La lotta paga, ancora. Dopo 7 giorni di sciopero è stato ritirato il licenziamento di Giuseppe Andreula, storico delegato Fiom della Novelis di Pieve Emanuele. Gli operai, uniti, hanno da subito solidarizzato col compagno di lavoro e hanno iniziato una lotta dura e intransigente che ha bloccato la produzione, facendo retrocedere i vertici aziendali.
Il lavoratore era stato licenziato in tronco con l’accusa di “colpevole condotta inurbana” e di “pervicace volontà di non attenersi ai doveri di obbedienza e diligenza” durante una discussione animata tra colleghi. Chiaramente si tratta di un licenziamento politico, indotto probabilmente dal clima di “libertà” che padroni e aziende sentono nell’aria da quando è stato approvato il Jobs Act, che ha definitivamente manomesso la tutela dell’articolo 18, già fortemente ridimensionata dalla legge Fornero. Sebbene Andreula sia un lavoratore con un contratto a tempo indeterminato con tutela dell’articolo 18 (assunto prima dell’introduzione del Jobs Act), troppa era la voglia dei vertici aziendali di far fuori un lavoratore combattivo e con grande esperienza sindacale. La notizia positiva – e che il Sial Cobas invita a tenere bene a mente – è che il rientro del licenziamento di Andreula è avvenuto non per il ricorso al giudice, ma per la lotta unita e determinata che è scaturita dalla solidarietà di tutti gli operai.