Sciopero globale per il clima del 27 settembre: volantino dei Cobas del Comune di Milano

 

 

 

 

#FridaysForFuture : 27 novembre 2019 terzo sciopero globale per il clima

“Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, vi accorgerete che il denaro non si può mangiare.” (Orso in piedi, indiano Sioux)

Buco nell’ozono, effetto serra, distruzione delle foreste tropicali, inquinamento di aria, acqua, terra. Di fronte alla crisi ambientale che incombe su di noi, il sentimento più diffuso è di impotenza e rassegnazione: “Sono cose così grandi, io che cosa ci posso fare?”.

La prima cosa da fare è liberarsi da questo paralizzante pessimismo, che fa tanto comodo ai potenti della terra, ed essere consapevoli che tutti noi possiamo contribuire a cambiare lo stato delle cose.

Come? Ognuno di noi può ad esempio associarsi ad altri cittadini, a livello locale, nazionale o internazionale – dal quartiere al mondo – per denunciare situazioni di degrado e di ingiustizia, per contrastare decisioni che non condivide, per chiedere l’applicazione di leggi esistenti che non vengono rispettate, per chiedere nuove leggi quando quelle esistenti sono giudicate ingiuste o inefficaci.

È importante che in tutto il mondo gli studenti abbiano cominciato a mobilitarsi sotto le bandiere di Fridays for future per sensibilizzare i cittadini sull’emergenza climatica e per chiedere ai governi di iniziare da subito la transizione verso una società ecologica e giusta, fondata sulle energie rinnovabili, l’agricoltura biologica, la mobilità pubblica e sostenibile…

Ma è ancora più importante che le lavoratrici e i lavoratori si uniscano a queste mobilitazioni. Per rendere possibile la riconversione ecologica dell’economia, infatti, noi crediamo sia indispensabile mettere in discussione il sistema capitalistico che domina la nostra società. Un sistema il cui motore è la ricerca spasmodica del profitto attraverso lo sfruttamento senza limiti degli esseri umani e della natura. Un sistema che attraverso pubblicità ingannevoli induce a produrre sempre di più per consumare sempre di più senza curarsi delle conseguenze sociali e ambientali di questi comportamenti.

Per dare un futuro al nostro pianeta – ne siamo profondamente convinti – non basta dare una verniciatina di verde alle strutture marce e corrotte del sistema attuale.

Abbiamo bisogno di un Green New Deal in cui ecologia e giustizia sociale siano strettamente interconnesse. Cosa chiediamo di fare al comune di Milano:

 abbonamento ai mezzi pubblici gratuito;

 riconversione riscaldamenti in città;

 ciclabilità su tutto il territorio e gestione della mobilità in generale più determinata a ridurre le emissioni;

 stop al consumo di suolo ed ai nuovi grattacieli;

 adeguamento del rapporto mq/abitanti quanto meno in linea con la media nazionale.

Studenti e lavoratori devono dunque unire le proprie forze, a partire dallo sciopero globale per il clima che si terrà il prossimo 27 settembre.

A Milano la manifestazione partirà da L.go Cairoli sia alle 9:30 che nel pomeriggio alle 18:00. Lo sciopero è regolarmente convocato per l’intera giornata dal sindacato Usi-Ait e quindi tutti possono partecipare.

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Cosa possiamo fare ogni giorno per ridurre il nostro impatto sull’ambiente?

Riciclo:

• Limitare il più possibile oggetti usa e getta. Il provvedimento dell’Unione Europea per la fine della plastica monouso entro il 2021 è sicuramente un enorme passo avanti, ma anche noi possiamo già fare la nostra parte.

• Smaltire in modo corretto oggetti elettronici rotti o non più utili; gli apparecchi di questo tipo hanno al loro interno molti materiali rari, la cui estrazione ha un forte impatto sull’ambiente. Se proprio il tuo computer o il tuo cellulare non è aggiustabile, cerca negozi o centri specializzati che li ritirino e che ne riutilizzino le componenti.

• Fare spazio nell’armadio anche a vestiti di seconda mano; di solito non ci pensiamo, ma la produzione di ciò che indossiamo impatta sull’ambiente sia in termini di risorse che di inquinamento e i vestiti sono tra i beni di consumo più acquistati.

Luce e acqua

• Usare lampadine a risparmio energetico. E ricordiamoci sempre di spegnere le luci quando cambiamo stanza. • Stoppare l’acqua mentre laviamo i denti o insaponiamo le mani; è una cosa banale, ma che non costa nulla. • Limitare il più possibile il tempo sotto la doccia; stare sotto il getto per dieci minuti consuma cinquanta litri d’acqua. Chiudere il getto mentre ci insaponiamo sarebbe ancora meglio.

Spostamenti

• Preferire bicicletta e mezzi pubblici. Oltre a ridurre le emissioni, usando meno la macchina contribuiamo alla diminuzione del traffico, dell’inquinamento acustico. • Scegliere vacanze e viaggi senza tratte aeree. La pubblicità di mete esotiche ci spinge in luoghi lontani quando vicino a noi esistono paradisi di cui nemmeno sospettavamo l’esistenza. Proviamo a fare più attenzione

Alimentazione

• Comprare quello che siamo certi di consumare; ogni cibo che mangiamo equivale a una certa quantità di risorse per produrlo: acqua, suolo, emissioni ed eventualmente materiali da imballaggio.

• Favorire alimenti a chilometro zero; siamo abituati a mangiare cibi provenienti da tutte le parti del mondo, ma se sfruttassimo di più quelli regionali e di stagione, ridurremmo l’impatto delle emissioni dovute al trasporto e avremmo una dieta più varia nel corso dell’anno.

• Evitare o ridurre prodotti di origine animale; visto il grandissimo impiego di risorse per la produzione dei derivati animali rispetto a quello necessario per gli alimenti a base vegetale, questo è il modo più efficace per ridurre il nostro impatto sull’ambiente. In più ha l’enorme beneficio di non causare la sofferenza di miliardi di animali.

In ufficio

• Non esagerare con riscaldamento e climatizzazione e rispettare le temperature previste dalla legge.

• Effettuare il modo corretto la raccolta differenziata.

• Risparmiare la carta, non stampando ciò che non è strettamente necessario.

• Chiedere che nei distributori di bevande calde vengano utilizzati bicchierini compostabili e in quelli di snacks il cibo spazzatura venga sostituito con prodotti sani e di qualità