Union Syndicale Solidaires: un esempio di indagine tra gli operatori sociali coi turni di notte

Pubblichiamo il report di un’attività di indagine del sindacato francese Solidaires, aderente alla Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta di cui anche il Sial Cobas fa parte, svolta tra gli operatori sociali addetti ai turni notturni in realtà residenziali e comunità con bambini ed adolescenti. Siccome i lavoratori sono isolati e con turni differenti, non riescono mai ad incontrarsi e a condividere bisogni e problemi. Ciò rende difficile ovviamente trovare delle soluzioni o anche solo sollevare il problema per ottenere risposte dai datori di lavoro.

Attraverso lo strumento dell’indagine con colloqui prima separati e poi collettivi si è riusciti a buttar giù una prima piattaforma rivendicativa e ad avviare una sindacalizzazione, a partire dalla presa di coscienza delle esigenze di sicurezza dei lavoratori stessi. Ciò ha costretto la Direzione a cambiare l’organizzazione del lavoro e ad introdurre aspetti di prevenzione e tutela della salute e sicurezza dei lavoratori – e di conseguenza degli utenti.

Traduzione a cura di Sial Cobas

LES utopiques 9 – pag. 48-49 autunno 2018 editions Syllepse – Union syndicale Solidaires

Esempio utilizzato nella formazione

Il contesto: primavera 2014, un sorvegliante notturno della casa d’infanzia a carattere sociale (MECS) fu convocato a un colloquio preliminare per una sanzione disciplinare… una giovane ragazza della MECS era fuggita durante la notte quando lui era di servizio, lui non l’ha notato e sono stati i genitori che hanno informato la struttura, al mattino presto, per dire che la loro figlia era tornata a casa loro dopo la mezzanotte.

Il lavoratore viene sospeso per tre giorni. Qualche anno fa, in un’altra struttura, un guardiano notturno era stato sospettato di comportamenti ambigui con una adolescente, perché aveva sollevato il lenzuolo del suo letto per assicurarsi della sua presenza, lei era nuda, si è visto accusato di essere un guardone: presentò il reclamo senza ottenere le scuse del datore di lavoro. Inoltre, il datore di lavoro accusa il personale notturno di dormire invece di garantire la sorveglianza e di avere un’altra attività lavorativa durante il giorno. Le difficoltà che riscontrano i guardiani notturni sono abitualmente poco prese in considerazione. È in questo contesto che la sezione sindacale propone ai membri del CHSCT1 (ma possono essere coinvolti in questa indagine anche altri eletti/e o militanti) di incontrare i guardiani notturni per comprendere il loro lavoro e indagare sulle loro preoccupazioni, sulle loro esigenze e ciò che vorrebbero cambiare. Le condizioni dell’indagine: i due membri del CHSCT hanno incontrato 13 sorveglianti di notte su 18, impiegati di 3 strutture e dunque in 3 luoghi differenti. I colloqui si sono svolti sia singolarmente, sia in gruppo, in funzione alla loro richiesta. Il confronto ha avuto luogo nei loro posti di lavoro e durante l’orario lavorativo (di notte). Senza entrare nei dettagli di tutto quanto è emerso da questi colloqui circa la situazione dei guardiani notturni, ciò che conta sono le rivendicazioni elaborate collettivamente da tutte le persone che sono state ascoltate durante l’indagine. Ecco le principali:

  • Regolarizzare l’abbigliamento dei bambini: rendere il pigiama obbligatorio;

  • Necessità di essere in due sul posto di lavoro: in particolare per l’alloggio degli/delle adolescenti;

  • In caso di distribuzione di medicinali da parte del guardiano: occorre fornire un protocollo e un contenitore di compresse;

  • Formazione sulla sicurezza in caso di incendio, come l’utilizzo degli estintori;

  • Che fare in caso di alcolismo nei giovani?

  • Predisporre dei mezzi che diano l’allarme in caso di malore del lavoratore notturno;

  • Possibilità per il guardiano di avere a disposizione del cibo, anche fosse un pasto leggero, che aiuti a superare l’affaticamento durante la notte.

  • Rivedere il ritmo e le turnazioni delle notti.

Queste esigenze possono sembrare dettagli. Non lo sono per chi svolge questo lavoro. Le domande di impiego (di essere due sul posto di lavoro) sono poste in relazione ai contratti di lavoro; le regole necessarie all’esercizio del mestiere sono rinviate alla responsabilità del datore di lavoro che normalmente scarica tutto sulle spalle dei lavoratori, i quali se la cavano come possono per fare il loro lavoro. Al momento della restituzione durante la riunione del CHCST, gli eletti/le elette invitano il datore di lavoro a metter in pratica i principi generali di prevenzione e a dare le appropriate istruzioni ai lavoratori e alle lavoratrici, affinché svolgano il loro lavoro in tutta sicurezza. La direzione generale, le direzioni d’istituto si sono dimostrate sorprese, infastidite, arrabbiate… hanno cercato di scoprire chi avesse partecipato all’indagine, e chi avesse detto cosa. Hanno intimidito e fatto pressione. Ma i lavoratori e le lavoratrici non si sono fatti intimidire e questo ha fatto in modo che la direzione generale creasse un gruppo di lavoro per elaborare le risposte da portare. Coi soliti tempi lunghi che caratterizzano questi confronti tra lavoratori e datori di lavoro, alcuni cambiamenti hanno cominciato a concretizzarsi. Per questo, il personale notturno si è sentito riconosciuto come categoria a tutti gli effetti nell’azienda. Sono usciti dall’invisibilità. Anche distanti gli uni dagli altri, isolati per i loro orari, sono diventati un collettivo sul quale il datore di lavoro deve contare. Ogni elaborazione collettiva comporta una presa di coscienza e un maggiore protagonismo permettendo di superare atteggiamenti di mera sottomissione da parte dei lavoratori. Nel corso del tempo, sono state messe in atto modifiche nell’organizzazione del loro lavoro, soprattutto con l’introduzione di un protocollo per l’assunzione dei farmaci, di uno spuntino durante la notte, delle direttive in caso di incendio. Il miglioramento dell’organizzazione del lavoro e certe nuove regole (come il pigiama obbligatorio) permettono ormai di evitare dei litigi e la chiamata in causa dei guardiani. Una riunione trimestrale dei lavoratori notturni con i loro superiori permette la presa in carico di problemi vissuti da ognuno. Nelle strutture che accolgono adolescenti è stata ormai introdotta la co-presenza di due operatori notturni. Alcuni punti non sono ancora stati risolti, in particolare la sicurezza del guardiano notturno che si trova ancora in turno da solo. Alcune risposte date dalla Direzione Generale restano sfocate come la questione delle porte di sicurezza che si devono sempre poter aprire, ma dalle quali gli adolescenti possono uscire! La direzione generale vieta che si chiudano a chiave, ma la gerarchia intermedia è ancora più ambigua. Questa categoria di personale ha fatto affidamento sull’organizzazione sindacale, un terzo tra loro si è sindacalizzato. Nessun guardiano è stato più convocato ad un colloquio preliminare per una sanzione. La sezione sindacale stimola regolarmente delle riunioni insieme. Uno di loro è stato candidato alle ultime elezioni degli organi rappresentativi del personale.

1 Comité d’Hygiène, de Securité e des Conditions du Travail – consiglio di igiene, sicurezza e condizioni di lavoro