Polonia: sciopero nei ristoranti Krowarzywa. Urgente appello alla solidarietà internazionale

sciopero polonia 3Sciopero alla catena di ristoranti Krowarzywa a Varsavia:

urgente appello alla solidarietà internazionale

Comunicato del sindacato indipendente polacco Inicjatywa Pracownicza

(Iniziativa dei Lavoratori)

Traduzione a cura di Sial Cobas

Lunedì 20 giugno è esploso lo sciopero a Krowarzywa, un famoso ristorante di Varsavia la cui specialità sono gli hamburgers vegani. Si tratta dell’ultimo stadio di un conflitto tra i lavoratori e la proprietà, che durava ormai da mesi. Il conflitto è dovuto ai cambiamenti introdotti  recentemente dall’azienda a seguito sel suo sviluppo. I proprietari hanno aperto da poco altri due ristoranti e il terzo è stato trasferito in un locale più spazioso. Ma il successo della compagnia non si è tradotto in migliori condizioni di lavoro. Piuttosto nel contrario – maggiori carichi di lavoro, mentre le posizioni e i salari rimanevano gli stessi. La proprietà ha dato ai lavoratori il chiaro messaggio che nessuna decisione verrà mai presa consultando i lavoratori.

Installando delle telecamere interne (CCTV) sul luogo di lavoro senza il consenso dei lavoratori e senza nemmeno informarli è uno degli esempi di questo nuovo approccio gi gestione delle “risorse umane”. Questo, oltre alla paura di venire licenziati ha spinto alla costituzione di una nuova categoria nel sindacato  li(Sindacato dell’iniziativa dei lavoratori) la scorsa domenica 19 giugno.sciopero Polonia 1

Il primo membro del sindacato è stato licenziato il giorno stesso (sebbene il licenziamento ufficialmente non sia stato dovuto all’appartenenza al sindacato, è stato visto come il precursore di altri licenziamenti nel prossimo futuro. Inoltre il licenziamento è stato fatto senza comunicazione scritta e senza un chiaro motivo).

Il giorno successivo, i lavoratori hanno informato i proprietari di aver costituito un sindacato e hanno presentato la lista delle loro rivendicazioni.  Oltre a pretendere il rientro al lavoro del loro collega, chiedevano anche: il cambiamento della modalità con cui vengono calcolati gli stipendi (quote fisse per ora invece di una percentuale sulle vendite), veri contratti di lavoro per chi non è assunto e ha dei contratti spazzatura. Infine, il riconoscimento del sindacato.

I padroni hanno risposto con la serrata, ma i lavoratori si sono rifiutati di lasciare il posto di lavoro e hanno cominciato l’occupazione.
Intanto, poche dozzine di persone si radunavano davanti al ristorante per esprimere il loro sostegno alla protesta. Il caso ha attirato l’interesse dei media mainstream, dando il via ad una discussione sulle condizioni di lavoro nel settore della ristorazione. Messi sotto pressione anche dall’esterno, i proprietari hanno accettato di trattare. Nello stesso tempo, i lavoratori nell’altro ristorante della catena hanno cominciato a scioperare. La trattativa è durata due giorni, ma sfortunatamente è risultata un fiasco.

I proprietari si sono rifiutati di far rientrare il lavoratore licenziato, nonostante fosse un punto imprescindibile della loro piattaforma. Nello stesso tempo, hanno cercato di dividere e mettere l’uno contro l’altro i lavoratori dei diversi ristoranti. Il terzo giorno della protesta, i lavoratori dell’altro ristorante Krowarzywa a Varsavia sono tornati al lavoro e hanno scritto una lettera nella quale prendevano le distanze dallo sciopero in corso e dichiaravano lealtà ai datori di lavoro.

Questo ha provocato un folto picchetto di 60-70 persone davanti al ristorante che aveva riaperto. Gli slogan erano “la solidarietà è la nostra arma”, “No allo sfruttamento”, “diritti dei lavoratori – nostri diritti”, “no alla violazione dei diritti dei lavoratori”, “la nostra lotta per una causa giusta”.

Lo sciopero e il picchetto sono stati usati dalla proprietà per cominciare una campagna di massa per diffamare i sindacalisti nei social media, dividendo il fronte degli attivisti animalisti di tutta Varsavia! Si è posta la questione dell’adeguatezza delle forme di lotta scelte e ciò ha creato un dibattito molto acceso.
Nonostante la situazione difficile, i lavoratori non si sono arresi e continuano la loro protesta.

La loro lotta è di enorme importanza per l’intero settore della ristorazione in Polonia, dove lo sfruttamento è un fenomeno generalizzato.
Lanciamo un appello per esprimere la solidarietà ai lavoratori in sciopero e per diffondere le informazioni sulla protesta. Ci rivolgiamo in particolare a tutti quei sindacati che sono radicati nel settore della ristorazione e che conoscono lo sfruttamento e la precarietà che caratterizzano le condizioni di lavoro in questo settore.

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Il sindacato Inicjatywa Pracownicza (IP, Iniziativa dei Lavoratori) si è costituito in Polonia nel 2001, prima come gruppo informale di lavoratori attivisti desiderosi di unirsi e lottare nei propri posti di lavoro e a sostegno delle lotte di altri lavoratori. A settembre 2004 IP è diventata a tutti gli effetti un sindacato indipendente, di impronta anarco-sindacalista e inserita nel solco della tradizione del sindacalismo rivoluzionario.

Inicjatywa Pracownicza si è costituita come sindacato auto-organizzato dei lavoratori, basato su un’organizzazione di tipo democratico radicale, senza burocrazia né ruoli di leadership.

La creazione di IP è stata una reazione alla crisi del movimento sindacale ufficiale polacco, con la sua burocrazia, passività e legami con i governi anti-sociali e anti-lavoratori.

IP raccoglie lavoratori di varie industrie – sanità pubblica (ospedali, asili), industria cantieristica navale (come la fabbrica Cegielski a Poznan), la pubblica amministrazione, i lavoratori del settore arte e cultura (3 teatri, una galleria pubblica e i freelancers), lavoratori precari, come quelli delle agenzie del lavoro, studenti e disoccupati.