La campagna di Federmeccanica con comunicati online, video, documenti e interviste prosegue per disarticolare le richieste e portare indietro i diritti e le condizioni salariali dei lavoratori.
Le richieste sindacali non soddisfano del tutto. Infatti, si continua a prendere a riferimento l’indice IPCA-NEI (che esclude dai conti i prezzi dei beni energetici e arriva 6 mesi dopo senza arretrati) ma l’inflazione reale è ben più elevata e si potrebbe discutere sul mancato recupero della inflazione del contratto precedente.
Le proposte di Federmeccanica sul salario sono un arretramento di fatto: solo IPCA-NEI e se supera dell’1% le previsioni lo vogliono pagare in ritardo di altri 6 mesi quindi con un ritardo di 12 mesi (passerebbe da giugno a dicembre l’aumento in busta paga).
Sugli scatti di anzianità è il caso di ricordare che per gli impiegati erano 12 scatti al 5% della paga base e per gli operai 5 scatti all’1,5%; dal 1979 sono stati unificati a 5 scatti per tutti al 5% (max 25%) e poi congelati in cifra fissa. Il padronato di una volta pagava meglio la esperienza accumulata negli anni con scatti automatici. La cifra fissa diminuisce di valore nel tempo. La proposta di aggiungere un 6° scatto e far sparire la voce con un malloppo (forse) anticipato quadriennale o annuale rende evidente la trasformazione in elemento professionale così da poterlo conteggiare nel minimo della paga base e trascinare in basso ancora il salario reale. Oggi vogliono operai e impiegati già pronti, skillati ma non vogliono pagare né l’anzianità nè la esperienza. Non parlano della cancellazione della norma degli assorbimenti individuali e degli aumenti dei contratti aziendali con i quali risparmiano sui costi contrattuali.
Per le aziende che non hanno presenza sindacale e non hanno premi contrattati la proposta è indecente: pagherebbero 700 euro solo se si supera il 10% di incremento ogni anno.
Il loro video si rivolge alle persone… la proposta di un’assicurazione per la non autosufficienza mira a dividere e discriminare il malato metalmeccanico da quello di altre categorie (che sono persone anche loro?) con lo specchietto per le allodole della assicurazione sul futuro. La non autosufficienza è un problema di salute che nella Costituzione è un diritto e va salvaguardato. D’altronde basta pensare a Metasalute che prima non riusciva a partire, poi pagava tutto e ora ci sono trattamenti diversi a seconda di quanto paghi. Non sono altro che promesse da marinaio senza certezze e servono come arma di distrazione di massa.
Anche un ulteriore modo di dei costi contrattuali verso il fondo Cometa non è condivisibile visto che la cosiddetta prima gamba la pensione Inps continua ad essere allungata negli anni di lavoro e penalizzata nei rendimenti.
Gli scioperi finora sono andati a macchia di leopardo ma in molte realtà sono andati parecchio bene oltre le previsioni. Rilanciare le iniziative partecipare agli scioperi è e sarà un elemento utile sul piano genarle come su quello aziendale.
Il sindacato SIAL Cobas invita a promuovere e organizzare gli scioperi.
Dal 1° febbraio sono indette altre 8 ore di sciopero articolate e fatto salvo eventuali iniziative generali o locali si tratta di prepararle con assemblee per decidere come far sì che incidano e facciano salire dalle singole proprietà aziendali verso Federmeccanica la voce che gli sciopero riescono e contano.