Modello organizzativo su turni di 12 ore: infermieri e operatori socio-sanitari non ci stanno!

infermieri turni 12 oreSE DODICI ORE, VI SEMBRAN POCHE, PROVATE VOI A LAVORAR. E SENTIRETE LA DIFFERENZA DI LAVORAR E DI COMANDAR

La storia dei nostri padri ci serva d’esempio.

“Le otto ore”, anche se si colloca come canto sociale e di protesta, si è tramandato di generazione in generazione, narrando le condizioni del lavoro in Italia, ed è diventata una canzone conosciuta e cantata in varie occasioni e manifestazioni sindacali e di protesta. “Le otto ore” è un canto nato nel 1906, mentre nelle piazze gli operai manifestavano con scioperi, scontri con la polizia, il deputato Coniglio presentava alle Camere il progetto di legge per ridurre ad otto ore la giornata lavorativa delle mondine e di altre categorie di mestieri usuranti.

Oggi, agli ICP come in altri ospedali non solo milanesi la direzione presenta il nuovo modello organizzativo su turni di 12 ore. I turni di 12 ore di infermieri e operatori sociosanitari sono «fuorilegge». E sono pericolosi per tutti.

In molti reparti ICP (CTO) gli infermieri e operatori socio sanitari rigettano al mittente questa provocazione. Non è questa la soluzione alla grave carenza di personale. Nei reparti sono anni che manca personale costringendoci a lavorare tanto e male, si saltano i riposi, aumento dei carichi di lavoro ….

Sperimentazione?

Questo tipo di organizzazione del lavoro è ormai diffusa. Gli orari sono stati adottati in tempi diversi e in modo autonomo. All’ASL di TO il passaggio dai turni di 6 ore a quelli di 12 è avvenuto nel 2013, dopo sei mesi di sperimentazione. La presentazione pareva allettante: con il sistema delle 12 ore, infermieri e OSS avrebbero lavorato 3 giorni a settimana, con maggiore impegno, ma anche più tempo da dedicare alle famiglie. FALSO La realtà è un’altra. 

Trenta dipendenti (ASL di TO) denunciano  l’ASL

La denuncia dei 30 infermieri (la To5, Chieri-Carmagnola-Moncalieri-Nichelino), in questi giorni finirà sul tavolo dei giudici del lavoro al Palazzo giustizia. Ma questa è una «bomba» giudiziaria che potrebbe far saltare tutto il sistema messo in piedi da varie Asl a Torino e provincia e non solo. A scatenare la reazione degli infermieri era stato il malore di un infermiere del Martini, crollato proprio dopo un turno di 12 ore al pronto soccorso dell’ospedale in via Tofane.

L’ASL fa retromarcia dopo il ricorso annunciato da trenta dipendenti .

L’Asl fa retromarcia. I turni di 12 ore per infermieri e operatori sociosanitari tornano a essere di sei ore. È la stessa Asl To5 ad annunciare il «dietrofront», dopo il ricorso di una trentina fra infermieri e operatori sociosanitari contro il doppio turno: «L’azienda ricondurrà la turnazione, fin da subito, ai turni contrattualmente previsti sulle 8 ore (il massimo di ore consecutive consentite dal contratto, ndr) riservandosi di valutare con le organizzazioni sindacali eventuali altre dinamiche organizzative».

 Buste paga leggere

Il passaggio da cinque a tre giorni di lavoro (sulla carta) porta a tagli sulle indennità di turno, sui festivi e sui notturni.

Se fate il turno di notte, la vostra salute è a rischio

Per non parlare della sicurezza. Quanto è accaduto a quel caposala è la dimostrazione dei rischi legati ai turni di 12 ore. «Molti hanno problemi a dormire, qualcuno è costretto a prendere sonniferi – spiega un’infermiere -. C’è chi è andato in depressione e chi ha avuto la chiara percezione di un calo di attenzione nelle ultime ore di turno. È un rischio per il lavoratore. Ma anche per il malato».

Uno studio americano pone l’attenzione sulle conseguenze negative sull’alterazione del ritmo sonno-veglia. Aumentano rischi cardiovascolari e oncologici.

Lavorare nelle ore notturne non fa bene alla salute. Le alterazioni del ciclo sonno veglia hanno degli effetti negativi di lungo periodo sull’organismo dei lavoratori, come un maggior rischio di malattie cardiovascolari e oncologiche, che aumenta in modo proporzionale al numero di anni spesi adottando ritmi sfasati. Lo dice uno studio condotto da un team internazionale, il più grande finora mai realizzato quanto a numero di soggetti analizzati, ben 75mila infermiere, e al periodo di tempo considerato, 22anni.

LA  NOSTRA SOLIDARIETA’ A TUTTI I LAVORATI CHE HANNO FIN DA SUBITO DETTO NO A QUESTO MODELLO ORGANIZZATIVO (12 ORE). INSIEME VOGLIAMO COSTRUIRE UN PERCORSO DI LOTTA CHE PORTI DAVVERO AD UN MIGLIORAMENTO DELLE CONZIONI DI VITA E DI LAVORO E UN SERVIZIO AL PAZIENTE DAVVERO DIGNITOSO

NON CREDIAMO IN QUESTA E NESSUN’ALTRA SPERIMENTAZIONE/PROVOCAZIONE.

CHIEDIAMO PIU ASSUNZIONI E STABILIZZAZIONE DEI PRECARI.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI E PER COLORO CHE LO RICHIEDONO POSSONO RIVOLGERSI AL NOSTRO STUDIO LEGALE. 

  SLAI COBAS         SI COBAS

                                                                                            MILANO 27 OTTOBRE 2015