ABBASSARE LE TASSE VUOL DIRE TAGLIARE ANCORA I SERVIZI PUBBLICI

Nell’ennesimo tentativo di voltar pagina e far dimenticare all’opinione pubblica la riforma delle pensioni, a cui è ancora maggioritariamente contraria, Emmanuel Macron ha annunciato in una nuova sceneggiata televisiva un taglio delle tasse di due miliardi di euro per le “classi medie”.

Mentre i regali a ricchi e imprese continuano a essere generosissimi (ancora nessuna tassazione dei superprofitti e dei superdividendi, per esempio), e mentre non si fa nulla per aumentare i salari, né pubblici né privati, Macron annuncia tagli alle tasse per le “classi medie” sperando di far credere a una parte di lavoratrici e lavoratori che vedranno “qualcosa di più” in busta paga.

Non ci crede nessuno.

Quei tagli non si tradurranno in “soldi in più”. Si tradurranno in conseguenze disastrose che contribuiranno ulteriormente all’impoverimento generale. Tanto più che Macron resta evasivo sulla modalità di realizzarli: potrebbe non essere un taglio all’imposta sul reddito… ma una riduzione dei contributi destinati alla previdenza sociale e ai servizi! In soldoni, potrebbe trattarsi di un nuovo attacco contro lo stato sociale e di un nuovo regalo al padronato!

Le tasse servono tra l’altro ai nostri servizi pubblici: sanità, istruzione, cultura ecc.… Proprio come la previdenza sociale, pagata con i nostri contributi, i servizi pubblici sono un nostro bene comune che permette di redistribuire la ricchezza e ridurre le disuguaglianze.

Macron ha un bell’invocare l’ennesimo piano di salvataggio degli ospedali promettendo di risolvere i problemi di pronto soccorso entro 18 mesi, o di riempire tutti posti di insegnanti vacanti nella pubblica istruzione… prosciugando le entrate statali. In realtà ridurre le tasse significa degradare ulteriormente lo stato dei servizi pubblici.

Il presidente dei ricchi non riuscirà a farci voltar pagina con annunci a effetto. La popolazione non ci cascherà.

Secondo Solidaires, quel che ci vuole per lavoratrici e lavoratori sono aumenti salariali: 400 euro subito e salario minimo a 1.700 euro netti. 

E abbiamo bisogno anche di sviluppare urgentemente servizi pubblici decentrati su tutto il territorio, dotati di mezzi materiali e umani (e non di intelligenze artificiali che rispondono via ChatGPT). Le Maison France Service[1] non sono affatto autentici servizi pubblici ma dei surrogati. Dobbiamo difendere i servizi esistenti e crearne di nuovi.

Ritiro immediato della riforma delle pensioni!

Non abbiamo voltato pagina! Sciopero il 6 giugno: tutte e tutti in piazza!

Volantino a cura di Solidaires, 16 maggio 2023


[1] Rete di sportelli territoriali che offrono una consulenza generica all’utenza per il disbrigo di pratiche amministrative e per l’utilizzo dei servizi digitalizzati. Non sono né uffici direttamente competenti che rilasciano documenti o certificati, né servizi sanitari o assistenziali di prossimità [NdT].