Il drenaggio fiscale ha fatto uscire negli ultimi 2 anni dalle buste paga 25 miliardi verso il fisco – il Governo propone di restituire 2 miliardi ai dipendenti.
Come li restituisce?
L’Upb (ufficio parlamentare di bilancio) quantifica il beneficio medio
408 euro per i dirigenti, 123 per gli impiegati, 23 euro per gli operai, 124 per gli autonomi e 55 per i pensionati (audizione 6 novembre 2025).
Ci voleva la Banca d’Italia che ricorda che gli aumenti salariali vanno chiesti alle imprese, ai datori di lavoro??
Banca d’Italia: È improprio assegnare al bilancio pubblico il compito di recuperare il potere d’acquisto perduto dai lavoratori, soprattutto quando la redditività delle imprese può consentire che questo avvenga attraverso la contrattazione. In prospettiva, la crescita dei salari reali non può che essere sostenuta da un sistema di relazioni industriali ben funzionante e da un rilancio della produttività del lavoro (che si è ridotta di oltre un punto percentuale dalla fine del 2019) (Banca Italia audizione 6 novembre 2025).
La detassazione eventuale degli aumenti contrattuali, dei premi di risultato aziendali (per chi ce li ha ed escluso il pubblico impiego) toglie risorse ai servizi sociali (allo stato che magari li spende male anche perché i soliti noti con le privatizzazioni ecc.).
I premi aziendali toccano circa 5 milioni di dipendenti e si propone di tassarli all’1%. E’ un aiuto diretto o indiretto al padronato che non vuole aumentare il valore del premio?
Questa scelta di introdurre una tassazione di categoria e diversa da azienda a azienda non fa gli interessi dei lavoratori.
Si tratta di rinnovare i contratti nazionali con forti aumenti salariali e una indicizzazione reale che recuperi la inflazione.
Le aziende continuano ad avere sempre più sgravi e defiscalizzazioni.
È necessario mettere mano alla riforma dell’Irpef e far pagare in proporzione e chi non paga colpendo gli evasori.
Il taglio/risparmio di tre miliardi sui ministeri significherà perdita di posti di lavoro e minori servizi sociali.
Bisogna far pagare l’Irpef a tutti i redditi prodotti e ritornare ad una vera progressività dell’imposta.
Basta, digli di smettere
28 novembre sciopero, scioperiamo
