18 ottobre 2024 sciopero automotive
Il sindacato SIAL-Cobas promuove lo sciopero e invita lavoratrici e lavoratori a partecipare alle iniziative che si annunceranno anche a livello territoriale, con l’obiettivo di costruire una prima risposta e porre all’ordine del giorno la salvaguardia dell’occupazione con la riduzione dell’orario, migliori condizioni di lavoro e aumenti salariali.
La crisi di sovrapproduzione, conseguenza di una guerra economica in corso da anni, ha portato molte aziende a consumare già tutti o quasi i 24/36 mesi di cassa integrazione e/o contratti di solidarietà a disposizione; piovono licenziamenti e chi resta sopporta carichi di lavoro e stress correlato aumentati senza limite. Le continue fusioni aziendali e l’incapacità di prendere decisioni chiare sulla linea di innovazione tecnologica da seguire causano ristrutturazioni successive che hanno l’unico effetto di aumentare lo sfruttamento senza risolvere i problemi di fondo.
Le politiche dei governi hanno dato prova di scarsa o nulla lungimiranza: occorre imporre una revisione degli ammortizzatori sociali, una strategia di redistribuzione del lavoro attraverso la riduzione dell’orario a parità di salario e accompagnare il blocco dei licenziamenti a piani industriali e di investimenti pubblici in vista di un futuro ecologicamente sostenibile.
La transizione ecologica e il superamento dell’attuale modello di sviluppo sono obiettivi irrinunciabili, per realizzarli è decisivo il ruolo di lavoratrici e lavoratori coordinati sindacalmente anche a livello internazionale.
Per contatti: info@sialcobas.it – Pubblichiamo il comunicato dei “cugini” francesi:
SUD Industrie dà appuntamento al Salon de l’Automobile
martedì 17 ottobre 2024 alle ore 11:30
contro la soppressione di migliaia di posti di lavoro nel settore automobilistico,
tutte e tutti davanti al Salon de l’Automobile a Porte de Versailles!
SUD Industrie rivendica:
- la salvaguardia dei posti di lavoro
- migliori condizioni di lavoro
- aumenti salariali
per tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore automobilistico, interessati come dipendenti:
- della committenza (Stellantis, Renault ecc.)
- dei subappaltatori (Valéo, Vitesco, Lear, MA France, ecc.)
- della componentistica (Bosch, Michelin ecc.)
CONTRO LA STRAGE OCCUPAZIONALE,
TROVIAMOCI AL SALONE MONDIALE DELL’AUTO!
Al Salone mondiale dell’auto i padroni vogliono dare un’immagine prestigiosa delle loro imprese e dei prodotti che noi fabbrichiamo per loro. Ma il rovescio della medaglia è tetro: la corsa sfrenata al profitto e la guerra economica tra fabbricanti d’auto portano a un progressivo deterioramento delle condizioni di lavoro, allo sfruttamento selvaggio, all’erosione dei salari e alla perdita di posti di lavoro. I miliardari del settore automobilistico ingrassano sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici! Nel 2023, le entrate in miliardi di euro sono state tra le più ricche mai realizzate a spese dei dipendenti: Stellantis 18,6 mld., Renault 2,3 mld., Toyota 16,5 mld., Michelin 2 mld., Volkswagen 17,9 mld., ZF 2,4 mld. ecc. La transizione energetica verso l’auto elettrica e l’ibrido è solo un pretesto utilizzato dai padroni per aumentare i profitti riducendo l’occupazione e per pretendere ancora più finanziamenti pubblici.
I padroni piangono a pancia piena e prima ancora di farsi male.
La vera crisi del settore automobilistico la stanno subendo lavoratrici e lavoratori.
L’elenco degli attacchi contro i dipendenti del settore si allunga ogni mese:
- MA France, stabilimento di Aulnay liquidato: 270 tempi indeterminati e 130 interinali licenziati
- Valéo, 4 stabilimenti a rischio chiusura (1.300 posti di lavoro in Isère, Calvados, Essonne e Sarthe)
- Novares, stabilimento di Mulhouse a rischio di chiusura (126 posti di lavoro che saltano)
- Dumarey Powerglide a Strasburgo: a rischio centinaia di posti di lavoro
- Stellantis Francia: decine di migliaia di licenziamenti
- Renault Francia: 70.000 posti di lavoro eliminati.
Anche a livello internazionale piovono gli attacchi:
Audi vuole chiudere la fabbrica di Bruxelles (2.900 posti di lavoro), Volkswagen sta decidendo se è meglio chiudere altri 2 o altri 4 stabilimenti in Germania, Ford vuole chiudere nel 2025 il suo stabilimento di Saarlouis sempre in Germania (3.400 posti), l’azienda di componentistica ZF elimina 14.000 posti di lavoro, ancora in Germania.
Non ne usciremo se resteremo isolati e isolate ciascuno nella sua fabbrica, e vale anche per l’ingegneria e le funzioni di supporto. I padroni fanno fronte comune tra loro, oltre a beneficiare del sostegno dei governi, che siano di destra o di sinistra.
Noi lavoratrici e lavoratori dobbiamo unirci contro quei padroni e i loro alleati.
Possiamo contare solo su noi stessi. In parte abbiamo già cominciato a reagire: più di cinque mesi di lotta a MA France, scioperi a Dumarey e Novares, presidio degli stabilimenti Valéo a Parigi il 17 settembre eccetera. Adesso dobbiamo allargare la mobilitazione.
Per la salvaguardia dell’occupazione, per il miglioramento delle condizioni di lavoro e per l’aumento del salario!
Presidio al Salone automobilistico mondiale di Parigi – Porte de Versailles