Comunicato Operatrici e Operatori Sociali Sial Cobas sullo sciopero della scuola del 14 febbraio 2020

Come operatrici e operatori sociali Sial Cobas abbiamo accolto l’invito del Coordinamento Precari della Scuola Autoconvocati e convocato lo sciopero del 14 febbraio per tutte le lavoratrici e lavoratori (assistenza educativa, ristorazione, vigilanza…) che sono impegnati nella scuola ma sono dipendenti del privato.

Lo sciopero, con iniziativa a milano in corteo da Cairoli fino all’Università Statale ha visto una partecipazione vivace e determinata di gruppi di docenti dalle scuole di Milano e di altre città del Nord.

Lo spezzone degli educatori, aperto dalle parole d’ordine “No all’estate sospesa” e “Educatore di plesso” ha provato ad essere in piazza dialogando insieme ai docenti innanzitutto esprimendo e chiedendo solidarietà reciproca.

La precarietà riguarda tutte/i. I docenti costretti a cambiare ogni anno che lottano per la stabilizzazione e gli educatori “precari a tempo indeterminato”, con un Contratto indegno, un salario basso, l’estate sospesa (senza sussidi), il lavoro che dipende dalla frequenza scolastica del bambino assegnato.

Crediamo in un percorso unitario con chi, lavorando nella scuola, abbia voglia di costruirne un futuro diverso, che parta da un pensiero dell’educazione e della formazione e dal bene dei bambini e dei ragazzi; che si occupi della sostanza e non della forma o della pubblicità, che investa sulle bambine e sui bambini con disabilità senza fare la gara al risparmio sulla loro pelle e su quella degli operatori.

La scuola ha bisogno di pensiero, di risorse, di energie. Dipende anche da noi e da come proseguiamo uniti le nostre battaglie.

Operatrici e operatori sociali Sial Cobas