche a chi non rinnova il contratto (milioni di lavoratrici e lavoratori hanno il contratto scaduto, e a volte viene rinnovato senza nemmeno l’una tantum che copra gli arretrati persi).
Per analisi e proposte più approfondite sul CCNL rimandiamo a questo articolo dell’anno scorso: https://www.sialcobas.it/2023/07/la-busta-paga-dei-metalmeccanici-aumenta-o-no/.
11 giugno 2024