Sud Solidaires: H&M GCB Logistics vuole che le donne tacciano di fronte al sessismo!

Traduzione a cura del Sial Cobas

H&M GBC

La Logistica vuole che le donne se ne stiano zitte!

Può costare molto denunciare gli abusi sessisti che molte dipendenti di H&M GCB Logistics, l’azienda che ha l’appalto per il trasporto delle merci tra magazzini e stores, devono fronteggiare sul luogo di lavoro.

Questo è quanto ha imparato a sue spese la rappresentante sindacale di SUD-Solidaires: negli ultimi tre anni ha dovuto lottare senza sosta per mettere fine al sessismo che imperversava in azienda.

Abusi frequenti e prolungati

Nel 2018, SUD-Solidaires ha reso pubblici alcuni degli abusi che alcune dipendenti hanno subito. Riportiamo giusto qualche esempio:

Insulti, pronunciati in pubblico, rivolti alle lavoratrici, a volte con i capi abbastanza vicini da poter sentire: puttana, mignotta.

Commenti sprezzanti sull’aspetto fisico, sull’essere attraenti o meno – in un caso il manager HR era presente: “Questo posto sembra un bordello”, “Una donna non è brava quanto un uomo. Con quelle tette chi ti credi di essere? Quando avremo della carne fresca, ci stuferemo delle vecchie megere”

Gesti sessuali, come mimare di masturbarsi di fronte a una collega (filmato dalle telecamere interne)

La linea della dirigenza è proteggere chi commette gli abusi e mettere a tacere le vittime

L’azienda non si è limitata a chiudere un occhio su quanto stava accadendo: la dirigenza ha cercato di licenziare la rappresentante sindacale. La mossa è stata ostacolata sia dagli organismi preposti all’applicazione del diritto del lavoro che dal Dipartimento del Lavoro, dopo aver effettuato delle indagini. Dal momento che i rappresentanti sindacali godono di una certa tutela giuridica in Francia, l’azienda l’ha attaccata su quel fronte, negandole il diritto ad essere rappresentante sindacale. Il Tribunale locale ha rigettato l’impugnazione dell’azienda: la lavoratrice ha il diritto ad essere rappresentante sindacale.

Due anni di contenzioso legale contro la nostra attivista e compagna non è evidentemente sembrato abbastanza all’azienda. Ora è di nuovo convocata per una contestazione disciplinare, che in Francia è l’azione necessaria per intraprendere qualsiasi tipo di sanzione. Proprio nel momento in cui l’Organismo per l’applicazione del Diritto del Lavoro sta conducendo una nuova indagine riguardo al sessismo nell’azienda.

Cosa vogliamo? La fine del sessismo!

Questa rappresentante sindacale ha avuto il coraggio di raccontare. E’ la prima donna che ha apertamente denunciato il sessismo vigente alla H&M GBC Logistics. Ora sappiamo che molte altre donne sono state oggetto dello stesso abuso e lo hanno raccontato.

Solidaires 93, la sezione regionale a cui è iscritta la rappresentante sindacale, ha deciso di rendere pubblico questo caso perché non è stata adeguatamente ascoltata quando ha denunciato la situazione. Non solo questo: la dirigenza ha tentato di punirla per averlo fatto. La conseguenza di tutto ciò è che il sessismo è stato incoraggiato, portando ad una situazione che ormai sconfina nella molestia sul lavoro.

Non permetteremo mai che una donna debba affrontare da sola un tale livello di accanimento repressivo!

I cartelli recitano: Titolo: “Collezione inverno 2020 – solo per dipendenti donne!”in cima: “Insulto sessista / Atti osceni / offerte sessuali / umiliazioni”