“La mia pensione”: l’INPS e la truffa dei fondi pensione

la mia pensioneDal primo maggio è comparsa sul sito dell’INPS la possibilità per i lavoratori di effettuare il calcolo della propria pensione futura. Il Sial Cobas, insieme ai sindacati S.I. Cobas e Slai Cobas mettono in guardia i lavoratori dall’operazione truffaldina “LA MIA PENSIONE”.

L’iniziativa potrebbe apparire, a prima vista, positiva, ma a renderla sospetta  è il fatto che il progetto sia rivolto soprattutto ai giovani, a coloro cioè per i quali è più difficile in questo momento prevedere quando potranno andare in pensione e, soprattutto, con quale importo.

Tale calcolo appare oggi totalmente inaffidabile per l’impossibilità di conoscere – in un mondo del lavoro sempre più precarizzato e le cui ultime tutele sono state affossate dal Jobs Act – quali saranno i periodi effettivi di lavoro e le retribuzioni percepite da chi ha davanti a sè ancora molti anni prima di accedere alla pensione.

Altrettanto incerti appaiono elementi di calcolo come l’adeguamento alla speranza di vita o i coefficienti di trasformazione delle pensioni per l’impossibilità di conoscere in anticipo elementi come la crescita del PIL. A cosa serve allora il progetto “LA MIA PENSIONE” che impegnerà una parte considerevole del personale INPS, che oggi versa in sott’organico a causa del blocco delle assunzioni, rischiando di creare ritardi nell’erogazione di altri servizi?

Per farsene un’idea basta accedere al sito dell’INPS ed entrare nel programma di simulazione per ritrovare la seguente scritta: “Come sai, esiste da anni la possibilità d’integrare la pensione base con rendite aggiuntive derivanti dalla cosiddetta previdenza complementare”.

Cioè il consiglio che l’INPS e il suo Presidente danno ai cittadini che simulando la propria pensione si troveranno con un importo basso è quello di rinunciare alla propria liquidazione per affidarla a banche e assicurazioni, indicazione che è stata ribadita nei convegni e iniziative a cui ha partecipato in questo periodo il presidente Boeri.

Da anni la dirigenza dell’INPS appare completamente asservita agli interessi di imprese esterne, siano esse la KPMG (a cui l’ex Presidente Mastrapasqua assegnò il progetto di riorganizzazione dell’INPS per la modica cifra di 17 milioni di euro ) o le banche e assicurazioni a cui adesso si affida il presidente Boeri.

Se è vero che le riforme sulle pensioni che si sono succedute in Italia dal 1992 ad oggi hanno saccheggiato la previdenza pubblica facendo divenire la pensione quasi un miraggio per le generazioni future (con le norme attuali i lavoratori più giovani andranno in pensione a 70 anni e con una pensione da fame) non è certo con il ricorso alla previdenza integrativa, cioè permettendo a banche e assicurazioni di giocare in borsa la loro liquidazione, che i lavoratori potranno salvaguardare la propria vecchiaia.

L’unico modo per garantire dignità alle pensioni future è quello di abolire il sistema di calcolo contributivo, introdotto dalla Riforma Dini, e abbassare l’età pensionabile cancellando la “Riforma Fornero”.

È inoltre necessario ridare dignità al lavoro dipendente, cancellando quelle leggi (dal pacchetto Treu a quello Biagi per arrivare sino al job acts) che hanno precarizzato il mondo del lavoro e introdotto forme di lavoro sottopagato che non garantiranno ai lavoratori una pensione dignitosa. Se non si interviene su questi elementi con riforme che, mettendo al centro i diritti di lavoratori e pensionati, vadano in senso contrario a ciò che ci chiede l’Europa si continuerà a far pagare la crisi sempre e solo a lavoratori e pensionati.

E QUESTO NON E’ PIU’ TOLLERABILE

ABOLIRE IL SISTEMA DI CALCOLO CONTRIBUTIVO

ABBASSARE L’ETA’ PENSIONABILE

CANCELLARE LA “RIFORMA FORNERO”

5 GIUGNO 2015

S.I.COBAS – SIAL-COBAS – SLAI COBAS

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