Saeco (Philips) di Gaggio Montano: solidarietà ai lavoratori in lotta contro licenziamenti e delocalizzazione

Saeco 1Le lavoratrici e i lavoratori SAECO (Philips) di Gaggio Montano (Bologna) sono da più di 40 giorni in lotta per la difesa del posto di lavoro.

Scioperano contro i 243 licenziamenti annunciati dall’azienda, su un totale di 558 operai. I tagli annunciati da Philips colpiranno soprattutto le giovani donne, vista la tipologia degli occupati.

Gli operai hanno passato il natale in lotta con il presidio permanente dello stabilimento e bloccando i camion ai cancelli.

Non si rassegnano e intendono continuare anche nel 2016 con la volontà di “resistere un minuto in più del padrone”.

La SAECO (storica produttrice di macchinette da caffè) rischia di aggiungersi a quanto successo ad altre fabbriche metalmeccaniche della zona, quali Demm, Kemet, Metalcastello, Stampi Group. Tutti sono convinti che è in gioco la vita economica dell’intera vallata. Per questo, l’intero paese e il territorio si sono schierati e mobilitati a fianco del presidio degli operai, con lo slogan “la SAECO non si tocca!”.saeco 3

Dalle RSU delle fabbriche bolognesi agli studenti, dai sindaci democratici alle associazioni del territorio progressiste, dai piccolisaeco 2 commercianti che boicottano i prodotti Philips e per solidarietà abbassano le serrande durante i cortei, ai cittadini che offrono viveri e coperte partecipando al presidio, tutti gli strati popolari sono a fianco degli operai.

Si organizzano proteste, iniziative di sostegno. Il 2 dicembre si è tenuto un corteo di 16 chilometri raccogliendo una solidarietà totale.

Ma quali sono le “ragioni” della multinazionale?

Dietro le solite parole come “competizione”, “crisi del settore”, “ristrutturazione”,  c’è in realtà la necessità di incamerare il massimo profitto monopolista.

Questo è il vero motivo dei licenziamenti e della delocalizzazione della produzione in Romania, dove Philips può contare su forza-lavoro a minor costo. Questa è la strategia comune a tutti i padroni. Una strategia che dobbiamo combattere fino in fondo!

La multinazionale ha dapprima ingannato gli operai, dichiarando che gli obiettivi aziendali erano stati tutti raggiunti e che tutto andava bene. E poi è passato all’attacco. Ora mantiene le sue posizioni, rispondendo picche alle richieste ed ai solleciti che giungono da parte sindacale e da altre parti per ritirare i licenziamenti. Ad oggi, gli incontri per aprire un negoziato non hanno dato alcun esito positivo.

Ma dobbiamo dire che non sarà certo un tavolo fra le parti a salvare il posto di lavoro. E nemmeno possiamo illuderci che sarà il governo Renzi, un governo del grande capitale, a imporre marcia indietro alla Philips.

Saranno come sempre i rapporti di forza prodotti dalla resistenza operaia portata avanti senza sosta, dall’intensificazione delle forme di lotta unitaria dal basso, decise con tutte le lavoratrici e i lavoratori.

La vicenda SAECO dimostra che nel nostro paese, in una situazione di pesante offensiva padronale, le sacrosante battaglie dei lavoratori continuano senza sosta e si induriscono, a dispetto dei capi e capetti sindacali che fiancheggiano i padroni, boicottano e isolano le lotte, cercando di fregare gli operai con le illusioni parlamentari e istituzionali.

Le lotte possono avere una soluzione veramente positiva solo se si uniscono in un’unica lotta contro il sistema capitalistico nel suo complesso che, come la crisi europea e anche mondiale (che oggi colpisce anche gli ex paesi emergenti) dimostra, non è sostenibile a lungo termine. Gli squilibri ambientali e sociali si vanno ingigantendo, e non si appianeranno mai in un sistema capitalistico.

tratto da: Scintilla, n. 65 – gennaio 2016