1 febbraio 2023: Sciopero!

Inghilterra paralizzata

In Gran Bretagna è in corso una importante mobilitazione da alcuni mesi a questa parte in difesa dei salari e delle condizioni di vita contro un vertiginoso aumento dei prezzi in atto.
Oggi c’è stata la più grande giornata di sciopero degli ultimi dieci anni, con scuole pubbliche chiuse, blocco dei servizi ferroviari, università ferme, vigili del fuoco in corteo e servizi degli uffici statali interrotti.
Sta scioperando circa mezzo milione di lavoratori/trici, chiamati a scendere in piazza dalla TUC (una federazione di 48 sindacati, che riunisce un totale di membri di 5,5 milioni in Inghilterra e Galles) per difendere il diritto di sciopero, sotto attacco per una legge fortemente voluta dai Tories.

Si tratta di un disegno di legge durissimo, di cui i Conservatori cercano rapida approvazione in Parlamento, che definisce i livelli minimi di servizio durante gli scioperi in sei settori del pubblico impiego (sanità, istruzione, vigili del fuoco e soccorso, forze di frontiera, addetti del settore nucleare e dei trasporti) e che costringerà una quota di lavoratori a prestare la loro attività durante uno sciopero.
I datori di lavoro potranno infatti stilare delle liste nelle quali indicare, con nomi e cognomi, i dipendenti che devono presentarsi al lavoro nonostante una mobilitazione, pena il licenziamento. Questo vuol dire che, anche se i lavoratori votano democraticamente per lo sciopero, possono essere costretti a lavorare ed essere licenziati per violazione del contratto se non lo fanno. Ed inoltre, i sindacati saranno tenuti a garantire che i loro iscritti forniscano un servizio minimo, il che significa sostanzialmente chiedere al sindacato di sabotare uno sciopero! In Italia abbiamo un problema simile dal 1990 con le restrizioni e i servizi minimi.

Sul finire dello scorso anno c’erano stati molti scioperi prolungati nel settore del trasporto pubblico cittadino e ferroviario, trainati dall’RMT e ASLEF, e del settore sanitario, con una forte protesta da parte della categoria delle infermiere. Scioperi prolungati, a singhiozzo e quindi sicuramente disturbanti, ma meno di impatto.
La legge anti-sciopero dei Conservatori richiede invece un’azione unitaria, concentrata in una giornata di lotta nazionale, che dia l’idea di un’opposizione di massa all’attacco dei conservatori e inauguri possibilmente una lunga ondata di scioperi sempre più includenti: la difesa del diritto di sciopero va infatti di pari passo con la questione degli aumenti salariali (bandiere e slogan con semplicemente scritto PAY UP) di tutti i settori pubblici, della difesa dei posti di lavoro e del miglioramento delle condizioni di lavoro.

petizione da firmare
https://www.tuc.org.uk/sign-petition-protect-right-strike