Téléperformance è una multinazionale francese, un leader mondiale del settore dei servizi telefonici. Installatasi in Grecia, l’azienda ha fatto venire dal Maghreb dei lavoratori francofoni che impiega in condizioni di precarietà estrema: false promesse di contratti a lungo termine, bassi salari e mancata consegna del Visto. Segue la testimonianza di un lavoratore tunisino trasferito in Grecia per lavorare per Téléperformance Grecia
Dal sito Révolution Permanente
Sono un lavoratore di Téléperformance Grecia da dieci mesi. Siamo un gruppo di 300 tra algerini, marocchini e tunisini a lavorare qui. Siamo arrivati in Grecia con un visto di tipo D, con validità di tre mesi. Prima di venire in Grecia, dopo dei colloqui, ci hanno inviato dei contratti di durata di un anno (con la prospettiva del rinnovo) e anche i documenti per gli Sticker (carta di residenza di due anni nello spazio Shengen), che saranno pronti prima della fine della validità del Visto di entrata.
Al nostro arrivo siamo stati pertanto obbligati a cambiare i nostri contratti di un anno in contratti di 3 mesi. Quindi è successo che alcuni che sono venuti con un contratto di un anno sono stati licenziati dopo i primi 3 mesi. Altri hanno il contratto rinnovato ogni 3 mesi. Ho tutte le copie dei miei contratti per dimostrarlo (quello di un anno e gli altri di tre mesi). Nello stesso tempo nessuno ha ancora gli sticker (la carta di residenza). Non possiamo viaggiare per rientrare a casa per le vacanze, si è obbligati a passare per la Turchia dove il biglietto del volo turco con Visa è estremamente caro e al ritorno, dal momento che non si ha più un visto valido, ci si ritrova in situazioni difficili con le polizie di frontiera. La maggior parte di noi è andata a verificare i dossiers di residenza per proprio conto. Ci si è così accorti che i nostri dossiers consegnati alle autorità o risultano incompleti o hanno una nota che dice che si può avere i nostri sticker solo dopo 18 mesi dalla domanda. In realtà Téléperformance ha una sorta di accordo con le autorità greche per obbligarci, in un modo o nell’altro, a restare a lavorare da loro, senza la possibilità di viaggiare per paura – a quanto dicono loro stessi – che si parta verso altre offerte di lavoro. Non ci lasciano nemmeno mani libere per recuperare i nostri dossiers di residenza per trattarli con altri avvocati, visto che l’avvocato di Teleperformance ci ha obbligato al nostro arrivo a firmare una delega per occuparsi delle nostre richieste di residenza, ovviamente tutto era scritto in greco per evitare la nostra verifica. Ci troviamo davvero in una situazione difficile. Quando proviamo a chiedere dei visti di transito per rientrare nei nostri paesi, o dei visti turistici per passare in altri paesi, le ambasciate ci dicono che non abbiamo i documenti legali per la residenza nello spazio Schengen. Ci minacciano addirittura di rimpiazzarci con dei rifugiati siriani visto che anche loro parlano tre lingue.
Altri lavoratori che sono venuti a lavorare in altre aziende e che sono della stessa nazionalità nostra, hanno ottenuto le loro carte di soggiorno all’inizio del loro secondo mese, in modo da essere in una situazione perfettamente legale in Grecia e in Europa, mentre gli impiegati di Teleperformance sono senza carta di soggiorno da 15 mesi! Prima abitavo a Tunisi, in Tunisia. Hanno trovato il mio curriculum su Internet e mi hanno contattato. Si sono rivolti a me perché parlo tre lingue e ho un po’ di esperienza nel campo del management e delle vendite. Il mio lavoro è nel settore vendite, in quanto agente che lavora in B2B. Le condizioni di lavoro sono come vi ho detto: precarietà e minaccia, impossibilità di circolare fuori dalla Grecia, o di viaggiare normalmente. Attualmente lavoro ad Atene.
Ci sono anche dei lavoratori che hanno lasciato la Tunisia e hanno lasciato dei contratti a tempo indeterminato per una nuova opportunità, con un contratto che pensavano di almeno un anno per una società internazionale. Dal punto di vista del salario, in conclusione, ben poca cosa per le 40 ore di lavoro settimanali. Alcuni di noi hanno venduto le loro auto per avere abbastanza risparmi per venire fin qui. Altri hanno preso denaro in prestito e al loro arrivo hanno avuto la sorpresa di un contratto di tre mesi o di un mese e soprattutto, nessun documento normale e legale.