Cambiare sistema, a partire da noi

Cambiare sistema non è uno slogan: è una necessità.

Ma da dove si comincia? Dalla propria azienda, sindacalizzandosi. Pretendendo salute e sicurezza sul luogo di lavoro, condizioni dignitose e una produzione che sia anche ambientalmente sostenibile.

Si comincia dal proprio quartiere, chiedendo scuole agibili e sicure per i nostri figli.

Dalla sanità pubblica, che deve essere potenziata, non smantellata a colpi di tagli e privatizzazioni.

Per questo servono strumenti concreti di partecipazione: l’elezione dei delegati nei luoghi di lavoro, dei rappresentanti per la sicurezza, e la nascita di comitati territoriali per il rilancio dei servizi pubblici. Una cittadinanza attiva è la risposta.

Serve anche un’altra idea di giustizia sociale: più tasse per i ricchi, non l’ennesima detassazione degli aumenti salariali che toglie risorse al welfare.

E’ necessaria una vera lotta all’evasione fiscale. E un aumento dei salari, per restituire dignità, sicurezza e futuro a chi produce valore ogni giorno.

Cambiare sistema significa questo: ripartire dal basso, dall’organizzazione, dalla solidarietà e dalla consapevolezza che un’altra società è possibile — ma solo se la costruiamo insieme.

Questa foto, da cui nascono le riflessioni di qui sopra, è stata scattata sabato 18 ottobre, a Firenze, durante l’ultimo corteo promosso dagli operai dell’ex Gkn. In migliaia abbiamo attraversato le vie della città per chiedere una soluzione alla vertenza che da oltre quattro anni mira al riavvio della produzione. Quando riapre la ex Gkn? E’ la domanda, semplice, a cui ha cercato risposta la dodicesima manifestazione organizzata e svolta negli ultimi 4 anni. “Non è un traguardo, un gioco, o un record. E’ la dimostrazione dell’esistenza di un muro di gomma che impedisce ogni ripartenza”, il commento del Collettivo di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze. Prossimo appuntamento: lunedì 27 ottobre, ore 20.30, assemblea cittadina al Teatro Puccini di Firenze.

Di seguito il comunicato del Collettivo di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze:

Il futuro continua a irrompere. Noi siamo già al lavoro. Oggi le Cers (Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali) irrompono, insieme alla fabbrica socialmente integrata. Il presidio operaio ospita l’incontro tra 30 Cers. Perchè non ci sarà transizione ecologica senza fabbriche socialmente integrate e non ci saranno fabbriche socialmente integrate senza comunità consapevoli, in piedi, mutualistiche. Sabato 10.000 persone hanno fatto una domanda: quando riapre la fabbrica? Nessuna risposta. Questo corteo è solo l’ultimo capitolo. Da sommare a tutti gli altri: la dodicesima manifestazione convocata in 4 anni. E come sempre l’ultima è la più difficile. In questo caso perchè chiamata a denunciare un fatto apparentemente tecnico. Ma in verità di una gravità enorme.Il consorzio industriale pubblico è già arrivato dopo mesi, se non anni di ritardo.

La beffa, gravissima, insopportabile: creato ad agosto, non sarà operativo per mesi.

Un espediente tecnico – la nomina di un revisore contabile – disaccoppia definitivamente forse i tempi del consorzio da quelli della reindustrializzazione dal basso.E questo non poteva non essere conosciuto, saputo, risaputo. Tanto che è difficile non sospettare il dolo. Altri mesi di incertezza e di attesa: questa è la violenza sociale invisibile dall’alto verso il basso. E a cui ci si aspetta che i poveri e i disoccupati rispondano con silenzio e sorrisi.Da un anno e mezzo diciamo “festa o rabbia”, spiegando ai livelli istituzionali come ogni giorno sia potenzialmente un colpo mortale alla reindustrializzazione dal basso. La risposta non l’abbiamo data noi, ma i fatti: rabbia.

Avete provato e provate ogni giorno ad ammazzare la rana facendola bollire a fuoco lento.

La rana salta ancora. Nonostante tutti i vostri tentativi. Non sappiamo per quanto ancora. Ma finchè salta il problema è vostro, non nostro. E ora? Stay tuned. Stateci appiccicate e appiccicati sui prossimi sviluppi…