Il Sial Cobas sostiene la lotta dei lavoratori esternalizzati (finti autonomi, dipendenti degli appalti e subappalti) dell’azienda spagnola Telefonica. Riportiamo il comunicato della Segreteria CGT Telefonica
Lo Sciopero del personale degli Appalti, Subappalti e Autonomi che lavorano per Telefonica in tutto lo stato compie il suo 16° giorno di sciopero ad oltranza.A Madrid la mobilitazione è iniziata 9 giorni prima ed ha avuto una partecipazione superiore al 90%, organizzata e supportata dalla CGT e da altre organizzazioni.
Mentre i sindacati ufficiali hanno promosso uno sciopero parziale con risultati minimi, Telefonica e la “Patronal del Metal” non hanno ancora dato nessuna risposta, anche se hanno avuto contatti con i succitati sindacati. Per noi invece deve essere chiaro che gli unici che possano approvare accordi nel merito sono i protagonisti della mobilitazione, i lavoratori e le lavoratrici.
La precarietà che da sempre ha caratterizzato il lavoro di questo settore non è nuova ed è aumentata senza sosta. Il fatto che le grandi multinazionali di un settore produttivo così importante come quello delle telecomunicazioni, fornitrici di servizi fondamentali dai quali si misura lo sviluppo di una società, facciano i loro utili spremendo fino quasi alla schiavitù il lavoratore, dimostra che il paradigma del capitale è servito!
Le aziende come Telefonica che operano in vari mercati, con diverse legislazioni del lavoro e in diverse realtà sociali, trovano sempre il modo per abbattere i costi, qualsiasi sia la parte della società che paghi per “la festa”. Stiamo attenti: Telefonica era statale, poi è passata in mano ai privati per scelta del governo neoliberista del PSOE e poi il Partito Popolare ha ultimato il lavoro. Il personale assunto ha un contratto nazionale con accordi e condizioni migliorabili, ma ragionevoli e non è facile diminuire il costo della forza lavoro. Almeno non abbastanza per soddisfare la voracità e l’ansia di utili del padrone di Telefonica, ovvero le imprese (finanziarie, industriali etc) e i fondi d’investimento.
Esiste però l’ “outsorcing” (esternalizzare dei lavori ad un’altra impresa perchè siano realizzati da altri) cosa che permette di abbattere i costi e intanto, aiutare gli amici. Un affarone, perchè così ci perderà solo il nuovo lavoratore.
La settimana scorsa dopo un’imponente manifestazione davanti al parlamento della Catalonia, si sono ottenute diverse promesse d’aiuto dai Parlamentari, mozioni di appoggio allo sciopero con la garanzia che non ci sia nessun licenziamento, nè rappresaglia, con lo scopo che si apra un tavolo di negoziazione per gli obiettivi dello sciopero (stesso lavoro stesso salario, eliminando “falsi autonomi e contratti illegali” ed esigere dall’Ispettorato del Lavoro del Governo Autonomo (Generalitat) che compia i suoi obblighi di controllo e l’applicazione delle leggi sulla sicurezza e sulla salute, su assunzioni e orari.
Per ampliare la pressione sui politici sono in previsione interviste con candidati alle Amministrative di alcuni partiti e denuncie davanti al Parlamento Europeo a Bruxelles.
Nel contempo è iniziata una campagna in diverse Università per discutere e spiegare questa lotta, chiaro esempio di lavoro precario nello stato spagnolo.
Sono già iniziate mobilitazioni congiunte di questa “Marea Blu” di contratti con lavoratori/trici di ATENTO, che continua la propria lotta contro i licenziamenti e abusi delle aziende di Telemarketing,dove esiste lo stesso problema di precarietà nei subappalti.
Continuano anche le azioni contro i mezzi di comunicazione per la mancanza di informazione e le manipolazioni che sono state messe in atto, in alcuni giornali addirittura sono arrivati a qualificare come sabotaggi quello che altro non sono che incidenti abituali e incidenti di percorso.
Si moltiplicano le mobilitazioni per impedire alle finanziarie, ai fondi e ai tagliatori di teste, esperti nella vendita di imprese, di realizzare guadagni enormi e senza rischi. Questi soggetti non hanno alcun interesse a gestire meglio e a risanare le imprese, ma si accaparrano tutta la ricchezza possibile e la trasferiscono all’estero per aumentare gli utili, peggiorando le condizioni di lavoro dei lavoratori/trici
Per questo dai differenti settori della CGT continueremo ad appoggiarli fornendo strumenti giuridici e sindacali, condividendone la lotta con tutti i compagni/e dei subappalti di Telefonica di tutto lo stato, per i quali è stato convocato lo sciopero ad oltranza dal 14 aprile 2015.
Continuiamo ad esigere dai responsabili di questa situazione – Governo, Telefonica e U.P.M. (Union Patronal del Metal) e altri settori – che riconoscano come unici interlocutori di questa lotta i lavoratori/trici colpiti (falsi autonomi o dipendenti) che si apra una negoziazione a livello statale e si accetti l’immissione di tutti questi collettivi precari nell’organico di Telefonica, o mal che vada, si stabilisca un accordo del settore Teleco, parificando così le condizioni di lavoro.
In definitiva, * che finisca una volta per tutte la precarietà e il regime semi schiavista che è stato creato dalle politiche di esternalizzazione e di risparmio dei costi di Telefonica.
*quando si scriveva questa nota siamo venuti a conoscenza del risultato delle negoziazioni dei sindacati ufficiali con la Patronale in forma di pre-accordo per revocare lo sciopero. Una volta studiato, commenteremo i punti di cui le parti si ritengono soddisfatte e vi relazioneremo il punto di vista di coloro che devono farlo cioè coloro che sono in sciopero.
Salute e Libertà
José Aranda Escudero
Secretario de Acción Sindical
Confederación General del Trabajo (CGT)
C/Sagunto 15,1º, 28010, Madrid
tlf.690641299 y 615101208
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