Pensioni: assemblee. Si comincia a Milano il 28 gennaio.

Abbiamo recentemente pubblicato una traduzione di un comunicato di Union Syndicale Solidaires (Francia) sul tema delle pensioni a fronte della nuova riforma Macron.
Link qui —-> https://www.sialcobas.it/2023/01/riforma-delle-pensioni-preparare-la-mobilitazione-contro-la-rapina-del-secolo/ link al testo originale qui —> https://solidaires.org/sinformer-et-agir/actualites-et-mobilisations/nationales/reforme-des-retraites-face-au-casse-du-siecle-preparer-la-mobilisation/

Domani, 19 gennaio, sciopero con manifestazioni in tutta la Francia a cui guarderemo con tutto l’interesse che meritano.
Ad una proposta di peggioramento, come ben argomentato nel testo citato, i sindacati e le associazioni dei pensionati in Francia stanno rispondendo promuovendo mobilitazioni che auspichiamo possano scongiurare il pericolo.

E in Italia?
Qual è la situazione delle pensioni e dei pensionati?
Quali prospettive di mobilitazione e di lotta possiamo mettere in campo per affrontare i progressivi peggioramenti che si sono susseguiti e che si preannunciano prossimamente?


Ne vogliamo discutere, partecipando come Sial Cobas all’incontro che si terrà a Milano il
28 gennaio 2023 dalle 10 alle 16
presso il Circolo Familiare di Unità Proletaria, viale Monza 140 – Metro 1, fermata TURRO, promosso da varie associazioni e sindacati.

Invitiamo tutti e tutte a partecipare, a dire la propria e ad attivarsi su questi temi.

Riportiamo il testo qui sotto, con gli appuntamenti che si terranno in varie città.

——————————————————————————

PENSIONATI INSORGIAMO!

COME? LO DECIDEREMO ASSIEME NELLE ASSEMBLEE

Pensionati,

negli ultimi 15 anni le nostre pensioni sono state già svalutate rispetto al costo della vita del 18% (fonte ISTAT). Ora nella nuova finanziaria con una inflazione del 12%, le bollette luce e gas alle stelle ci viene solo concessa una misera perequazione che aprirà le porte alla miseria. I soldi ci sono per le squadre di calcio ma non per i nostri diritti.

Ormai i dettati costituzionali vengono sempre più dimenticati a cominciare dall’art 11 (ripudio della guerra) e dall’art.53 (tassazione progressive) che addirittura è stato invertito nel senso che chi guadagna meno paga di più (noi paghiamo il 25% e chi “dichiara” 85.000 euro paga solo il 15% di tasse).

I diritti costituzionali subiranno un altro duro colpo con le annunciate autonomie regionali (secessione dei ricchi) e con un nuovo e pericoloso presidenzialismo.

Per le nostre pensioni gli art.36 sul DIRITTO ALLA PENSIONE (“in funzione della quantità e qualità del lavoro prestato e comunque sufficiente a garantire a se’ e alla propria famiglia una vita libera e dignitosa”) e l’art.38 che la pensione deve seguire l’andamento del costo della vita, sono stati dimenticati da un pezzo, con l’assenso dei partiti e sindacati.

Ricordiamo a tutti che le pensioni sino dallo Stato Sabaudo (1870) sono sempre state legate ai salari (e ancora la corte costituzionale le considera SALARIO DIFFERITO) ma dal 1973 è iniziato un triste declino sganciandole dai salari e promettendo con un’apposita legge di aumentarle in automatico ogni 3 mesi!

La legge sugli aumenti trimestrali non venne mai applicata e successivamente abolita e si è dato vita, dai governi di destra e di sinistra, a ben 8 riforme, trasformando inesorabilmente la pensione sempre più in un’assicurazione e non in funzione della “quantità e qualità del lavoro” ma sopratutto dei contributi versati.

Mentre col calcolo retributivo, in funzione dell’ultimo stipendio, degli anni lavorati e con alcune limitazioni dei massimi, la forbice tra pensioni basse ed alte era ben contenuta, con il calcolo contributivo, facendolo passare per il più giusto, ma per noi del tutto incostituzionale, sono nate e sono in forte espansione le pensioni d’oro (anche superiori a 3000 euro al GIORNO!)

La formula astrusa che riportiamo è legata al PIL, ai sessi, alla differenza di età fra i coniugi e ad un’altra miriade di fattori che nulla hanno a che fare con la costituzione.

Le proposte, anche sindacali, di sviluppare fondi pensioni, pensioni integrative ecc, per sopravvivere nella vecchiaia, sono invenzioni stupide dell’economia e finalizzate al profitto.

PENSIONATI UNIAMOCI per il rispetto della Pensione Costituzionale, contro il calcolo contributivo e per avere una giusta perequazione!

PARTECIPIAMO ALLE ASSEMBLEE

Decidiamo unitariamente le iniziative di lotta

Milano: 28 gennaio 2023, dalle ORE 10:00 alle 16:00 Assemblea presso il Circolo Familiare di Unità Proletaria – Viale Monza 140 – Metro 1 fermata TURRO

Roma: 4 febbraio 2023, DALLE ORE 10:00 ALLE 16:00 Assemblea presso il Circolo ARCI Via del frantonio 9 – metro B, fermtata S. Maria del soccorso

Napoli: 18 febbraio 2023, DALLE ORE 10:00 ALLE 16:00Assemblea presso DOMUS ARS Via Santa Chiara 10

Lottiamo per le pensioni di oggi e di domani, per una riforma pensionistica strutturale e permanente che risponda ai principi costituzionali e alle esigenze di vita delle persone.

Attualmente, con questa formula, si calcolano i Coefficienti di Trasformazione per la pensione con il contributivo. Una formula assurda che non permette di comprendere ed eventualmente anche di contestare gli importi attribuiti alle pensionate/i dall’INPS:

Gli aspetti incostituzionali di questa formula sono molto evidenti…ABOLIAMOLA!