Rete Europea dei Sindacati: per un servizio pubblico democratico e partecipativo

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Per un servizio pubblico europeo costruito sulla base della democratizzazione, della socializzazione e dell’autogestione

La Rete Europea dei Sindacati Alternativi e di Base si batte perchè ci sia, a livello europeo, un servizio pubblico che garantisca prestazioni e diritti uguali per tutti così come l’accesso ai beni comuni. Il servizio pubblico rappresenta un salario sociale, un elemento chiave del reddito e delle condizioni di vita delle classi lavoratrici: determina e definisce una distribuzione della ricchezza prodotta all’interno della società.

Ecco perché deve essere uguale per tutti. Occorre pertanto riattivare i servizi e le strutture più avanzate dei servizi pubblici nazionali e regionali, allinearsi con il miglior offerente per tutte le prestazioni e le attività che dovrebbe garantire, operando secondo criteri di utilità sociale.

Le condizioni di lavoro, il contratto collettivo e la retribuzione, i diritti fondamentali dei lavoratori e delle lavoratrici – insieme alla loro possibilità di azione, di espressione, di organizzazione e di negoziazione – devono essere unificati sulla base delle situazioni che presentano le conzioni più favorevoli ai lavoratori e alle lavoratrici.

Le risorse necessarie per finanziare un servizio pubblico europeo come quello appena descritto devono essere prese dai profitti del capitale.

Il servizio pubblico, così come lo abbiamo conosciuto, è oggi sistematicamente attaccato. Consideriamo la sua natura contraddittoria: per un verso, è senza dubbio una struttura pensata per sostenere lo sviluppo generale del capitale e la sua valorizzazione, per un altro, è il risultato di lotte popolari che sono riuscite a imporre, nella loro organizzazione e nei loro obiettivi, elementi di bene pubblico, di bene comune e di proprietà sociale. Chiaramente questi obiettivi non sono stati del tutto realizzati, sono stati limitati e per di più fortemente ridimensionati.

Dal punto di vista delle condizioni di lavoro, di retribuzione e di contratto collettivo, tradizionalmente il servizio pubblico ha avuto criteri di gestione burocratici, verticisti, autoritari, perlopiù altamente gerarchici. Allo stesso tempo, tuttavia, è nel settore pubblico che i lavoratori e le lavoratrici hanno ottenuto di più, si sono organizzati più saldamente e hanno consolidato un importante contropotere. I collettivi dei lavoratori e delle lavoratrici del servizio pubblico svolgono un ruolo chiave nella resistenza contro l’attacco neoliberista. Anche se le istituzioni europee stanno cercando di imporre ovunque criteri di gestione tipici dell’impresa capitalista classica, privatizzazioni, trasformando e riducendo le prestazioni, il servizio pubblico continua a garantire una serie di prestazioni essenziali alla maggior parte della popolazione. Resta, per il servizio pubblico, una battaglia decisiva: il potere non è ancora riuscito a distruggerlo o a snaturarlo del tutto.

La difesa del servizio pubblico può diventare punto di convergenza di alleanze sociopolitiche per una resistenza popolare e di lotta sindacale. Soprattutto, il servizio pubblico, per la forza stessa del movimento che si muove in sua difesa, permette di condurre una lotta rivendicativa, che mira alla trasformazione sociale.

Infine, la rivendicazione di un servizio pubblico europeo pretende l’uguaglianza delle prestazioni per tutta la popolazione europea. E’ una dinamica di eguaglianza che pone, allo stesso tempo, la questione generale della ripartizione delle ricchezze e del potere. Inoltre, lavoratori e lavoratrici dei servizi pubblici e dei beni comuni costituiscono un polo di resistenza cui poter fare riferimento per l’insieme dei lavoratori salariati. Le loro azioni pesano in maniera decisiva sulla struttura del mercato del lavoro, sui livelli salariali, sulle condizioni, il contratto collettivo e i diritti. Le rivendicazioni che mirano all’unificazione delle condizioni di tutti i salariati del settore pubblico costituiscono un elemento esemplare e un punto di appoggio per l’insieme del movimento dei lavoratori e delle lavoratrici nelle loro attività di lotta e di rivendicazione unitaria.

La difesa dei servizi pubblici e dei beni comuni con la rivendicazione di un servizio pubblico europeo possono aprire possibilità di trasformazione sociale estremamente avanzate grazie alla forza propria del movimento dei lavoratori e lavoratrici del settore e grazie alle alleanze sociopolitiche potenti e socialmente ben diffuse e che assicurano la difesa generale. E’ una battaglia di contro-egemonia esemplare.

La parola d’ordine della “democratizzazione dei servizi pubblici” – sia a livello nazionale che nella prospettiva di un progetto europeo – apre a una rivendicazione più ampia, ovvero la “socializzazione dei servizi pubblici”. Questo significa sperimentare forme di autogestione, passando per forme cooperative di organizzazione delle attività del servizio pubblico.

L’obiettivo dell’autogestione e della socializzazione del servizio pubblico deve essere portato avanti con l’organizzazione e la lotta.

Ciò si integra in un progetto sociopolitico legato alla democrazia e ad una trasformazione radicale della società.

Tolosa 2014