Traduciamo il comunicato unitario delle organizzazioni sindacali all’indomani della grande mobilitazione del 9 marzo e dopo le piccole (insufficienti) concessioni fatte dal governo a modifica del progetto di legge Lavoro (Loi Travail).
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Le mobilitazioni, in particolar modo quelle del 9 marzo, partite dalle organizzazioni giovanili e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori (CGT, FO, FSU, Union Syndicale Solidaires, UNEF, UNL, FIDL), hanno costretto il governo a delle concessioni sulla Loi Travail (Legge Lavoro).
Tuttavia gli aggiustamenti annunciati dal Primo Ministro non cambiano la filosofia generale del progetto. Non rispondono alle forti aspirazioni, espresse dai giovani, dai lavoratori, dalle lavoratrici e dai disoccupati per l’occupazione e la sua stabilizzazione. La creazione di posti di lavoro di qualità non giustifica la distruzione del Codice del Lavoro, ma necessita di un cambiamento di politica economica e sociale.
Questo testo continua a ridurre i diritti dei lavoratori e ad aumentare la precarietà, soprattutto dei giovani. Decentralizzazione della negoziazione collettiva a livello aziendale e indebolimento degli accordi collettivi di categoria, erosione dei diritti individuali acquisiti, messa in discussione delle maggiorazioni salariali per gli straordinari, facilitazione dei licenziamenti, indebolimento della medicina del lavoro…sono alcuni degli elementi di regressione che permangono.
L’universalità della garanzia giovani senza i mezzi necessari per realizzarla mostra tutto il suo effetto di annuncio. Di fronte alla disoccupazione e alla precarietà con cui fanno i conti i lavoratori, le donne e i giovani in particolare, appare sempre più urgente la conquista di nuovi diritti.
Le organizzazioni sindacali (CGT, FO, FSU, Union syndicale Solidaires, UNEF, UNL, FIDL) sostengono e appoggiano le azioni del 17 e del 24 marzo. Confermano il loro appello alla mobilitazione per lo sciopero e le manifestazioni del 31 marzo per ottenere il ritiro di questo progetto di legge e per la conquista di nuove garanzie e protezioni collettive.
Parigi, 14 marzo 2016