COMUNICATO STAMPA
ASSUNZIONI, SALARIO, DIGNITA’
LUNEDI’ 14 DICEMBRE 2015 dalle 16.30 alle 19.00
PRESIDIO
DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DEL COMUNE DI MILANO
DAVANTI A PALAZZO MARINO
Il Direttore Generale assume impegni e non li rispetta!
Siamo andati dal Prefetto per il tentativo obbligatorio di conciliazione.
L’Amministrazione non ritiene di accogliere le richieste dei lavoratori delle Organizzazioni Sindacali e della Rsu. Le conseguenze negative di queste scelte ricadranno sul futuro dei servizi pubblici e delle lavoratrici e dei lavoratori, precari e non.
I dipendenti precari vedranno la scadenza del proprio contratto il 31 dicembre 2015, mentre alcuni di loro sono già a casa. Dal 1^ gennaio 2016 il Comune risparmierà a discapito dei lavoratori precari, che resteranno senza stipendio, dei lavoratori a tempo indeterminato che vedranno aumentare i carichi di lavoro e dei cittadini che avranno servizi ridotti e di minore qualità.
L’abbiamo detto e scritto in tutte le forme.
Torniamo in piazza!!!
- PER IMPEDIRE CHE IL COMUNE DI MILANO ESTERNALIZZI I SERVIZI
- PER DIFENDERE IL SERVIZIO PUBBLICO, UNICO POSSIBILE.
- PER DIFENDERE IL POSTO DI LAVORO DI PRECARIE E PRECARI
Per contatti:
FP CGIL Tatiana Cazzaniga cel 3299790140 – tatiana.cazzaniga@cgil.lombardia.it CISL FP Cobelli Mauro cel 3404232601 – mauro.cobelli@cisl.it UIL FPL Maritato Gianluca cel 3484069006 – maritato@uilfplmilanoelombardia.it CSA Tritto Aldo cel 3484119885 – fiadelmi@hotmail.com – USB PI Summa Vito cel 3334013558 – v.summa@usb.it – SIAL Firenze Roberto cel 3331646181 – firenzer@tiscali.it – RSU Comune di Milano Gianni Pizzi cel 3284821566 – Gianni.Pizzi@comune.milano.it
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AFFERMIAMO IL DIRITTO A SERVIZI COMUNALI QUALIFICATI E SENZA COSTI AGGIUNTIVI, GESTITI
DIRETTAMENTE DA LAVORATORI PUBBLICI.
DIFENDIAMO IL DIRITTO AL LAVORO DEI PRECARI DEL COMUNE
La trattativa sulle politiche occupazionali del Comune di Milano è stata condizionata e limitata, oltre che dalle scelte di
bilancio, organizzative e politiche dell’Amministrazione Comunale, anche dalle restrizioni imposte dal quadro normativo:
– La riforma che sopprime le province ha cancellato funzioni importanti di questi enti e determinato pesanti riduzioni di
personale, con l’obbligo per gli enti locali (sancito nella legge di stabilità 2015) di sospendere le assunzioni necessarie ai
propri servizi per dare la precedenza alla ricollocazione di questi colleghi in esubero. Questo ha significato il blocco delle
assunzioni a tempo indeterminato per tutto il 2015 e buona parte del 2016.
– La legge di stabilità 2016 – in discussione al Parlamento – prevede che il prossimo anno non potremo contare sul 100% del
turn over ma sul 25% e questo ridurrà drasticamente la possibilità di assumere, con conseguenze dirette sugli standard dei
servizi erogati.
1. Anche a Milano le assunzioni a tempo indeterminato programmate per il 2015 – salvo i profili educativi – non saranno
effettuate nel 2015 e neppure per buona parte del 2016.
Tutto ciò senza tener conto della “ virtuosità” del Comune di Milano che, in questi anni, ha risparmiato sulle assunzioni, solo
nel 2014, circa 850 mila euro, attestandosi probabilmente come il più virtuoso tra i Comuni delle stesse dimensioni,
lasciando però servizi scoperti e contando sulla “buona volonta’” dei lavoratori, che oggi sono esasperati da una situazione
che non vede un impegno chiaro e un atteggiamento determinato, da parte dell’Amministrazione , nella ricerca di soluzioni
alle gravi carenze d’organico.
2. Come rappresentanti sindacali, abbiamo dovuto ripiegare – rispetto agli obiettivi iniziali – su una linea compatibile con il
quadro normativo, ovvero sulla richiesta di assunzioni a tempo determinato finalizzate:
– alla compensazione dei vuoti d’organico nei servizi;
– alle prospettive di stabilizzazione o almeno di lavoro per i lavoratori precari.
Questa richiesta non è stata accolta, se non parzialmente. Il piano è totalmente inadeguato alla salvaguardia della
maggior parte dei servizi diretti ai cittadini poiché le risorse messe a disposizione sino ad oggi garantiscono – nei servizi
diversi da quelli educativi e formativi – al massimo 100 assunzioni a t.d., decisamente insufficienti rispetto alle necessità
rilevate non dal sindacato ma dallo stesso Comune attraverso il Piano del Fabbisogno;
Alcuni servizi (in particolare i Servizi Sociali, la Cultura, i Tributi, il Nuir) sono in particolare sofferenza e in taluni casi
rischiano di dover optare tra standard più ridotti (come le biblioteche) e affidamenti – parziali o totali – a privati (sportello
Tributi, Nuir, Servizi Informativi, Servizi Funebri e Servizi al Cittadino, Servizi Sociali, per fare solo alcuni esempi).
3. Dunque, in contraddizione con quanto dichiarato nel programma elettorale del Sindaco Pisapia, il Comune affida parti
crescenti dei propri servizi (anche quelli considerati cruciali) ad aziende private
In generale i costi di queste esternailzzazioni sono molto superiori a quelli della gestione diretta dei servizi.
La nostra richiesta di limitare e sospendere questi affidamenti a privati e di privilegiare – ovunque possibile – la
gestione diretta dei servizi attraverso assunzioni di personale, non è stata accolta, come non sono state accolte le
nostre richieste di condividere le priorità e l’urgenza di bandire le selezioni utili alla formazione delle necessarie
graduatorie.
4. L’accordo non offre prospettive a tutti i precari dell’ente, ma solo a una parte dei colleghi collocati in graduatorie di
concorsi a TI e ad un piccolo numero di colleghi tra quelli aventi i requisiti per le stabilizzazioni (gli altri dovranno aspettare il
2017, turn over permettendo). Nessun contratto sarà prorogato oltre il 31 dicembre, neppure quelli per cui vi erano precise
disposizioni di legge. La maggior parte dei lavoratori precari – anche con molti anni di servizio – saranno presto senza lavoro
(in alcuni casi perché le loro graduatorie sono scadute), nonostante i servizi a cui sono adibiti avrebbero la necessità del
loro apporto.
Questi problemi ci hanno indotto – fino all’ultimo momento – non a rifiutare l’accordo ma a richiedere
all’Amministrazione di migliorarlo, proponendo anche soluzioni nell’individuazione di risorse attraverso l’utilizzo
dei risparmi che si sono prodotti nel 2015 e si produrranno anche nel 2016, per le mancate assunzioni a tempo
indeterminato.
Con questi intenti – e con il sostegno di un’assemblea di circa 1500 lavoratori del Comune – abbiamo richiesto di essere
ricevuti dal Direttore Generale, che ci ha garantito il suo impegno per la riapertura del tavolo sindacale. Invece, venerdì 27
novembre abbiamo appreso che la delibera era stata approvata senza considerare le nostre ragionevolissime proposte,
necessarie ai servizi oltre che ai lavoratori precari.
L’Amministrazione Comunale non ci ha lasciato altra scelta che quella di spiegare direttamente a voi cittadini le ragioni del
disaccordo e le preoccupazioni – anche gravi – che ci hanno impedito di sottoscriverlo, affinché ci sosteniate nelle nostre battaglie.
Milano, 4 dicembre 2015