PRESIDIO SABATO 7 NOVEMBRE 2020: Commissariare la sanità lombarda e abrogare la legge 23/15

CORDONE SANITARIO – Commissariare la sanità lombarda e abrogare la legge 23/15

ORE 10 – PALAZZO DELLA LOMBARDIA

Evento organizzato da Campagna Dico32 – Salute per tutte e tutti

LA SALUTE NON E’ UNA MERCE, LA SANITA’ NON E’ UNA AZIENDA

Per adesioni scrivere a:

campagnadico32@gmail.com – segreteria@medicinademocratica.org

“Cordone sanitario” intorno a Palazzo Città di Lombardia, a Milano, la mattina del 7 novembre 2020 delle Associazioni lombarde aderenti al Coordinamento Nazionale per il diritto alla Salute– Dico 32 : obiettivo della mobilitazione il commissariamento della Sanità Lombarda e l’abrogazione della Legge Regionale 23 del 11.08.2015 e successive modifiche (“riforma Maroni”), che hanno prodotto una sanità ospedalocentrica e spinto verso la privatizzazione, con drammatiche conseguenze.

Un “cordone sanitario” fatto di persone, si snoderà intorno a Palazzo Città di Lombardia, a Milano, nella mattinata del 7 novembre, organizzato dalle Associazioni lombarde aderenti al Coordinamento Nazionale per il Diritto alla Salute– Dico 32 , (67 in totale a livello nazionale), nel rispetto delle norme anticovid e con l’opportuno distanziamento : “Il nostro obiettivo- ha detto Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina Democratica, anche a nome delle altre Associazioni- è il Commissariamento della Sanità lombarda e l’abrogazione di norme, come la Legge Regionale 23 del 11.08.2015 e successive modifiche (“riforma Maroni”), che hanno deviato la nostra sanità regionale in una visione ospedalocentrica e privatistica, con le drammatiche conseguenze che ben conosciamo!

La richiesta di commissariamento era stata già sottoscritta nella scorsa primavera da ben 90.000 lombardi: dopo la manifestazione in Piazza Duomo del 20 giugno 2020, le iniziative dei “fiocchi neri”, molte altre locali e su temi specifici, le centinaia di denunce di famigliari e associazioni è ora di ‘assaltare il palazzo d’inverno’ della Regione Lombardia”!

Il “cordone sanitario” prevede una serie di “piazze tematiche” dedicate ai diversi aspetti del Manifesto Nazionale, sottoscritto da 67 Associazioni, https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=1011, fondate su tre linee di intervento e di proposta: 

– UNA VISIONE DELLA TUTELA DELLA SALUTE COLLETTIVA BASATA SULLA PREVENZIONE PRIMARIA; 
– IL SUPERAMENTO DI UNA CONCEZIONE PRIVASTICA DEL SERVIZIO SANITARIO; 
– IL SUPERAMENTO DI UNA VISIONE OSPEDALOCENTRICA DEL SERVIZIO SANITARIO.

E’ il momento di una nuova riforma della sanità- sostengono le Associazioni promotrici- fondata sull’affermazione della salute, dell’ambiente salubre e sulla riduzione delle diseguaglianze, quali diritti costituzionali da attuare da parte degli enti pubblici. Ciò che sta accadendo è la dimostrazione della incapacità dei responsabili della Sanità lombarda di gestire la situazione ancora oggi, nella seconda ondata, prevedibile e preannunciata , ma per la quale non sono state attivate le necessarie misure di adeguamento, prevenzione, controllo: si sta letteralmente correndo verso un nuovo collasso delle strutture sanitarie mentre si chiede ai cittadini di accettare il coprifuoco. I sacrifici individuali e il rispetto delle regole, per impedire la diffusione dell’infezione, da sole non possono bastare , se non si avvia un cambiamento radicale del “sistema “ sanitario lombardo.“Nel nostro Manifesto Nazionale ha sottolineato Marco Caldiroli- vi sono obiettivi particolarmente significativi per la realtà lombarda, oltrechè per il resto del Paese: ‘la salute non è una merce, la sanità non è un’azienda’, se questo è il nostro principio base, in Lombardia è particolarmente evidente, perchè qui occorre fare i conti con provvedimenti che hanno messo da parte la medicina territoriale e i medici di medicina generale, salvo mandarli in “prima linea”, senza protezioni e strumenti, ad affrontare la prima ondata del covid e a farli rimanere soli di fronte alla seconda ondata” !

Per questo le associazioni chiedono l’abrogazione, e non la semplice modifica, delle norme “ospedalocentriche”, si vuole allineare il diritto alla salute a un servizio sanitario fondato sulla prevenzione primaria, oltre che su cure efficaci e appropriate.

Per info
Carmìna Conte, 393 13 77616;
Fulvio Aurora, 330 25 16050

Cosa chiediamo:
– Commissariamento della sanità in regione Lombardia
– Cancellazione della legge 23/15 (riforma Maroni)
– Revisione e sviluppo della medicina territoriale, 
– Assunzione di operatori stabili, 
– Revisione convenzioni con MMG,
– Riduzione liste di attesa,
– RSA all’interno del SSN, 
– Eliminazione dei finanziamenti pubblici alla sanità privata, 
– Cancellazione agevolazioni fiscali per assicurazioni sanitarie private o contrattualizzate,
– Superamento dei direttori unici nelle Ats per una maggiore partecipazione, 
– No a qualsiasi regionalismo differenziato