NO ALLA GUERRA, CAROVANE DI SOLIDARIETÀ E SCIOPERO VENERDÌ 20 MAGGIO 2022

L’invasione dell’Ucraina, con il conflitto sanguinoso che ha scatenato, è stata voluta e realizzata dal regime dell’autocrate Putin, e su di esso ricadono tutte le responsabilità delle sanguinose conseguenze di una guerra nel cuore dell’Europa.

Riconosciamo il diritto all’autodifesa e all’autodeterminazione da parte del popolo ucraino ed è doveroso allargare la solidarietà attiva nei suoi confronti. Ma sosteniamo anche chi con coraggio si oppone alla guerra all’interno della Federazione russa, dai tanti pacifisti che hanno osato sfidare la repressione di quel regime alle femministe russe che di quel movimento e dell’opposizione al regime oligarchico sono una parte fondamentale.

Chiediamo un immediato cessate il fuoco, il ritiro delle truppe russe e la fine delle forniture di armi da parte di Usa, Nato e Unione Europea. La guerra, nel contesto globale di un confronto/competizione tra imperialismi rivali, viene infatti utilizzata dai governi della Nato, Usa e Gran Bretagna in testa ma anche tutta la UE, per rilanciare una politica di riarmo e militarizzazione su vasta scala.

Il governo del banchiere Draghi si è impegnato ad aumentare le spese militari fino al 2% del Pil entro il 2028, come richiesto dagli Usa e dalla nomenklatura della Nato. Ci opponiamo con forza a questa scelta e al clima di militarismo e sacrifici che vogliono imporci per sostenere un’“economia di guerra”. L’Italia è uscita stremata dalla crisi legata alla pandemia e deve reinvestire in spese per la ricostruzione di un welfare degno di questo nome (scuola, sanità, trasporti, alloggi a prezzi accessibili, salario e occupazione) e non per arricchire i fabbricanti d’armi. Una delle conseguenze del conflitto è l’accelerazione di una tendenza già in atto in questo ciclo economico del capitalismo, cioè l’aumento dei prezzi di tutte le materie prime, in particolare dei prodotti cerealicoli e dell’energia, con ricadute pesanti sulle condizioni di vita di tanti popoli in Europa, Asia e Africa.

Lottiamo per fermare l’escalation del conflitto in Ucraina, per questo vogliamo partecipare alla costruzione di un movimento contro la guerra in una prospettiva di disarmo globale, che arrivi a imporre lo scioglimento dei blocchi militari contrapposti, la Nato a ovest, e a est intorno alla Federazione russa.

Sosteniamo ogni iniziativa dal basso che porti aiuti umanitari alle popolazioni vittime di questa guerra. Le Carovane di solidarietà di lavoratori/trici, pacifiste/i e attiviste/i solidali che si sono recate a più riprese in Ucraina esprimono una solidarietà di classe, efficace nel costruire quei ponti tra i popoli che la guerra vorrebbe abbattere. La Rete Sindacale di Solidarietà e di Lotta internazionale di cui facciamo parte ha già realizzato un viaggio per consegnare aiuti e costruire rapporti diretti (http://www.laboursolidarity.org/).

Sosteniamo i sindacati ucraini indipendenti che, mentre partecipano in modo autorganizzato alla resistenza contro l’invasione, continuano anche sotto le bombe a difendere i diritti di lavoratori e lavoratrici. Al loro fianco, chiediamo la cancellazione del debito estero del governo ucraino e la difesa di tutte le libertà democratiche in quel paese, a partire da quella dei lavoratori e delle lavoratrici di organizzarsi e lottare collettivamente.

Con questi contenuti ci impegniamo a costruire momenti di confronto nei luoghi di lavoro e a partecipare alle prossime mobilitazioni, a partire dallo sciopero generale convocato da molti sindacati di base e alternativi nella giornata di venerdì 20 maggio prossimo.