Riforma dell’Educazione Messico: maestri precari non rinnovati alla riapertura delle scuole

maestros messicoMaestri con codice 23: nuovo attacco del Governo

Un nuovo attacco del governo contro i lavoratori dell’educazione: settimana scorsa sono stati privati delle loro ore di servizio i maestri con codice 23.

scritto dal Maestro Arturo Méndez

Da La Izquierda Diario Messico, del 20 agosto 2016

Traduzione a cura di Sial Cobas

Prima ancora che si generalizzasse la liquidazione di diritti nel settore dell’insegnamento attraverso l’imposizione della Riforma Educativa, era già in atto la precarizzazione delle condizioni lavorative nel settore attraverso la creazione di posti temporanei, come quelli assegnati con codice 23, 95 e 97.

Nuova misura repressiva

L’andamento della lotta degli insegnanti contro la Riforma Educativa mostra che l’unico modo per aprire un varco e riuscire ad imporre le nostre rivendicazioni è attraverso un cambio nei rapporti di forza col governo.

Così, abbiamo visto come il movimento democratico nazionale ed internazionale che si è generato dopo il massacro di Nochixtlan del 19 giugno ha obbligato il governo a sedersi ad un tavolo di trattativa, dopo che da un anno aveva rotto ogni dialogo con la Coordinadora Nacional de Trabajadores de la Educación (CNTE, sindacato degli insegnanti);

Successivamente, il risveglio del movimento degli insegnanti e del popolo a Città del Messico è stato determinante per la riapertura del dialogo che era stato sospeso per mancanza di un accordo.

Per contro, tutte le volte che il movimento ha mostrato battute d’arresto o passi indietro il governo ne ha approfittato per sferrare nuovi colpi, come lo sgombro da parte dei militari del blocco della strada Tuxtla-San Cristóbal, tenuto dai maestri lo scorso 20 luglio.

Allo stesso modo, con il ritorno alle scuole il 15 agosto, la stanchezza che ha attraversato il movimento è stata vista dal governo come un’opportunità per scatenare un nuovo attacco, questa volta contro uno dei settori più vulnerabili del settore educativo, i maestri che hanno un contratto con codice 23 (contratto precario).

In strada senza alcun preavviso

Nella settimana dal 15 al 19 agosto i maestri con codice 23 (contratti precari) si sono trovati una brutta sorpresa al loro ritorno a scuola: senza alcun preavviso sono stati avvisati che non gli era stata concessa la proroga per continuare a lavorare con quella nomina. In molti casi, le ore perse dai maestri rappresentano la metà o più delle sue entrate, perché conservano ore con un altro codice (un altro tipo di contratto). Ma in molti altri casi la perdita della proroga significa la perdita del  lavoro e quindi di tutte le entrate.

Così, improvvisamente, le autorità del ministero dell’educazione hanno deciso di lasciare per strada un folto numero di docenti (e delle loro famiglie) e di ridurre significativamente le entrate a molti altri. Le ore sottratte ai maestri con codice 23 saranno destinate a quelli di nuovo ingresso che, a loro volta, entrano in servizio alle condizioni di lavoro ulteriormente abbassate dalla riforma educativa, ossia con condizioni precarie di lavoro e senza alcun investimento nella scuola pubblica.

Se toccano uno, toccano tutti
Lo spostamento dei maestri con codice 23 fa parte dell’avanzamento della Riforma Educativa e dell’attacco contro i diritti del lavoro di tutti i lavoratori dell’educazione. E’ per tanto fondamentale che, insieme a mantenere alta la richiesta di abrogazione della Riforma, serriamo le nostre file e rafforziamo la solidarietà esigendo la restituzione delle ore di servizio ai maestri con codice 23 come parte delle rivendicazioni per le quali lottiamo.

Se l’Asamblea de Coordinación de la Sección 10 ha convocato ad un raduno di fronte alla Vice Direzione del personale dell’Amministrazione Federale dei Servizi Educativi a Nazas per esigere che vengano restituite le ore revocate ai maestri, la direzione della CNTE dovrebbe raccogliere questa rivendicazione a livello centrale e integrarla nel piano di lotta nazionale per sconfiggere la riforma educativa.