Rapporti di parità in arrivo al 14 ottobre: utilizziamoli per una campagna contro il gap salariale nei luoghi di lavoro.

AGGIORNAMENTO: Prorogato al 14 ottobre il termine per la consegna dei rapporti!
Si avvicina il 30 settembre: entro questa data le aziende con più di 50 dipendenti (per quelle con meno dipendenti la compilazione è facoltativa) sono tenute a redigere online un rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile, come previsto dalla legge del 5 novembre 2021, n.162.

Qui il riferimento di legge https://www.lavoro.gov.it/strumenti-e-servizi/rapporto-periodico-situazione-personale/Pagine/default.aspx 

Tale rapporto è inoltrato automaticamente alla consigliera regionale di parità che ha il compito di elaborarne i dati e inviarli al ministero, e deve essere trasmesso alle rappresentanze sindacali (RSA o RSU che siano) entro la stessa data.

È un fatto che le donne guadagnino meno degli uomini, che siano coloro che rinunciano al lavoro più facilmente e che subiscano di più i licenziamenti. Nel 2020 le lavoratrici europee hanno guadagnato il 16% in meno degli uomini, è risaputo che vi sia meno partecipazione al mercato del lavoro, più ricorso al part-time e alle interruzioni di carriera. In Italia il tasso di disoccupazione femminile è altissimo, con una rilevante differenza Nord e Sud.

Il gap salariale e tutti questi fattori comportano meno libertà nelle scelte esistenziali e di vita delle donne e investono tutte le sfere della vita, non solo quella economica.

Ci interessa che la situazione cambi, in generale ma anche in ogni singola realtà.

La stesura di questi rapporti sarà carta straccia se non ne facciamo noi un’occasione e uno strumento per riflettere e per proporre soluzioni diverse, coinvolgendo più persone possibili, a partire dalle dirette interessate: le lavoratrici, che meglio di chiunque altro possono dire di quali miglioramenti abbia bisogno l’organizzazione aziendale per adattarsi alle loro vite e permettere loro un maggiore sviluppo professionale.

Cosa fare se sei delegata o delegato => Chiedi all’azienda di mandarti il rapporto, elaborane i dati, indici assemblee sindacali su questo tema, coinvolgendo colleghe in primo luogo, e colleghi per elaborare rivendicazioni e organizzare proteste nella propria azienda.

Cosa fare nel tuo luogo di lavoro => Organizza colleghe e colleghi intorno a te, per eleggere delegate e delegati RSA o RSU, come Sial Cobas possiamo sostenervi in questo percorso. Fai circolare la notizia ai tuoi conoscenti e in altre aziende.

Poiché formalmente le leggi che garantiscono la parità salariale esistono (a partire dalla l. 903/77), è bene cercare di capire come si realizza la disuguaglianza di retribuzione, a partire dal tuo posto di lavoro, per capire come contrastarla. Per esempio, nella tua azienda:

  • Le lavoratrici assunte quasi solo a part-time?
  • A parità di mansioni le lavoratrici sono inquadrate a un livello più basso dei loro colleghi?
  • I premi di produzione, gli incentivi e i vari benefit sono concessi di preferenza ai maschi?
  • Le mansioni e le professionalità tradizionalmente femminili sono inquadrate a livelli più bassi di quelle a presenza maschile dominante?
  • Alle donne vengono offerte promozioni o incarichi meno volentieri che ai loro colleghi maschi? Meno occasioni di formazione professionale?

Queste possono essere chiavi di lettura dei dati contenuti nei rapporti biennali e possono fornire idee per soluzioni concrete, adatte ai diversi posti di lavoro.

Come Sial Cobas abbiamo intenzione di dare avvio ad una campagna di dibattito, riflessione ed azione su questi temi.

Se sei interessata o interessato a collaborare e/o ad attivarti nella tua Azienda contattaci!


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