Sial Cobas: 8 marzo, sciopero globale contro la violenza maschile e le discriminazioni di genere

8 MARZO, SCIOPERO GLOBALE CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE E LE DISCRIMINAZIONI DI GENERE

“SE CI FERMIAMO NOI SI FERMA IL MONDO!”

Anche questo 8 marzo come Sial Cobas raccogliamo e rilanciamo l’invito di “Non Una di Meno” a costruire uno sciopero globale transfemminista contro la violenza maschile sulle donne e contro la violenza di genere in tutte le sue sfaccettature.

Ci riconosciamo pienamente nelle parole d’ordine di questa giornata e nelle lotte dei movimenti femministi in ogni angolo del pianeta. Le donne ogni giorno fronteggiano la violenza patriarcale, profondamente radicata nella storia dell’umanità e indissolubilmente legata alle forme di dominio classista e razzista. Prendere atto di questo è il primo passo per mettere in discussione e superare la violenza strutturale che attraversa le nostre società, ancora non sufficientemente riconosciuta dai media e nelle aule dei tribunali. 

Pretendiamo strumenti e risorse per sostenere le donne nel difficile percorso di fuoriuscita dalla violenza, che spesso si perpetra in ambito familiare o di coppia: l’assassino – come mostra il già lungo elenco di femminicidi di questo inizio 2021 – ha le chiavi di casa in tasca e chi denuncia non è tutelato a sufficienza.

La crisi sanitaria, economica e climatica ha colpito duramente il mondo del lavoro. Sono emerse con maggiore evidenza le ingiustizie sociali e una legislazione fortemente sbilanciata a favore del capitale e dell’impresa: gli ammortizzatori sociali non sono stati sufficienti per entità e per copertura, migliaia sono stati i posti di lavoro persi perché precari (tutti i tempi determinati non rinnovati) e il repentino cambio di governo fa capire che i padroni vogliono tenere le redini di questa crisi ed uscirne rafforzati. Sappiamo che lo sblocco dei licenziamenti è il primo obiettivo di Confindustria e che l’ulteriore abbassamento del costo del lavoro e dei salari è il suo mantra. Questa è un’altra faccia della violenza strutturale che combattiamo.

In questo scenario, i dati Istat e Inail pubblicati in queste ultime settimane confermano che i costi sociali della crisi ricadono maggiormente sulle donne, già incaricate dalla notte dei tempi di assicurare la riproduzione sociale: all’abituale lavoro di cura – mai riconosciuto – si è aggiunto il carico familiare conseguenza della pandemia e della chiusura delle scuole. Nel 2020, delle 444mila persone che hanno perso il lavoro, più di 300mila sono state donne (circa il 70%), spesso precarie e con contratti part-time. I congedi Covid sono terminati il 31 gennaio e sono stati largamente insufficienti per gestire i bambini a casa per sette mesi lo scorso anno. Anche questo ha comportato lavoro extra o addirittura perdita del posto di lavoro per migliaia di donne. Inoltre, ogni 10 persone contagiate in ambito professionale, circa 7 sono donne, perché maggiormente impiegate nel lavoro di cura, pulizia e accudimento (personale sanitario, delle pulizie, della scuola).

C’è poi tutto il tema del mobbing e delle molestie sui luoghi di lavoro, che colpisce soprattutto le donne e le persone Lgbt*QIAP+, riguardo al quale si profila qualche nuova possibilità di tutela grazie alla recente approvazione della Legge n°4 del 21 gennaio 2021, che ratifica la Convenzione dell’ILO per l’eliminazione della violenza e le molestie sui luoghi di lavoro. Ora deve essere concretizzato nell’impianto normativo nazionale e sarà quindi necessario fare pressione come sindacati affinchè vengano recepite le reali esigenze delle lavoratrici: la convenzione riconosce infatti sia le molestie sessuali che le molestie di tipo morale, come nel caso delle lavoratrici che al rientro dalla maternità, anziché essere supportate nelle proprie esigenze di conciliazione del lavoro con la vita familiare vengono ostacolate, marginalizzate, gravemente demansionate o sottoposte ad azione di mobbing perché ritenute meno disponibile e produttive.

Perchè tutto questo cambi, auguriamo a tutte e tutti un 8 marzo di lotta per una società più equa e inclusiva!

APPUNTAMENTI A MILANO:

H. 10-14: “PIAZZA DELLO SCIOPERO” @ piazza Affari (cerchi di discussione e cura collettiva)

H.18-21: MANIFESTAZIONE IN PIAZZA DUOMO (dalle 17 preparazione collettiva del presidio)