Sial Cobas/Slai Cobas Comune di Milano: firmato il piano occupazionale 2020/21

Politiche occupazionali: ci risiamo

Nella tarda serata del 6 ottobre, dopo 11 ore di trattativa, Cgil, Cisl, Uil e Csa hanno sottoscritto il piano occupazionale 2020 2021. Il sistema di calcolo delle nuove assunzioni non tiene più conto del rapporto tra pensionamenti e loro sostituzioni, ma la più pericolosa associazione alla disponibilità economica di bilancio del Comune di Milano, che il virus ha sensibilmente svuotato di entrate.

L’amministrazione si è rifiutata di inoltrare ai delegati trattanti il numero di cessazioni, ma dai numeri dedotti dalle nostre fonti, entro il 2021 saremo meno di 13.300, con una perdita secca di 1300 lavoratori in meno di 4 anni (2016-2021), ancor di più dal 2013 (anno in cui si contavano 15.634 dipendenti). È stato richiesto anche il dato relativo al fabbisogno di personale trasmesso dalle diverse direzioni a risorse umane. In parole povere, è stata una trattativa al buio i cui numeri sono privi di ogni riferimento. Motivo sufficiente di per sé per abbandonare un tavolo utile alla variazione di bilancio prossima e… e basta.

Quel che si capisce è che il conto del Covid lo pagheranno i servizi alla città. Mentre si investe sulle posizioni organizzative e alte professionalità aumentando sensibilmente gli importi a loro destinati, si disinveste sulle assunzioni in particolare di livelli B e C. Il numero di assunzioni di nuove educatrici è di meno di 100 unità divise tra nidi e infanzia, troppo poco ai tempi del Covid. Sono insufficienti anche le assunzioni alle biblioteche, ai servizi sociali, ai centri diurni per disabili, di ausiliari, la cittadinanza, tutte le figure di esecutori, i servizi formativi, le anagrafi e i servizi per il cittadino. L’assunzione di solo 2 istruttori dei servizi culturali e 4 conservatori, inoltre, mette a rischio il patrimonio del Comune di Milano visti i pensionamenti che coinvolgono la Direzione Cultura. Gli amministrativi in generale, lasciano sul campo numerose posizioni aprendo così la strada per l’ennesima massiccia esternalizzazione.

La valutazione in definitiva è fortemente negativa, nonostante la presenza di diversi concorsi tra i quali Funzionari D (educativi, tecnici e informativi) Istruttori C (servizi biblioteca) Collaboratori B (custodi museali) visto che questo piano occupazionale sancisce l’esternalizzazione e in alcuni casi la chiusura di sedi e servizi.

Milano, 8 ottobre 2020