France Télécom: comunicato del sindacato SUD PTT, il primo a denunciare l’azienda

Finalmente davanti al giudice!

Comunicato di SUD PTT, dell’8 luglio 2016

Traduzione a cura di Sial Cobas

Il 14 settembre 2009, il sindacato Sud PTT ha depositato un esposto alla procura di Parigi contro Didier Lombard, Presidente e Direttore Generale di France Télécom/Orange, Louis Pierre Wenes e Olivier Barberot, di cui denunciavamo “i metodi di gestione estremamente brutali per affrettare la fuoriuscita dall’azienda di un gran numero di impiegati”.

L’inchiesta giudiziaria cominciata nel 2010 si è basata su un rapporto molto dettagliato dell’ispettrice del lavoro. La procura ha consegnato le proprie istanze al giudice.

I tre ex dirigenti e l’azienda dovranno comparire in giudizio per mobbing. A seguito dell’inchiesta altri quattro quadri saranno processati per complicità in mobbing.

Con l’obiettivo di soddisfare traguardi finanziari molto ambiziosi, la direzione di France Télécom/Orange intendeva farne pagare il prezzo a chi realizza l’effettiva ricchezza dell’azienda. Tra il 2006 e il 2008, il Presidente Lombard voleva “far uscire dalla porta o dalla finestra” 22mila lavoratori in tre anni. Senza contare le migliaia di mobilità imposte, mentre venivano programmate solo 6mila nuove assunzioni. La brutalità della gestione delle risorse umane si è accompagnata col suicidio di 58 lavoratori tra il 2008 e il 2010.

SUD non aveva semplicemente partecipato alle reazioni collettive per denunciare questi drammi. Dopo aver contribuito a creare l’osservatorio sullo stress e sulle mobilità forzate, la nostra federazione ha fatto un esposto. Dopo tutte le federazioni sindacali si sono costituite parte civile nel processo che si andava preparando.

Le imprese del CAC 40 (le prime 40 quotate in borsa in Francia) sono concentrate prima di tutto sul distribuire i dividendi. La qualità del servizio reso al pubblico e le sorti di coloro che fanno la ricchezza di queste aziende passano sempre in secondo piano rispetto agli obiettivi finanziari. Con l’annuncio di 20mila esuberi e la prospettiva di sole 6mila nuove assunzioni nel biennio 2016-2018, il soddisfacimento degli azionisti continua ad essere la priorità di Orange, anche se la violenza è attenuata dal fatto che il taglio di personale si traduce in prepensionamenti.

SUD continua a combattere questa logica finanziaria che, spinta al suo estremo nel culmine della crisi sociale, aveva portato i nostri colleghi a perdere la vita per guadagnarla.

Sud si rivolge alle altre federazioni sindacali parti civili al processo per coordinare i nostri sforzi affinché i padroni siano resi pienamente responsabili della loro gestione d’impresa quando danneggia la salute dei lavoratori/trici.