Facciamo appello all’azione e allo sciopero il prossimo 8 marzo per i diritti delle donne
Le lotte femministe hanno permesso di conquistare diritti e di progredire verso l’uguaglianza tra uomini e donne. Ma questa uguaglianza è lontano dall’essere effettiva. E’ per questo che la giornata dell’8 marzo non si festeggia e non è neanche la giornata della Donna, ma una giornata di lotta per i diritti delle donne! L’8 marzo è una giornata internazionale di convergenza di tutte le nostre lotte.
L’uguaglianza tra donne e uomini è imprescindibile per noi: fa parte del progresso sociale. Lasciar perdurare le disuguaglianze e le violenze contro le donne e le bambine significa rendersi responsabili del fatto che le idee retrograde avanzino e che il patriarcato perduri. Non cesseremo di ripeterlo: la “questione femminile” non è né secondaria, né un’operazione mediatica. Non si tratta di avere semplicemente più donne ai posti di comando – dimenticando la maggioranza delle donne inchiodate a posti di lavoro a tempo parziale (meno di 8 ore) e alla precarietà.
C’è bisogno di una volontà politica costante e di mezzi umani e finanziari importanti per raggiungere questa parità; occorrono sanzioni contro i datori di lavoro che non rispettano l’uguaglianza professionale. La nostra condanna è senza appello: il governo francese questa volontà non l’ha mai messa in pratica.
Il padronato mette tutta la sua energia a combattere qualsiasi misura vincolante. E così ci troviamo nel 2018 con ancora tutta l’urgenza di ottenere l’uguaglianza.
Sono molte le donne che si mobilitano. Denunciano le violenze sessiste e sessuali all’interno delle mura domestiche, nello spazio pubblico e nei luoghi di lavoro. Mettono in guardia dagli stereotipi di genere che continuano a persistere nei media, a scuola, nella vita pubblica e privata. Condannano la precarietà, la povertà, la disoccupazione. Rifiutano le disuguaglianze sul lavoro in termini di salario, accesso all’occupazione, di carriera, di orario di lavoro. Ricordano le conseguenze di tutte queste disuguaglianze sulla pensione delle donne. Denunciano le conseguenze della ripartizione ineguale delle incombenze domestiche sulla vita delle donne. Lottano contro la messa in discussione del diritto d’aborto e dell’accesso alla contraccezione. Esigono che siano garantiti i servizi pubblici per tutte e tutti, servizi da sviluppare e distribuire in modo equilibrato a livello territoriale, dal periodo dell’infanzia a quello della vecchiaia. Combattono la lesbofobia e tutti gli stereotipi relativi a tutte le altre categorie discriminate. Sostengono le migranti e le rifugiate. Non ammettono le discriminazioni, come quelle che colpiscono le donne portatrici di handicap…Questa lista, molto lunga, mostra che c’è un sistema sociale che sottende a tutte queste disuguaglianze. Noi rifiutiamo e sempre rifiuteremo questo stato di cose, questo dominio, fino a che non cesserà. E per questo invitiamo a mobilitarsi su tutto il territorio, con scioperi, interruzioni del lavoro, presidi e manifestazioni. L’uguaglianza tra uomini e donne è una questione di giustizia sociale e di democrazia. E’ una leva per conquistare l’emancipazione di tutte e tutti.
E’ per questo che facciamo appello a tutte le nostre organizzazioni a preparare fin da ora le mobilitazioni per l’8 marzo 2018 su tutto il territorio.
Primi firmatari: CNDF, CGT,FSU, Union syndicale Solidaires, Action Aid France Peuples Solidaires, Femmes Egalité, UNEF, Chiennes de garde, Encore féministes, Zeromacho, Réseau Féministe Rup