Il 26 gennaio 2016 i lavoratori dell’Università di Bergamo hanno approvato una mozione in assemblea: “Lo stato di agitazione non è concluso”.
Il Rettore non ha mantenuto gli impegni che si era assunto con i lavoratori.
Remo Morzenti Pellegrini ha addirittura presentato al tavolo di contrattazione il 17 dicembre e in Consiglio di Amministrazione (5 giorni dopo) due documenti diversi sull’incentivo da dare ai lavoratori (vedi allegati).
La scelta del Rettore di ennesima chiusura al dialogo e di non convocare il tavolo rischia di impedire ora che i lavoratori ricevano i soldi dell’incentivo in busta paga.
Ricordiamo che i soldi che i lavoratori stanno chiedendo derivano da risparmi fatti dall’Università sui dipendenti stessi, quindi non c’è nessun aggravio di spesa pubblica.
Chiediamo solo una parte di ciò che ci spetta.
L’Amministrazione deve convocare i rappresentanti dei lavoratori per arrivare a un accordo sulla distribuzione delle risorse. Infelice la scelta di inviare a tutti i lavoratori un presunto “resoconto della trattativa di dicembre” unilateralmente sottoscritto dal solo Direttore Generale, dott. Giuseppe Giovanelli.
L’assemblea dei lavoratori interpreta questo fatto come un tentativo di screditare i propri rappresentanti sindacali.
Il 2 febbraio la protesta dei lavoratori dell’Università tornerà a rendersi visibile, con un’assemblea-presidio in Caniana dalle ore 9.30, giorno fissato per la prima riunione del nuovo Consiglio di Amministrazione.
Bergamo, 26/01/2016
RSU – Università di Bergamo
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Il 2 febbraio un’assemblea-presidio in Caniana dalle 9,30. Ecco il testo della mozione approvata nell’assemblea.
Scarica la MOZIONE ASSEMBLEARE DEI LAVORATORI DELL’UNIVERSITA’ DI BERGAMO
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Articolo tratto dall’Eco Di Bergamo del 26 gennaio 2016
«Lo stato di agitazione non è concluso – spiega la Rsu in un comunicato diffuso nel pomeriggio del 26 gennaio –. Il Rettore non ha mantenuto gli impegni che si era assunto con i lavoratori. Remo Morzenti Pellegrini ha addirittura presentato al tavolo di contrattazione il 17 dicembre e in Consiglio di Amministrazione (5 giorni dopo) due documenti diversi sull’incentivo da dare ai lavoratori. La scelta del Rettore di ennesima chiusura al dialogo e di non convocare il tavolo rischia di impedire ora che i lavoratori ricevano i soldi dell’incentivo in busta paga».
«Ricordiamo – aggiunge – che i soldi che i lavoratori stanno chiedendo derivano da risparmi fatti dall’Università sui dipendenti stessi, quindi non c’è nessun aggravio di spesa pubblica. Chiediamo solo una parte di ciò che ci spetta. L’Amministrazione deve convocare i rappresentanti dei lavoratori per arrivare a un accordo sulla distribuzione delle risorse. Infelice la scelta di inviare a tutti i lavoratori un presunto “resoconto della trattativa di dicembre” unilateralmente sottoscritto dal solo Direttore Generale, dott. Giuseppe Giovanelli».
«L’assemblea – conclude la nota – dei lavoratori interpreta questo fatto come un tentativo di screditare i propri rappresentanti sindacali. Il 2 febbraio la protesta dei lavoratori dell’Università tornerà a rendersi visibile, con un’assemblea-presidio in Caniana dalle ore 9.30, giorno fissato per la prima riunione del nuovo Consiglio di Amministrazione». In allegato all’articolo la mozione approvata dall’assemblea.