Brasile: terza settimana di sciopero ad oltranza dei bancari #negociabanqueiro

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Sempre più lavoratori del settore bancario brasiliano si stanno unendo allo sciopero contro la Riforma del Lavoro e per migliori condizioni di salario e lavoro nel settore. Lo sciopero ad oltranza, iniziato lo scorso 6 settembre, è alla sua terza settimana e sta bloccando i servizi finanziari di tutto il paese. Tre giorno dopo l’inizio dello sciopero, la Federação Nacional dos Bancos (Fenaban) ha annunciato un aumento salariale dal 6,5% al 7%, ma l’offerta non è stata accettata. I lavoratori in sciopero chiedono almeno il 15% di aumento (per adeguarsi all’inflazione dell’anno precedente più un 5% di aumento salariale). Dopo la proposta ci sono stati altri 8 incontri che non hanno portato a nessun accordo.

Lo scorso ottobre 2015 gli impiegati di banca avevano fatto uno sciopero di 21 giorni, riuscendo a stabilire con gli istituti finanziari un 10% di aumento salariale, un 14% di aumento sul ticket dei buoni pasto e la partecipazioni ai profitti e ai risultati.

 

Oltre agli aumenti salariali, i bancari chiedono oggi interventi per ostacolare il mobbing e lo stress causati dall’assegnazione di obiettivi irraggiungibili, casi di pressioni e molestie sessuali, la terziarizzazione del settore.

Il sindacato riferisce che i profitti delle 5 maggiori banche brasiliane (Itaú, Bradesco, Banco do Brasil, Santander e Caixa) nel primo trimestre del 2016 hanno superato i 29 miliardi di real  (9.1 miliardi dollari), questo a scapito di 8mila posti di lavoro tagliati.

Una dichiarazione del Sindicato dos Bancários de São Paulo, Osasco e Região riporta che ad oggi lo sciopero ad oltranza ha portato a 796 filiali chiuse, con circa 60mila lavoratori in sciopero.

La Confederação Nacional dos Trabalhadores do Ramo Financeiro (Contraf-CUT) ha riferito che 13.159 filiali – più del 55% di quelle operanti in tutto il paese – non stanno funzionando.

“Abbiamo chiuso le sedi amministrative delle prime tre banche private di San Paolo e l’edificio principale di Caixa a Brasilia” ha detto il presidente del Contraf-CUT Robert von der Osten. “E’ stata un’azione necessaria e di portata storica.”

I bancari sono stati raggiunti dalle organizzazioni degli studenti e dal movimento dei lavoratori che hanno occupato molte città con azioni preparatorie per lo sciopero generale indetto dai metalmeccanici per giovedì 29 settembre sotto lo slogan “nessun diritto di meno”.

Le organizzazioni dei metalmeccanici hanno riferito che 8mila lavoratori di 22 aziende hanno sospeso il lavoro in quattro dipartimenti da venerdì scorso.

“E’ in atto un attacco alle fondamenta del paese, che comporta l’eliminazione e la riduzione di diritti basilari, come la previdenza sociale, l’orario di lavoro, la spesa per la sanità pubblica e l’educazione”, denuncia Rafael Marques, leader del Sindicato dos Metalúrgicos do ABC.

“Quando i diritti della classe lavoratrice sono a rischio, i metalmeccanici sono pronti allo sciopero generale!”.