Si è tenuto lunedì 9 dicembre a Milano, in Camera del Lavoro, l’ultimo saluto a Mario Fezzi, uno dei più importanti giuslavoristi italiani. L’avvocato, impegnato da sempre nella difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, se n’è andato a 78 anni. Pubblichiamo un ricordo a firma di Angelo Pedrini del Sial Cobas.
Ciao Mario,
ci siamo incontrati, la prima volta, dopo i 35 giorni della Fiat perché anche padron Fumagalli (Candy-Kelly) denunciò l’intero CdiF (Consiglio di Fabbrica) per il blocco delle merci o presidio delle portinerie. Solo alle 19 dell’ultimo giorno utile con il mandato della assemblea e dei delegati trovammo Mario disponibile a scrivere la memoria difensiva per depositarla la mattina dopo nella causa con la Di Ruocco. Il suo commento verso di me: questo incontro ne provocherà altri. Riuscì con la memoria difensiva presentata a convincere la Di Ruocco e ad evitare la condanna anche se rimediammo una ramanzina (vedi lavoro 80…). Anche il CdiF della Candy di Brugherio per diversi giorni di lotta ai cancelli rimediò una denuncia con 700 milioni di lire di richiesta danni. E con qualche difficoltà sindacale si costruì un collegio difensivo con Fezzi, Venanzi e Smuraglia che convinsero il giudice (si dice di tendenze monarchiche) a non condannare la forma di lotta.
Alla Kelly di Cernusco sul Naviglio la resistenza all’aumento dei ritmi con l’autoregolamentazione del numero di pezzi dei frigoriferi portò al taglio proporzionale del salario per gli operai della catena e ad una causa costruita nei minimi dettagli da tutto lo studio e che dimostrava le ragioni dei lavoratori. Ma il pretore Bonavitacola per l’ennesima volta diede ragione al padrone. Mario si convinse a chiedere la ricusazione (anche per i notevoli precedenti) e Bonavitacola venne effettivamente sollevato dall’incarico.
La battuta “Fezzi fa i padroni a pezzi” era meritata visto che diversi dirigenti dopo aver combattuto delegati e sindacati nella loro attività nel momento in cui venivano segati dal Consigli di Amministrazione più di uno si è rivolto allo studio Fezzi per difendere le proprie ragioni. La sua capacità e volontà di trovare tutte le strade per difendere le ragioni dei lavoratori sono stati elementi che hanno lasciato il segno grazie al lavoro collettivo dello studio e nella rivista “lavoro 80” e poi la rivista D&L.
Dal 2000 è stato direttore responsabile della rivista telematica di diritto del lavoro Di-Elle online (www.di-elle.it). E’ stato fondatore e responsabile del sito www.wikilabour.it, dizionario dei diritti dei lavoratori, e di Comma2 Lavoro è Dignità (www.comma2.it), associazione che si è battuta sin dall’inizio, giugno 2017, contro le diseguaglianze tra datori di lavoro e lavoratori, con particolare e per i tempi non scontata attenzione alle forme di lavoro autonomo e precario.
Un contributo fondamentale c’è stato anche per l’avvio delle esperienze FLMUniti e CUB (Confederazione Unitaria di Base) e sui diversi temi che aprirono molte strade nuove su diritti sindacali e individuali anche se le strade in molti casi vengono bloccate da nuove leggi peggiorative. E nell’ultima fase promuove con la nascita di Comma 2 una associazione che, se possibile in condizioni più difficili mette insieme molte teste per portare avanti la rimessa in discussione di leggi anticostituzionali e aprire nuovi fronti dei diritti.
Mi raccontava che è diventato quel che è diventato anche perché si è trovato immerso all’inizio degli anni ‘70 nel collegio vertenze legali della FLM (Federazione Lavoratori Metalmeccanici quella doc che è durata fino a metà degli anni ’80) e che doveva molto al vertenziere della Fiom-Cgil Ernesto Martini (licenziato politico della siderurgica di ILVA di Lovere-Castro -Bg).
Ogni volta che ci incontravamo era sempre un piacere.
Mario la parte tua l’hai fatta.. ci proveremo a tenere aperta la strada che hai percorso, ciao e grazie