Documento di discussione per il Congresso del Sial Cobas del 28 novembre

28 Novembre – Congresso SIAL Cobas

Il 28 novembre avevamo programmato in presenza il congresso ma vista la emergenza sanitaria in corso, tenendo ferme le date, dovremo organizzarlo facendo riunioni e discussioni on line attraverso la iscrizione alla piattaforma di Zoom (invieremo i riferimenti nei prossimi giorni). Entro il 23/11 si terranno le riunioni preparatorie dei vari settori.

La pandemia continua e, sommandosi alla crisi climatica in corso, ci si pongono con sempre più urgenza alcune questioni fondamentali:

  • Come avere più sicurezza nella società e sul lavoro;
  • Come avere un solo tipo di Cassa Integrazione di Pandemia generale che paghi almeno 1000 euro netti;
  • Come fare il blocco dei Licenziamenti e l’uso dei contratti di solidarietà per i prossimi due anni nelle aziende in crisi.

La pandemia continua ma le lotte non si fermano e ci vedono impegnati a partire dagli scioperi del 5 novembre dei metalmeccanici sul rinnovo del CCNL e il 13 novembre degli Operatori Sociali che rivendicano che nel servizio pubblico anche i dipendenti delle cooperative ecc. abbiano pari diritti e salario attraverso la reinternalizzazione delle attività cedute al terzo settore o ai privati.

L’azione collettiva e sindacale nei prossimi mesi deve rispondere adeguatamente a molti fattori di crisi ed è per questo che abbiamo bisogno e cercheremo un maggior coinvolgimento degli iscritti al sindacato e dei lavoratori perchè ognuno/a è e può essere agente diretto di un allargamento della presenza sindacale e del tentativo di individuare le risposte e gli obiettivi necessari alla situazione attuale.

Il bisogno di SINDACATO è divenuto ancora più grande di prima.

La crisi del Covid ha fatto emergere e aggiungere ai problemi storici che hanno i lavoratori ulteriori nuovi problemi su cui dobbiamo interrogarci come:

  • lo Smart Working (per ora ancora in fase emergenziale) ma che consente di intravedere  risparmi di attività, tempi di viaggio, spazi, ecc. anche se ne vanno contrattate, migliorandone, le condizioni per essere utile ai lavoratori.
  • La necessità di investire per la ripubblicizzazione dei servizi esternalizzati, in appalto, non solo nella sanità o nella scuola.
  • Interventi di risanamento e bonifiche ambientali e di difesa dal territorio dalle grandi opere inutili e dannose.

Lo sviluppo del digitale, la riduzione degli spazi negli uffici comporterà la possibilità di ridurre le produzioni di strumenti tecnici per gli uffici, e concentrare la produzioni su quelle utili e compatibili socialmente con l’ambiente attraverso  il riciclo e il recupero di strumenti produttivi e impianti produttivi rendendo ancora più possibile e attuale la redistribuzione del lavoro esistente tra tutti a parità di salario lavorando meno ma tutt@.

La riqualificazione del personale eccedente insieme alla riduzione dell’orario anche attraverso i contratti di solidarietà possono essere la strada da intraprendere per i prossimi anni in alternativa ai licenziamenti proposti da Confindustria e previsti (per ora) dal marzo 2021.

Gli ammortizzatori sociali come le attuali 5/9 tipi di Cassa Integrazione vanno semplificati in un solo tipo di Cassa Integrazione di Pandemia Generale che paghi almeno 1.000 euro netti e comunque l’80% dello stipendio vero e resi agili nella procedura di consultazione sindacale, gestione ed erogazione.

I bonus che non arrivano a tutti/e quelli che hanno perso il lavoro, decine di migliaia di lavoratori che ancora non hanno percepito il FIS e gli 800mila tempi determinati che hanno già perso il posto di lavoro rendono evidente che va ripensato e migliorato il sistema di ammortizzatori sociali e non tagliarlo come vorrebbero i padroni e i governi.

Il fatto che 14 milioni di lavoratori siano con i contratti scaduti e in ritardo a volte di anni rende ancora più evidente che serve più sindacato o meglio più sindacalismo che incida nella realtà e faccia pagare la crisi a chi i soldi ce li ha.

Il 23 Ottobre c’è stato lo sciopero generale dichiarato dalla CUB e lo sciopero nazionale della Logistica dichiarato in particolare dal S.I. Cobas e da ADL Cobas preparato e gestito in molte aziende con assemblee e presidi e con diverse punte di partecipazione significativa con l’obiettivo di stoppare il tentativo fatto da alcune importante aziende di rimangiarsi le conquiste aziendali fatte dai lavoratori e conquistandosi il diritto nei fatti a partecipare al contratto nazionale della logistica.

Abbiamo davanti altre scadenze di lotta: le assemblee e lo sciopero del 5 novembre dei metalmeccanici e il 13 novembre lo sciopero degli operatori e operatrici sociali (https://www.sialcobas.it/2020/10/13-novembre-sciopero-nazionale-delle-operatrici-e-degli-operatori-sociali/ ).

Lo sciopero degli operatori e operatrici sociali è stato indetto da una intersindacale che comprende SIAL-Cobas, ADL Cobas, Sgb e Cobas Lavoro Privato e sostenuto da diversi collettivi locali e altri sindacati che organizzano e invitano (USB e USI-Cit) riproponendo dopo lo sciopero del 14 febbraio scorso in concomitanza con la Scuola la questione della reinternalizzazione e degli appalti e del 100% dello stipendio, delle discriminazioni che avvengono verso i dipendenti non pubblici che si vedono tagliato stipendio con il la CIG in deroga, il FIS e perfino i mancati assegni famigliari.

Il contratto dei metalmeccanici è incagliato anche perché la Confindustria può far valere i vincoli previsti e firmati dalle confederazioni sindacali CGIL, CISL e UIL e del contratto precedente (niente aumenti salariali di fatto senza aumenti di produttività e possibilità di assorbimenti dai superminimi per chi ce li ha). Le richieste di aumenti dell’8% sono generiche e ancorate al welfare ed altro.

Dobbiamo essere coscienti che solo la lotta e la ripresa del conflitto sociale potrà smuovere le controparti. Quindi dichiariamo sciopero e sosteniamo tutte le varie iniziative di lotta che verranno senza condividere né sostenere le proposte che altri hanno portato al tavolo di Federmeccanica.

Mentre sosteniamo e organizziamo la lotta organizziamo anche la discussione per il Congresso del SIAL Cobas che terremo il 28 novembre.

Nel Congresso discuteremo come far vivere la nostra proposta di costruire una Rete Sindacale unitaria che permetta, attraverso il confronto tra delegati sindacali e la costruzione di campagne ed iniziative unitarie, di superare le attuali organizzazioni sindacali frammentate favorendo, anche con la nascita in alcuni settori di una nuova sigla sindacale promossa unitariamente da sindacati e collettivi di settori, di promuovere sindacalizzazione, elezioni delegati e piattaforme rivendicative il più possibile unitarie.

Discuteremo come dare continuità a tutte le iniziative sindacali unitarie che abbiamo sviluppato e come organizzare al meglio i servizi che come sindacato forniamo, vedi CAF, Patronato, Ufficio vertenze.

Abbiamo bisogno della vostra partecipazione.

Buona lotta e buona discussione a tutt@

per contributi e proposte puoi contattarci, presentarle durante le riunioni previste e comunque inviarle via mail a info@sialcobas.it

SIAL-Cobas