Contributo per campagne unitarie e intersindacali

Contributo per campagne unitarie, intersindacali su salario e scala mobile dei salari, orario di lavoro e ritmi e condizioni di lavoro, salute e sicurezza, privatizzazioni e servizi pubblici. Democrazia nei luoghi di lavoro e nelle vertenze generali contrattuali. (proposta consegnata alla assemblea del 15 maggio 2022 promossa da GKN – c’erano troppi interventi e non siamo riusciti a presentarla)

Con l’esperienza del SIAL-Cobas continuiamo, come molte altre realtà, a fare conti con chi si rivolge ai diversi sindacati di base, ecc. per cercare di resistere .. al meglio. L’accumulo delle forze e/o le relative perdite nei diversi periodi non hanno cambiato sostanzialmente il quadro degli arretramenti negli ultimi decenni. I salari che hanno perso il 2,9% in 30 anni ne sono un esempio.

Proviamo a sintetizzare alcune proposte che vorremmo praticare con tutti e/o con chi ci sta.

Prendendo a riferimenti i cugini del sindacato Solidaires che propongono tre cose: informare, conoscere i diritti e formare i lavoratori; reagire insieme e sindacalizzarsi e reinventare il modo di fare sindacalismo dovremmo provare in Italia a fare alcune campagne comuni a partire da momenti di confronto di formazione sindacale che chi partecipa a questa assemblea e il Collettivo GKN possono prendersi la briga di avviare:

  1. Alcuni momenti di formazione (almeno su salario, orario e ammortizzatori e salute sicurezza),
  2. una traccia di proposte da verificare nelle assemblee dei lavoratori (in orario di lavoro dove sarà possibile, fuori orario di lavoro e
  3. con un sondaggio che consenta di capire chi sostiene le proposte tra i lavoratori.

L’obiettivo potrebbe essere costruire una vertenza generale su contenuti unificanti con iniziative di lotta decise su proposte validate da consistenti realtà di lavoratori applicando la democrazia e verificando la partecipazione dei lavoratori. E’ evidentemente cosa diversa dalla proclamazione una tantum di un cosiddetto sciopero generale e/o giornate di lotta.

Alcuni problemi da approfondire: come e cosa chiedere sul salario (in Germania chiedono +8,5% di aumenti salariali. Noi??)? Come fare una campagna per il ripristino della scala mobile? Estendere l’attuale meccanismo di indicizzazione FOI (Famiglie Operai e Impiegati in atto per gli ammortizzatori sociali? https://www.istat.it/it/archivio/30440 ). Con cadenza bimestrale visto il rapido evolversi della inflazione? O retroattiva? Rinnovo generalizzato dei contratti scaduti? Abolizione delle norme contrattuali come quello dei metalmeccanici del 2016 (che Federmeccanica chiama del Rinnovamento e firmato da Landini) che introduce la possibilità di assorbimento dal superminimo annullando per molti gli aumenti contrattuali e delle norme che prevedono l’applicazione rateizzata di alcuni istituti per i neoassunti. Reintroduzione degli scatti di anzianità per pagare la esperienza? Riduzione del numero dei livelli di inquadramento e verifica dei livelli più bassi.

Orario di lavoro: riduzione dell’orario giornaliero a parità di paga (con quali argomenti fare la campagna); far emergere l’aumento dei ritmi, della saturazione dei tempi di lavoro sulle linee di montaggio ma anche tra tecnici, capi e quadri a cui sono state assegnate mansioni che prima erano concretamente posti di lavoro delle/degli amministrative/i.

Salute e sicurezza: come riprendere o reinventare un modo di prevenire incidenti e infortuni e il peggioramento delle condizioni di lavoro? Le nocività tradizionali continuano a mietere vittime e le nuove nocività come lo stress compromettono la salute dei singoli scaricando sulla società valanghe di problemi che non potrebbero essere curati nemmeno con la migliore sanità pubblica che c’è sempre meno. Che ruolo potrebbero avere gli RLS? Per affrontare queste situazioni ci si deve dotare almeno di delegati sindacali eletti dai lavoratori e degli RLS.

Molti altri problemi rivendicativi come la precarietà, la fiscalità, una politica di genere come il gap salariale e altro (a tal proposito a settembre per le aziende sopra i 100 dipendenti sono in arrivo i rapporti di parità su cui potrebbe essere utile un confronto collettivo per trovare rivendicazioni possibili).

Gli RLS (Rappresentanti Lavoratori per la Sicurezza) esistono dal 1996 e non hanno prodotto riduzioni significative di incidenti e vittime; quindi necessario ripensare come fare in modo che possano incidere nella realtà. E con quali sostegni: RSU, Sindacati, assemblee e rivendicazioni ambiente e sicurezza? Altro?

Le vertenze si succedono anche attraverso la gestione delle RSA (di solito nominate e a volte votate ma solo dagli iscritti sindacali). Con le RSU al di là delle scelte si pone il problema di avere a riferimento tutti i lavoratori dipendenti e di convincere la maggioranza sui contenuti (quindi non solo e non tanto nel numero). L’accordo su Testo Unico abbiamo deciso di gestirlo coscienti che c’è la libertà di indire lo sciopero (con i limiti nei settori dove valgono) e quindi la soluzione per dichiarare le lotte si trova quando serve.

Ogni realtà sindacale che si pensa alternativa ha a che fare anche con nuove aziende che si sindacalizzano, nuovi attivisti senza esperienza e che devono affrontare dinamiche complesse.

La risposta necessaria non è la costruzione di nuove realtà sindacali (che continuerà probabilmente) ma secondo noi la ricerca di contenuti che possono diventare unitari e far crescere la volontà di reazioni, rivendicazioni che possono incidere nella realtà promosse da realtà intersindacali e coordinamenti di settore e su campagne generali.

Abbiamo scelto per il SIAL-Cobas il simbolo del puzzle perché non pensiamo da soli di avere la ricetta; la cerchiamo insieme a chi è disponibile.

Alcune riflessioni: l’articolo “uno “Statuto” per padroni e sindacato”. Intervento del «Comitato di difesa e di lotta contro la repressione» di Milano al Congresso Nazionale dell’Associazione Nazionale Magistrati (Trieste, 10 settembre 1970).  Pubblicato su Quaderni Piacentini n° 42 del 1970. https://www.bibliotecaginobianco.it/flip/QPC/09/4200/#76

Conferma che già allora con le RSA nominate dai sindacati la democrazia era azzoppata e non è ancora alle viste una soluzione che consenta ai lavoratori di scegliere i delegati e i sindacati che vanno a trattare e i contenuti delle richieste e degli accordi. La stagione dei consigli di fabbrica con delegati eletti su scheda bianca e revocabili come la elaborazione della piattaforma dei metalmeccanici del 1979 che con il 15% dei voti su proposte alternative ha consentito di arrivare a rappresentare una quota dei lavoratori alla assemblea dove si decideva la piattaforma sono state importanti. Ma con la chiusura della esperienza FLM le cose sono precipitate. A livello aziendale sono innumerevoli le volte che al rifiuto dei lavoratori, alla bocciatura con il voto gli accordi restano in vigore. L’ultimo caso eclatante della distanza tra vertici sindacali, delegati eletti e lavoratori è forse quello dell’accordo del Coordinamento sindacale nazionale Electrolux nel quale nessun delegato di nessun sindacato firmò l’accordo sindacale ma lo firmarono tutti i sindacati di tutti i territori. Qui non ci furono risposte di lotta ma certo sotteraneamente le direzioni avranno avuto resistenze nelle singole unità produttive. Continuano ad esserci altri casi come questo: a fronte di due giorni di sciopero decisi in assemblea (nessun sindacato confederale dà il sostegno e, nonostante ciò, lo sciopero a luglio 2021 riesce al 97% solo perché due lavoratori in ferie non hanno acceso il cellulare altrimenti anche loro avrebbero tramutato le ferie in sciopero. Una situazione simile si è ripetuta a fine dicembre con lo sciopero di un giorno. La direzione dall’estate scorsa non ha potuto ancora applicare il taglio sul trattamento auto che aveva programmato. La resistenza dà i suoi frutti. Con una libertà sindacale e la democrazia certamente le opinioni dei lavoratori porterebbero a migliori condizioni di vita.

Le lotte generalmente coordinate e promosse da ADL-Cobas e S.I. Cobas sono un esempio conosciuto e che ha prodotto significativi risultati. Durante la pandemia è nato un coordinamento intersindacale tra gli operatori sociali promosso dal SIAL-Cobas con ADL Cobas che ha messo insieme anche SGB e Cobas Cooperative in un settore generalmente non sindacalizzato. Le migliori condizioni contrattuali del settore scuola con l’assunzione anche se in modo precario ha svuotato parzialmente la parte sindacalizzata di queste realtà ma le privatizzazioni e lo smantellamento dei servizi pubblici ripropongono la necessità di una ripresa di iniziativa sindacale.

Un’altra proposta che abbiamo lanciato riguarda la possibilità di costruire un coordinamento dei delegati eletti dai vari sindacati con le recenti votazioni del Pubblico Impiego.

Insieme possiamo fare di più? A buon rendere.

(Contributo assemblea 15 maggio 2021 promossa da Gkn)