Solidaires: vincere il virus

VINCERE IL VIRUS, PRESERVARE I NOSTRI DIRITTI E LE NOSTRE LIBERTA’, CAMBIARE IL SISTEMA

Siamo di fronte allo sviluppo della variante delta. Il vaccino è un elemento chiave per fermare o limitare i danni dell’epidemia. Ma il governo, tramite il pass sanitario, adotta un approccio autoritario. Peggio, non fa che annunciare misure di regresso sociale e niente sulla crisi ecologica.

VACCINO E PASS SANITARIO

Il vaccino obbligatorio di alcune professioni serve a nascondere l’incuria del governo dopo lo scoppio della pandemia. Il personale sanitario è stato esposto senza protezione, senza materiali adeguati durante molti mesi e ora viene licenziato obbligatoriamente se non si sottopone alla vaccinazione.

Gli eroi e le eroine di ieri, che sono stati sommersi di lavoro dai pazienti quando anche loro erano positivi/e al covid, vengono oggi stigmatizzati.

Le mappe del vaccino nella regione parigina mostrano che sono i comuni o i quartieri più ricchi dove la vaccinazione è più presente. È necessario moltiplicare il lavoro sul campo e i punti vaccinali per avvicinarsi alla possibilità di far vaccinare un maggior numero di persone, dare diritti sull’orario di lavoro… c’è la necessità di fornire alle persone più lontane dall’informazione i mezzi per affrontare l’argomento e rispondere alle loro domande. La pedagogia e i mezzi anziché il bastone e l’autorità.

Non è una forma di repressione, di restrizione dei diritti, il controllo ogni giorno un po’ più spinto della popolazione che ci potrà far arrivare ad una responsabilizzazione collettiva serena. L’annuncio delle sanzioni professionali a partire dal 15 di settembre o della privazione del salario non è accettabile.

L’autoritarismo si nasconde spesso dietro le migliori intenzioni e purtroppo le leggi di sicurezza globale e il “separatismo” ci hanno già dimostrato le derive autoritarie e liberticide di questo governo.

DOVE SONO LE RISORSE PER IL SERVIZIO DI SANITÀ PUBBLICA?

Le scelte fatte non mettono in discussione le politiche neoliberali che hanno danneggiato gli ospedali e più in generale il servizio di sanità pubblica e messo in pericolo i malati e il personale sanitario durante la prima ondata.

Noi non dimentichiamo le migliaia di letti soppressi per ragioni “economiche”, i numerosi ospedali chiusi, le dimissioni del personale sanitario legate alle condizioni di lavoro degradanti!

Noi vogliamo vincere il virus. Abbiamo delle revendicazioni in questo senso sin dall’inizio della crisi. Questo presuppone la gratuità delle mascherine, la creazione di letti e di servizi e l’assunzione di massa del personale necessario indispensabile per gli ospedali pubblici, le RSA, le associazioni sociali e medico-sociali, un accesso facile alle cure su tutti i territori.

La lotta contro il virus è internazionale. Gli annunci di “donazioni di vaccini” sono una volta di più l’esercizio del potere dei paesi ricchi sui più poveri. Credere che potremo vincere la malattia in un solo territorio è un’illusione. Per bloccare il virus, bisogna di sviluppare una solidarietà mondiale, che passi attraverso l’eliminazione dei brevetti sui vaccini e sui trattamenti anticovid, e infine la costituzione di un polo pubblico di medicina per farla finita con le lobby farmaceutiche che sono in piena corsa al profitto.

FUGA IN AVANTI ANTISOCIALE

In queste circostanze dove ciascuno di noi si sente più o meno sfinito a causa di questa pandemia che non è ancora finita, noi non dimentichiamo gli effetti economici e i danni umani.

Ed è in questo momento che Macron ci annuncia, in termini ellittici, che continuerà a srotolare la sua politica di demolizione sociale a corto e a medio termine. Le nostre pensioni e la nostra previdenza sociale, i nostri servizi pubblici (con l’ennesima riorganizzazione dello Stato), gli indennizzi dei disoccupati e delle disoccupate sono gli obiettivi. Non è l’annuncio di un “reddito di assunzione” per i giovani tra i 18 e i 25 anni in una logica di “diritti e doveri”, una sorta di garanzia giovani rivisitata, che permetterà di rispondere alle sfide del precariato.

È veramente una messa in discussione del nostro modello sociale e una volontà di distruzione della nostra protezione sociale. Il governo vuole protegge i più ricchi e i dominanti. Il mondo dopo Macros è uguale a quello di prima ma peggiore.

NIENTE SULL’URGENZA ECOLOGICA

Mentre la crisi ecologica e climatica si aggrava, Macron propone un modello di società basato su un capitalismo predatore e distruttore. È mettere in atto una fuga in avanti irrimediabile.

L’URGENZA DI UNA ROTTURA E DI MISURE FORTI

Per l’Union syndacale Solidaires è veramente tempo di cambiare in politica e in questo sistema che non può far altro che aggravare le disuguaglianze sociali, le catastrofi ecologiche, e la repressione della popolazione.

Noi possiamo vincere la disoccupazione e la miseria. È necessario porre la questione della ripartizione della giornata di lavoro, di nuovi tipi di finanziamento per i servizi pubblici, di un modello di transizione ecologica ambientale. Questo passa necessariamente attraverso una ripartizione delle ricchezze e una rottura con il modo di produzione e di consumo capitalista.

PASSIAMO ALL’AZIONE!

In questo contesto, l’Union syndacale Solidaires continua a costruire unitariamente la lotta appellandosi alla convergenza e proponendo le nostre alternative sindacali e nel quadro del collettivo “Mai più così”.

Non otterremo niente senza mobilitarci con forza! È più che urgente il cambiamento della politica e del sistema per la giustizia sociale, ecologica e un mondo dove la dominazione e la disuguaglianza cessino.

L’Union syndacale chiama ora a costruire un rientro sociale all’altezza degli attacchi contro il mondo del lavoro. (13 luglio 2021)

https://solidaires.org/Vaincre-le-virus-preserver-nos-droits-et-libertes-changer-le-systeme